Cenni storici sul Santuario Santa Maria del Casale - Brindisi
Una produzione DroniandmoreSalento in collaborazione con Emanuele Vasta che ha gentilmente ha offerto la sua voce narrante per realizzare il video
Santa Maria del Casale - Brindisi [mf2016]
La Chiesa di Santa Maria del Casale a Brindisi [mf2016]
Santa Maria del Casale a Brindisi
Chiesa di Santa Maria del Casale nei pressi dell'areoporto di Brindisi. Chiesa costruita nel '300 ampliando una pre esistente da cui, secondo la tradizione francescana, ebbe a passare San Francesco tornando dall'oriente.
Questa chiesa era lungo il percorso che portava i cavallieri crociati ad imbarcarsi per la Palestina.
Nel 1310 venne celebrato il processo ai Templari del regno di Sicilia.
SANTA MARIA DEL CASALE BRINDISI
CHIESA DI SANTA MARIA DEL CASALE
Chiesa di S Maria del Casale, Brindisi
La chiesa di santa Maria del Casale , eretta intorno all’inizio del XIV secolo, fonde armoniosamente le ultime eredità dell’architettura romanica pugliese con i primi apporti gotici arricchiti da motivi decorativi di ascendenza siculo-araba.
Dichiarata Monumento Nazionale nel 1875
Fonte: cartellone in loco
Documentario Brindisi pt.4 - Chiese HD
Riprese e montaggio di Michele Signorile
Voce di Samuele Mangia
La chiesa del Cristo fu eretta nel 1232 e la sua peculiarità è il grande e ricco rosone.
La chiesa di San Benedetto è in stile romanico ed è esistente forse già prima dell'XI secolo.
Nel fianco, è un interessante portale incorniciato da una fascia intagliata a intrecci viminei, con architrave a figure appiattite dove si possono vedere scene di combattimento tra uomini e draghi.
La navata centrale è coperta da quattro volte a crociera, con larghi costoloni, le laterali sono a quarto di botte. Le colonne di marmo hanno ricchi capitelli romanici: quattro sono di tipo corinzio ed uno, quello posto sulla prima colonna di sinistra, rappresenta buoi, leoni ed arieti a teste unite.
L' ex sagrestia è adibita a sezione del Museo Diocesano, sono esposti: una statua settecentesca di San Benedetto in cartapesta: una statua, pure in cartapesta, di Sant’Anna con Maria bambina; una tela con l'Assunzione della Vergine, forse del XVII secolo e una Madonna col Bambino, pregevole scultura in pietra policroma.
Da questo ambiente si accede al chiostro ell'ex monastero, cinto da portico a quadrifore con colonnine poligonali e capitelli a stampella.
La chiesa di San Giovanni al Sepolcro è una chiesa romanica sita nel centro storico di Brindisi, chiusa al culto.
L'edificio è una costruzione di età normanna dell'XI secolo con pianta circolare.
La chiesa doveva appartenere ai canonici del Santo Sepolcro, attestati a Brindisi già intorno al 1126. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che la chiesa possa essere stata edificata dai templari, ma tale ipotesi non risulta essere suffragata da alcun riscontro documentario.
Subì notevoli danni e un lungo degrado fino al restauro di metà Ottocento che lo portò a fungere da provvisoria sede del Museo Civico dal 1850 al 1955. Numerose campagne di scavo al suo interno hanno portato alla luce antiche testimonianze anche di epoca romana, senza fare luce sulla sua origine.
Alle pareti ci sono resti di affreschi (Deposizione di Cristo, Madonna col Bambino, San Giorgio e altri Santi) attribuibili al XIII-XIV secolo.
Fatta costruire da san Lorenzo da Brindisi su terreni di sua proprietà, la chiesa di Santa Maria degli Angeli venne destinata alle suore clarisse. I lavori, finanziati in gran parte da Massimiliano I, elettore di Baviera, iniziarono nel 1609, e prevedevano la costruzione di una chiesa e di un monastero.
In funzione dal 1619, il monastero fu abbattuto all'inizio del XX secolo.
La pianta è a croce latina e la facciata, in stile barocco, è decorata con fiori e putti. La porta lignea è ornata con bassorilievi raffiguranti San Francesco d'Assisi, Santa Chiara, San Giovanni e San Matteo.
L'interno, a navata unica, presenta lateralmente quattro cappelle, nelle quali sono ospitate alcune opere pittoriche e scultoree, tra cui un crocefisso attribuito a Angelo da Pietrafitta e il dipinto Estasi di san Lorenzo attribuito ad Oronzo Tiso.
Nella cappella dedicata al santo è conservato un crocefisso d'avorio donato da san Lorenzo da Brindisi, utilizzato dallo stesso Lorenzo per incitare i soldati cristiani nella battaglia di Székesfehérvár (Albareale) del 1601 contro gli ottomani. Qui sono conservati anche gli effetti personali del santo, tra cui il libro che usava per pregare e parti dell'abito da sacerdote che indossava. Inoltre ci sono tantissime reliquie, per lo più pezzi di ossa, di altrettanti santi.
Dietro l'altare maggiore, ornato con statue dei santi Francesco e Chiara, vi è un dipinto raffigurante l''Immacolata tra gli Angeli, di Pieter De Witte.
Una delle più belle chiese del territorio è sicuramente quella di santa Maria del Casale.
Caratteristica per il notevole gusto cromatico è la facciata a fasce di disegni ornamentali di pietre a due colori.
Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove la tradizione dice che san Francesco d'Assisi, di ritorno dalla Terra santa, avrebbe pregato. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.
La chiesa nel 1811 fu soppressa e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.
