Campane della Basilica Santuario della Beata Vergine delle Grazie in UDINE v.421
Battiore e Plenum (dura in totale circa 2 minuti) con partenza iniziale della mezzana seguita da III e I seguite dopo un breve assolo da IV e V nell'Angelus della Festa dell'Addolorata, domenica 15 settembre 2019
Concerto di 5 campane in Reb3 fuse da G.B. De Poli di Udine nel 1892 ed elettrificate con le tre maggiori a slancio friulano e le due piccole alla trevigiana dalla Vanin di Trebaseleghe (PD) e gestite da un programmatore simile al Quartz System 419.
Dopo il bel video precedente girato in quel del bellissimo borgo di origine medievale di Santa Margherita del Gruagno, ci troviamo ora a Udine, capoluogo di provincia Friulano che vanta di un bellissimo Centro Storico che conserva molti luoghi interessanti come Piazza della Libertà, il Duomo o il Castello.
Partiti da Santa Margherita, abbiamo raggiunto con poco il centro di Udine e, dopo aver messo la macchina in Piazza I° Maggio, ci siamo recati all'attaccato Santuario della B.V. delle Grazie nel quale era in corso la Messa e di cui avevo deciso di riprendere l'Angelus festivo (che consisterebbe nella distesa della mezzana).
Quella domenica, però, coincideva con la Festa della Madonna Addolorata, festeggiata Solennemente in questa chiesa e per la quale l'Angelus di queste campane avrebbe subito delle variazioni.
Dopo aver fatto tutte le riprese panoramiche esterne, ho atteso il termine della celebrazione per fare le panoramiche interne e poi recarmi in sacrestia.
Qui ho parlato prima col Frate che ha celebrato Messa, il quale mi ha indirizzato verso un frate anziano che si trovava davanti al programmatore delle campane, il quale mi ha riferito che a mezzogiorno avrebbe suonato tutte le campane data la Festa dell'Addolorata.
Mi chiese, inoltre, se volevo farle partire io.
Come potevo rifiutare un'occasione del genere, ho subito accolto la proposta del gentilissimo frate.
Sono corso fuori in chiostro a posizionare videocamera sul cavalletto e microfono, i tempi erano strettissimi dato che mancavano 5 minuti a mezzogiorno.
Dopodiché sono rientrato velocemente in sacrestia e ho atteso insieme al frate lo scoccare delle 12.
Dopo il battiore, è partita la mezzana e ho subito tirato su il generale e attaccato I e III.
Poi, seguendo le indicazioni del frate, ho aspettato andassero in quota per far partire anche le altre due in un bellissimo Plenum Solenne.
Prima di spegnere le campane, ho fatto un breve video di 5 secondi col telefono per far vedere le campane in azione dal quadro e che potete vedere in doppia inquadratura dal minuto [04:38].
Dopo questa bellissima suonata e questa stupenda esperienza, ho ringraziato il frate della disponibilità e sono tornato in chiostro mentre le campane facevano gli ultimi colpi.
Finita la stupenda suonata mi sono diretto al Castello dato che era in corso quel giorno la festa FriuliDOC, festa che anima il centro storico dal giovedì alla domenica della seconda settimana di settembre.
Qui, in Piazza Castello, ho pranzato e, dopo un giro in Centro Storico, sono rincasato felice della bellissima giornata passata, ricca di esperienze indimenticabili.
I: Reb3, fusa da G.B. De Poli di Udine nel 1892;
II: Mib3, fusa da G.B. De Poli di Udine nel 1892;
III: Fa3, fusa da G.B. De Poli di Udine nel 1892;
IV: Solb3, fusa da G.B. De Poli di Udine nel 1892;
V: Lab3, fusa da G.B. De Poli di Udine nel 1892.
Si ringrazia di cuore la disponibilità dimostrata dai Frati nei miei confronti.
Video dedicato a Sebastian (Sebi Stel).
Video 419
UDINE - SANTUARIO B.V. delle GRAZIE
Il santuario della Mater gratiae, nel cuore della città di Udine.
Viaggio all'interno del Santuario di Udine: la Madonna delle Grazie
Alla scoperta di uno dei luoghi di culto più affascinanti della città, dalla storia spesso trascurata e dalla grande vocazione religiosa
L'antica chiesa era originariamente dedicata ai santi Gervasio e Protasio, quando fu scelta per accogliere un'immagine della Madonna, ritenuta miracolosa. Questa icona apparteneva in origine a Giovanni Emo, dal gennaio 1479 luogotenente della Repubblica di Venezia in Friuli, che l'avrebbe ricevuta in dono dal sultano di Costantinopoli. L'icona era conservata gelosamente nel castello di Udine, residenza del luogotenente veneto. Un giorno di quello stesso 1479 una cuoca del castello si ferì gravemente ad una mano, ma fu prodigiosamente guarita dopo aver invocato con devozione l'immagine della Vergine. Per tali motivi il luogotenente pensò che una tale immagine taumaturga non potesse essere conservata in un luogo profano e decise di portarla nella vicina chiesa, al di là del Giardino Grande, nome con cui è nota ancora l'attuale piazza 1º maggio di Udine. Nella chiesa si erano da poco insediati i frati Servi di Maria. La tradizione indica nell'8 settembre 1479 la data della processione che accompagnò il trasporto dal castello fino alla chiesetta l'immagine della Madonna.
L'opera di edificazione del nuovo santuario, custodito dai frati Servi di Maria, iniziò il 12 aprile 1495 con la posa della prima pietra. La chiesa venne ufficialmente consacrata il 12 maggio 1520 dal vescovo di Caorle mons. De Rubeis.
Il santuario fu rinnovato con successivi interventi di ampliamento e la costruzione del convento; notevole l'intervento di Giorgio Massari (1730) che ripeté qui lo schema della chiesa dei Gesuiti di Venezia: fu prolungata ed innalzata la navata, fu ristrutturato il presbiterio e l'abside e sopraelevato il campanile. Anni dopo furono aggiunti il pronao antistante la facciata e che poggia su quattro massicce colonne, fu ripristinata la scalinata ed il ponte sulla roggia che collega la chiesa con la piazza antistante. La chiesa fu dichiarata basilica minore il 21 giugno 1922.[1]
Anche l'annesso convento, di architettura cinquecentesca, fu ampliato e arricchito di affreschi nel corso dei secoli; i frati serviti, allontanati dopo l'invasione francese del 1797, sono tornati al santuario dal 1923.
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produzione: dronereportage.it
Mantova Curtatone SANTUARIO DELLA BEATA VERGINE DELLE GRAZIE
I manichini sono stati realizzati con cartapesta, a grandezza naturale (attribuite per la maggior parte a Frate Francesco da Acquanegra). La struttura delle statue è realizzata con strati di carta e tela induriti col gesso e dipinti con coloranti e aggiunta di miele nei leganti, ad essa sono state successivamente applicati diversi elementi realizzati con calchi o in alcuni casi in legno per viso mani e piedi (a seconda della posa assunta dal manichino), crine equino per i capelli e ghiande per alcuni particolari, tramite incollaggio. Gli abiti, sono pezzi di cotone tessuto applicati alle statue con ganci, risalenti alla fine dell'Ottocento. Dodici sono le armature che sono state riassemblate dalle varie statue. Si tratta di armature difensive in stile gotico-italiano realizzate nel 1400, sono completi che rivestivano completamente il cavaliere perché costituiti da vari elementi d'acciaio che andavano componendosi armonicamente assicurando una protezione efficace. Sotto le nicchie sono presenti delle metope riportanti la grazia ricevuta. A volte i manichini non coincidono con la metopa sottostante.
metopa dell'impiccato: IO VEGGO E TEMO ANCOR LO STRETTO LACCIO; MA QUANDO PENSO CHE TU L'HAI DISCIOLTO RIBENEDICO IL TUO PIETOSO BRACCIO.