Le pareti sono in gran parte coperte di affreschi del XIV secolo, di forme ancora bizantine ma con qualche apporto lineare gotico. Sulla parete d'ingresso, il Giudizio universale, grandioso affresco distribuito in quattro scomparti, è riferibile ai primi decenni del XIV secolo.
SVZ TERRA 2 MARI CHIESA SANTA MARIA DEL CASALE.mpg
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1. Pontificia Basilica Cattedrale - Mi.Ti. / shutterstock
2. Parco Urbano del Cillarese -
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4. Piazza Santa Teresa -
5. Santa Maria del Casale -
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Best Attractions and Places to See in Brindisi, Italy
Brindisi, Italy
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List of Best Things to do in Brindisi
Santa Maria del Casale
Tempio di San Giovanni al Sepolcro
Colonne Terminali della Via Appia
Monumento al Marinaio d'Italia
Lungomare Regina Margherita
Porto di Brindisi
Pontificia Basilica Cattedrale
Palazzo Granafei Nervegna
Chiesa di San Benedetto
Museo Archeologico Provinciale Francesco Ribezzo
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8 settembre 2018 Brindisi Protesta opposizioni al quartiere Casale
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Location per il matrimonio a Brindisi
Brindisi - CHIESA DI SAN BENEDETTO
La ricostruzione del complesso monumentale delle Benedettine nere di Brindisi, già esistente attorno al Mille con il nome di Santa Maria Veterana, si può collocare al 1089-1090, per volontà del locale feudatario Goffredo da Conversano e sua moglie Sighelgaita.
Chiesa e monastero subirono numerosi rimaneggiamenti nel corso dei secoli. Nel ‘700 il vecchio monastero venne abbandonato e costruito il nuovo collegato alla chiesa attraverso un vano di passaggio. L’originaria facciata venne occlusa e il potale fu smontato e ricostruito sulla parete laterale dove si può ammirare ancora oggi.
I muri perimetrali sono scanditi da una ritmica sequenza di arcate cieche che inquadrano le monofore con la caratteristica bicromia di pietra bianca e carparo dorato caratterizzante anche il campanile a base quadrata, alto 20 m.
L’antico portale, dell’XI secolo, è decorato con intrecci viminei di fine fattura intercalati da piccole campiture lisce o incise con semplici motivi. Sull’architrave è la rappresentazione di tre scene di caccia che raffigurano due leoni ed un drago infilzati da guerrieri medievali. In alto lo stemma dell’Arcivescovo Antonio Sersale (1743-1750).
L’impianto è a tre navate coperto da volte a crociera impostate su semicolonne e colonne. Tra i preziosi capitelli corinzi se ne distingue uno a figure animali.
Nella sala di passaggio tra la chiesa ed il chiostro si conservano la statua lapidea e policroma della Madonna della neve opera di artista della scuola di Stefano da Putignano ( fine XV-inizi XVI sec.), uno fra gli scultori più importanti del panorama artistico pugliese e la statua in cartapesta settecentesca di S. Benedetto da Norcia, mirabile per l’ espressività del volto severo e solenne e per la resa del fluido panneggio.
Il chiostro, che conserva ancora un’atmosfera di pacifica quiete, è definito da una serie di quadrifore ripartite da colonnette poligonali con particolari capitelli a stampella. Nell’ambulacro tracce d’affresco tra cui un’inconsueta annunciazione con la Vergine colta dalla buona novella recatole da un piccolo angelo, intenta nel lavoro di cucito.
Scavi nei bracci del chiostro hanno portato alla luce sepolture di epoca romana e medioevale.
Marcia della Fede 2018
Il video della Marcia della Fede 2018, svoltasi presso la Chiesa di Santa Maria del Casale, in Brindisi il 24 Marzo 2018
XI Secolo : Incontro con 3 autori- Intervento Danny Vitale- Il tempio di S.Giovanni al Sepolcro
Grande riscontro per l'incontro XI-XII secolo organizzato dal Gruppo Archeo Brindisie dall'Associazione Le Colonne tenutosi sabato 25 Gennaio 2014, presso la Collezione archeologica Faldetta, sul lungomare di Brindisi. Ad esso hanno preso parte 3 autori di pubblicazioni edite nel 2013 aventi in comune il periodo storico al quale si riferiscono l'XI-XII secolo .Anna Cinti ha presentato gli ospiti che sono intervenuti nel seguente ordine:
Danny Vitale, che ha presentato il suo studio Il Tempio di S.Giovanni al Sepolcro. Simboli, simbolismi e allegorie.Dario Stomati, con il suo romanzo storico Margarito, il leggendario Arcipirata da Brindisie Cristian Guzzo con L'esercito normanno nel meridione d'Italia
Nel corso dell'incontro una rappresentanza in costume storico dei Vikings Italy ha conferito una nota di colore mostrando gli armamenti e l'abbigliamento tipici dei secoli presi in questione.
L'incontro si è concluso con una gradita degustazione di vino offerta gentilmente da WINE DIVISION.
La morte del Centro di Brindisi
Quasi ogni giorno, passeggiando nel Centro di Brindisi, ci rendiamo conto che un negozio non c'è più, che una saracinesca è stata abbassata, che una scritta affittasi è stata posizionata dall'immobiliare al posto dell'insegna. Ma forse nessuno di noi si è reso conto di quanti negozi effettivamente abbiano chiuso. E' l'obiettivo di questo breve reportage, girato tra corso Umberto e corso Garibaldi. Guardandolo viene voglia di piangere e di urlare. Ma ora una cosa è certa: non si può più far finta di nulla.