metopa dell'uomo appeso per le mani: DALLA FUNE, ONDE IN ALTO ERA SOSPESO, VERGINE BENEDETTA IO TE CHIAMAI, LEGGER DIVENNI, E NON RIMASI OFFESO.
metopa dell'impiccato: INNOCENTE T'IMPLORO E TU SEI PRESTA: QUATTRO VOLTE SI FRANGE IL LACCIO INGIUSTO, PERCHÉ TUA MAN L'ALTRUI FIEREZZA ARRESTA.
metopa del condannato alla ghigliottina: PER MIO DELITTO CONDANNATO A MORTE, E INVAN DATOMI UN COLPO IL GIUSTIZIERE L'ALTRO SOSTENNE POR TUA DESTRA FORTE.
metopa del condannato ad essere gettato dentro un pozzo: FUOR D'ESTO POZZO FUSCI LIBERO E SCIOLTO COL GRAVE SASSO, CHE PENDEA DAL COLLO, PERCHÉ FUI DA LE TUE BRACCIA ACCOLTO.
metopa del guerriero vicino al suo cannone: QUESTA DI FUOCO RAPIDA PROCELLA PER COLEI SOLO NON PROVAI NOCENTE, CHE PUÒ SPEZZAR DI MORTE LE QUADRELLA.
Presenza del tutto particolare, un COCCODRILLO (Crocodilus niloticus) imbalsamato è appeso al soffitto al centro della navata. Si tratta di un vero e proprio coccodrillo, non un modellino, in tutta la sua interezza che è stato aggiunto nella chiesa nel XV o XVI secolo e che è stato da poco oggetto di restauro.
L'interno è in stile gotico a unica navata, e il soffitto è a volta a crociera decorato con affreschi floreali. La fascia mediana delle pareti della navata è foderata in tutta lunghezza da un'impalcata lignea. Ricavate nell'impalcata, ottanta nicchie disposte su due file parallele, ospitavano altrettante statue di grandi dimensioni, simili a manichini, rappresentanti episodi di pericolo scampato per intercessione mariana. Oggi le statue rimaste sono solo circa una quarantina. Sull'impalcata non c'è parete, colonna, angolo disadorno, decorazioni composte da filari di modellini anatomici in cera occupano infatti il resto delle pareti non occupato dalle statue, disegnando motivi serpentiformi che avvingono le colonne o che seguono gli archi delle nicchie. Si tratta anche in questo caso di ex voto, di modelli rappresentanti cuori, mani, occhi, seni, bubboni pestiferi.
Assai prestigiose le cappelle ai lati dell'unica grande navata: la prima cappella a destra, entrando dal grande portone di legno scuro, è quella di San Bonaventura con il mausoleo dedicato a Baldassarre Castiglione e alla moglie Ippolita Torelli, progettato da Giulio Romano, e il mausoleo del figlio Camillo Castiglione.
Opera di Giulio Romano e della sua scuola è la tela, conservata sempre in questa cappella, raffigurante la Madonna in trono con Bambino e i santi Bonaventura e Francesco d'Assisi. Proseguendo lungo la parete di destra si incontra la cappella della famiglia Bertazzolo con l'opera di Lorenzo Costa Il martirio di S. Lorenzo e la cappella Aliprandi che conserva l'icona lignea composta da una statua di Madonna con Bambino e da pannelli rappresentanti Dio Padre e le sante Elisabetta, Caterina, Anna e Apollonia, opere dell'intagliatore Giovanni Battista Viani e di suo fratello, il pittore Antonio Maria Viani. Superato l'accesso alla sagrestia, si trova la quarta e ultima cappella della parete destra prima dell'abside, quella dedicata all'immagine della Madonna col Bambino. La cappella Mater Gratiae conserva, oltre all'immagine sacra, le spoglie di Carlo II di Gonzaga-Nevers e della moglie e quadretti votivi di epoca più o meno recente. Sul lato sinistro, nella cappella degli Zimbramonti, di notevole importanza è la pala di San Sebastiano realizzata da Francesco Bonsignori. Gli affreschi delle pareti laterali della cappella sono opera di un discepolo di Giulio Romano, Rinaldo Mantovano.
Campane del Santuario della Beata Vergine delle Grazie - Cordovado (Pn)
Cordovado, Santuario della Beata Vergine delle Grazie
Diocesi Concordia-Pordenone
Concerto di tre campane a Slancio Friulano in Lab3 fuse da G.B. De Poli di Udine. Sono andato a vedere questo bellissimo borgo immerso nella campagna del Basso Pordenonese e, visitando il Santuario, hanno suonato le campane alle 18:30. Nel campanile è presente anche un campanello, non più utilizzato.
PORDENONE - B.V. delle GRAZIE
A ridosso dei padiglioni della Fiera, sorge il Santuario della Beata Vergine delle Grazie, la cui origine risale alla fine del XVI secolo.
VILLAFRANCA (PD) - SANTUARIO MADONNA DELLE GRAZIE
Sul luogo dell'apparizione della Vergine ad una fanciulla muta nella campagna di Villafranca alle porte di Padova, sorge questo santuario recentemente arricchito da un chiostro affrescato e da una Via Crucis
Cordovado (PN) Borgo Castello, Duomo nuovo, Santuario Madonna delle Grazie
Cordovado (Cordovât in friulano) è un comune italiano della provincia di Pordenone in Friuli-Venezia Giulia.
Per i pregevoli monumenti presenti e per la conformazione del tessuto urbano, il paese è entrato di diritto nel prestigioso club dei borghi più belli d'Italia.
Santuario Madonna delle Grazie (XVII secolo)
La sua costruzione risale al 1603 e fu eretta a seguito di una apparizione della Madonna. È un gioiello dell'arte barocca veneziana, a pianta ottagonale, unico del suo genere in Friuli.
Oltre ad essere il più antico Santuario mariano della diocesi, conquistò una fama notevole per il grande afflusso di pellegrini provenienti da luoghi anche molto lontani.
L'edificio è a pianta ottagonale ed è ricco di ornamenti in stucco oltre che di bassorilievi, statue, affreschi e quadri.
L'aula principale presenta un soffitto splendidamente intagliato da due artisti di Motta di Livenza e con dorature di Cataldo Ferrara; gli ovali raffigurano Sibille e Profeti e vengono attribuiti ad Antonio Carneo.
Troviamo ancora le statue attribuite ad Antonio dell'Aquila e dipinti di Giuseppe Moretto: Vergine Annunciata. Di Baldassarre D'Anna sono il S. Valentino con Crocifissione, mentre di Sante Peranda Natività di Maria.
Nel soffitto del presbiterio affreschi di Filippo Zamberti con scene della Nascita, Assunzione della Vergine, Apparizione e Fondazione del Santuario gli ottimi stucchi sono di Andrea dell'Aquila il tutto è databile 1613. Nel coro opere di Domenico Soldi: Annunciazione e di ignoti pittori settecenteschi.
L'immagine della Madonna, traslata nell'altare maggiore, oggetto di venerazione è precedente alla costruzione.
Al Santuario venne affiancato nel 1711 un convento dei Padri domenicani, che vi risiedettero fino al 1806.
Il Santuario della Beata Vergine di Castelmonte (UD)
Il racconto di uno speciale pellegrinaggio tra i principali santuari mariani del Friuli Venezia Giulia. Enrico Selleri e Gianni Vukaj hanno seguito passo passo Sistus, Meghi, Giovanna, Leonardo, Gabriele e padre Beppe nel loro viaggio in alcuni dei più importanti luoghi della fede delle province di Udine e Gorizia. Dalla Madonna di Barbana nella laguna di grado fino ai 1790 metri del monte Lussari passando per il santuario della Beata Vergine di Castelmonte sulle Prealpi Giulie: un percorso fisico e spirituale, dal mare alla montagna, per scoprire il santuario più importante, quello custodito nel nostro cuore!
Santuario delle Grazie - OMELIA (10 mar 2017)
CASTELMONTE (UD) - SANTUARIO BEATA VERGINE
Santuario mariano di Castelmonte, meta di pellegirnaggi da Italia, Austria e Slovenia
Cordovado (PN) Borgo Castello, Duomo nuovo, Santuario Madonna delle Grazie
Cordovado (Cordovât in friulano) è un comune italiano della provincia di Pordenone in Friuli-Venezia Giulia.
Per i pregevoli monumenti presenti e per la conformazione del tessuto urbano, il paese è entrato di diritto nel prestigioso club dei borghi più belli d'Italia.
Santuario Madonna delle Grazie (XVII secolo)
La sua costruzione risale al 1603 e fu eretta a seguito di una apparizione della Madonna. È un gioiello dell'arte barocca veneziana, a pianta ottagonale, unico del suo genere in Friuli.
Oltre ad essere il più antico Santuario mariano della diocesi, conquistò una fama notevole per il grande afflusso di pellegrini provenienti da luoghi anche molto lontani.
L'edificio è a pianta ottagonale ed è ricco di ornamenti in stucco oltre che di bassorilievi, statue, affreschi e quadri.
L'aula principale presenta un soffitto splendidamente intagliato da due artisti di Motta di Livenza e con dorature di Cataldo Ferrara; gli ovali raffigurano Sibille e Profeti e vengono attribuiti ad Antonio Carneo.
Troviamo ancora le statue attribuite ad Antonio dell'Aquila e dipinti di Giuseppe Moretto: Vergine Annunciata. Di Baldassarre D'Anna sono il S. Valentino con Crocifissione, mentre di Sante Peranda Natività di Maria.
Nel soffitto del presbiterio affreschi di Filippo Zamberti con scene della Nascita, Assunzione della Vergine, Apparizione e Fondazione del Santuario gli ottimi stucchi sono di Andrea dell'Aquila il tutto è databile 1613. Nel coro opere di Domenico Soldi: Annunciazione e di ignoti pittori settecenteschi.
L'immagine della Madonna, traslata nell'altare maggiore, oggetto di venerazione è precedente alla costruzione.
Al Santuario venne affiancato nel 1711 un convento dei Padri domenicani, che vi risiedettero fino al 1806.
Le campane di Costabissara (VI) - Santuario della Madonna delle Grazie
_Concerto solenne a 5 campane (campane maggiori)
Concerto di 11 campane in La3
1=La3
2=Si3
3=Do#4
4=Re4
5=Mi4
6=Fa#4
7=Sol4
8=La4
9=Si4
10=Do5
11=Re5
Positano il rientro in Chiesa della Madonna delle Grazie a Montepertuso
La Chiesa della Madonna delle Grazie - Castropignano, Italy
La Chiesa della Madonna delle Grazie - Castropignano, Italy
Il Santuario della Madonna di Barbana (Grado)
Il racconto di uno speciale pellegrinaggio tra i principali santuari mariani del Friuli Venezia Giulia. Enrico Selleri e Gianni Vukaj hanno seguito passo passo Sistus, Meghi, Giovanna, Leonardo, Gabriele e padre Beppe nel loro viaggio in alcuni dei più importanti luoghi della fede delle province di Udine e Gorizia. Dalla Madonna di Barbana nella laguna di grado fino ai 1790 metri del monte Lussari passando per il santuario della Beata Vergine di Castelmonte sulle Prealpi Giulie: un percorso fisico e spirituale, dal mare alla montagna, per scoprire il santuario più importante, quello custodito nel nostro cuore!
Volti e storie dal Santuario della Beata Vergine di Castelmonte (Ud) /2
Volti e storie dal Santuario della Beata Vergine di Castelmonte (Ud)
ALCUNI SANTUARI MARIANI IN FRIULI
Video realizzato sul libro:
7 SANTUARI PER 7 APPARIZIONI - La firma di Maria in Friuli (Apparizioni)
di Irene Corona (edizioni Segno)
Sette luoghi nei quali la Madonna si è rivelata per indicare la via da seguire. Sette apparizioni da riscoprire per rinforzare la fede. Un’eccezionale scoperta mai svelta prima. I santuari mariani in Friuli Venezia Giulia sono oltre settanta, ma soltanto sette sono nati in seguito ad un’apparizione della Beata Vergine Maria. Si tratta di sette località dove Maria si è presentata in sembianze umane ai prescelti affinché diffondessero il suo messaggio e costruissero gli edifici dedicati alla sua devozione. Questi sette luoghi, inoltre presentano una caratteristica molto particolare: unendo il tracciato che li collega, assumono la forma ben chiara di una lettera, la ‘M’ di Maria.
SANTUARIO S. MARIA AD MELOTUM - MADONNA DI BUJA
La prima apparizione della Madonna in Friuli avvenne a Madonna di Buja.
Una tradizione narra che anticamente nello stesso luogo in cui sorge la Chiesa la Vergine apparve sopra un albero di mele ad un uomo mentre stava arando il suo campetto
SANTUARIO DELLA MADONNA DELLE PIANELLE A NIMIS
Secondo la tradizione, la Madonna apparve, attorno al 1300, a due contadini e comunicò loro una precisa volontà: la costruzione di un luogo a lei dedicato, oltre naturalmente, alle preghiere, alla penitenza e ai digiuni.
SANTUARIO DI MURIS (PERCOTO)
Secondo una tradizione la Vergine comparve su un albero ad alcuni paesani. Da questo accadimento straordinario, secondo la leggenda, scaturirà la fondazione del Santuario risalente al Medioevo e attestato fin dal Trecento
SANTUARIO MADONNA DEL MONTE A MARSURE (AVIANO)
Il Santuario Madonna del Monte a Marsure di Aviano è sorto nel luogo in cui la Vergine apparve al devoto ed anziano contadino Antonio Zampara l'8 settembre 1510
SANTUARIO DELLA MADONNA DELLE GRAZIE, CORDOVADO
A Cordovado il 7 settembre 1592 la Vergine comparve ad una semplice donna del popolo intenta a lavare i panni sul rio che scorre dinanzi al Santuario della Madonna delle Grazie
SANTUARIO MADONNA DI ROSA, SAN VITO AL TAGLIAMENTO
Nel 1655 a San Vito al Tagliamento l'immagine della Vergine dipinta su un muro parlò alla fanciulla Maria Giacomuzzi di Rosa, ammalata di epilessia e poi guarita improvvisamente, alla quale chiese di far trasportare l'immagine nell'attuale Santuario.
IL SANTUARIO DELLA MADONNA DI PORZUS
A Porzus, nel 1855, la Madonna apparve ad una fanciulla, Teresa Dush, dandole dei messaggi affinché si santifichino le feste, si osservino i digiuni e cessino le bestemmie.
Se volete essere aggiornati sui nuovi video che realizzo (più di 1900) iscrivetevi al mio canale youtube piaipier:
a cura di
ROMA - SANTUARIO DEL DIVINO AMORE - Full HD
© CLAUDIO MORTINI™◊
Il santuario della Madonna del Divino Amore è un santuario di Roma composto da due chiese: quella antica è del 1745. È una meta di pellegrinaggio cara ai romani: durante l'estate ogni sabato si tiene un pellegrinaggio notturno a piedi da Roma al santuario.
Secondo la leggenda, nella primavera del 1740 un pellegrino diretto alla basilica di San Pietro, si smarrisce nell'inospitale e insalubre campagna nei pressi di Castel di Leva, circa 12 km a sud di Roma.
Scorti alcuni casali e un castello diroccato in cima ad una collina, il viandante vi si dirige sperando di trovare qualcuno che gli dia informazioni per trovare la giusta strada. Viene però assalito da un branco di cani rabbiosi che lo circondano. Il pellegrino, alzando lo sguardo, si accorge che sulla torre del castello, c'è un'icona che raffigura la Vergine con il Bambino, sovrastata dalla colomba dello Spirito Santo. Invoca perciò la Madonna che lo salvi da quel pericolo. Le bestie che gli sono addosso, di colpo si fermano e si dileguano.
Finita la guerra, sotto l'impulso del rettore don Umberto Terenzi, il santuario a Castel di Leva rinasce: nasce il seminario degli oblati del Divino Amore (che da allora custodiscono e animano il santuario), la Congregazione delle figlie della Madonna del Divino Amore (ancora oggi impegnate nel servizio alle opere di carità nate intorno al santuario come la scuola per l'infanzia, accoglienza e assistenza delle minori in difficoltà).
Don Terenzi tentò di provvedere alla costruzione di un nuovo santuario per assolvere al voto fatto alla fine della guerra, ma le difficoltà burocratiche e le difficoltà logistiche gli impedirono sempre di realizzare quest'opera.
Si dovrà aspettare l'8 gennaio 1996 perché il cardinale vicario Camillo Ruini ponga la prima pietra di quello che, per il Giubileo del 2000, è diventato il nuovo santuario. La struttura, in grado di accogliere oltre 1500 pellegrini, è stata realizzata ai piedi della collina, fuori dalle antiche mura, senza violare il paesaggio della campagna romana e il complesso monumentale settecentesco. Il nuovo santuario è stato progettato dal frate francescano e sacerdote Padre Costantino Ruggeri (1925-2007), pittore, scultore, vetratista, bâtisseur d'églises.
Madonna delle Grazie 05/07/2015 Giugliano (NA)
Il titolo va inteso sotto due aspetti:
Maria Santissima è Colei che porta la Grazia per eccellenza, cioè suo figlio Gesù, quindi Lei è la Madre della Divina Grazia.
Maria è la Regina di tutte le Grazie, è Colei che, intercedendo per noi presso Dio (Avvocata nostra[1]), fa sì che Egli ci conceda qualsiasi grazia: nella teologia cattolica si ritiene che nulla Dio neghi alla Santissima Vergine.
Specialmente il secondo aspetto è quello che ha fatto breccia nella devozione popolare: Maria appare come una madre amorosa che ottiene tutto ciò che gli uomini necessitano per l'eterna salvezza. Tale titolo nasce dall'episodio biblico noto come Nozze di Cana: è Maria che spinge Gesù a compiere il miracolo, e sprona i servi dicendo loro: fate quello che Lui vi dirà.
Lungo i secoli, moltissimi santi e poeti hanno richiamato la potente opera di intercessione che Maria opera tra l'uomo e Dio. Basti pensare a:
San Bernardo, che nel suo Memorare dice non s'è mai udito che qualcuno sia ricorso a te e sia stato abbandonato.
Dante nel XXXIII Canto del Paradiso s:Divina Commedia/Paradiso/Canto XXXIII mette in bocca a San Bernardo una preghiera alla Vergine poi divenuta famosa:
« Donna, se' tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre,
sua disïanza vuol volar sanz'ali.
La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fïate
liberamente al dimandar precorre. »
Festività liturgica[modifica | modifica wikitesto]
La Chiesa cattolica non ha nel proprio anno liturgico una festa specifica per la Madonna delle Grazie: questo titolo è associato a diverse feste mariane in base alle consuetudini locali e alla storia dei singoli santuari.
Molti luoghi associano questo titolo alla festa della Visitazione di Maria ad Elisabetta, il 31 maggio. Anticamente la festa si svolgeva il lunedì in Albis, poi fu spostata al 2 luglio, e ancora oggi in quest'ultima data la si continua a festeggiare nella maggior parte delle località nelle quali è venerata la Madonna delle Grazie. Altrove la festività ricorre il 26 agosto oppure, con data mobile, la terza domenica dopo Pentecoste.
In alcuni luoghi il titolo di Madonna delle Grazie è associato alla festa della Natività di Maria, l'8 settembre; così è a Udine e a Pordenone.
L'onomastico si festeggia il 2 luglio o l'8 settembre, e lo festeggiano le persone che portano il nome di: Grazia, Graziella, Maria Grazia, Grazia Maria, Graziana e Graziano (ma esiste anche San Graziano di Tours, 18 dicembre), e Orazio.