Il Santuario del Carmine di San Felice del Benaco (BS)
Enrico Selleri visita il Santuario del Carmine di San Felice del Benaco (BS)
Con la protezione della Madonna del Carmine
Celebrati a S. Felice del Benaco i 50 anni di consacrazione della Valtènesi alla Madonna del Carmine.
p. SIMONE GAMBERONI - Rettore del Santuario del Carmine
p. ERNESTO MARZINOTTO - Carmelitano
San Felice del Benaco
Campane Manuel 11 maggio 2019
Delegazione in rappresentanza di ASCSV
Dirige Il Maestro Luigi Quintarelli
Veglia Pasquale 2001
Ave Maria di J Arcadelt
Concerto del Coro M.E. Bossi della Cappella del Duomo di Salò tenuto il 2 febbraio 2008 al Santuario della Madonna del Carmine di San Felice del Benaco. Dirige il Maestro Carlo Ragnoli. Ripresa video Pierantonio Pelizzari.
Santuario di Montecastello a Tignale (BS) seconda parte
Oggi Bel Tempo si Spera si reca a Tignale di Garda in provincia di Brescia, per visitare il Santuario di Montecastello a Tignale a circa 700 metri d'altezza sul livello del mare
Tratto dalla puntata del 17 luglio 2018
San Felice del Benaco 1
This video is about San Felice del Benaco 1
Una giornata a San Felice del Benaco sulle rive del Garda
Telepace Trento - Una giornata a San Felice del Benaco sulle rive del Garda
Regina Coeli di Antonio Lotti
Concerto del Coro M.E. Bossi della Cappella del Duomo di Salò tenuto il 2 febbraio 2008 al Santuario della Madonna del Carmine di San Felice del Benaco. Dirige il Maestro Carlo Ragnoli. Ripresa video Pierantonio Pelizzari.
A te sia gloria di G. F. Haendel
Concerto del Coro M.E. Bossi della Cappella del Duomo di Salò tenuto il 2 febbraio 2008 al Santuario della Madonna del Carmine di San Felice del Benaco. Orchestra Gruppo Orchestrale di Brescia. Organo Paolo Ragnoli. Dirige il Maestro Carlo Ragnoli. Riprese video Pierantonio Pelizzari.
Ave Maria di L. Da Victoria
Concerto del Coro M.E. Bossi della Cappella del Duomo di Salò tenuto il 2 febbraio 2008 al Santuario della Madonna del Carmine di San Felice del Benaco. Dirige il Maestro Carlo Ragnoli. Ripresa video Pierantonio Pelizzari.
Novena alla Madonna del Frassino - Peschiera del Garda (VR)
Si rinnova anche quest'anno, con particolare solennità, la novena in preparazione alla festa dell'Immacolata nel Santuario della Madonna del frassino di Peschiera del Garda, santuario che dopo le celebrazione del 500simo anniversario delle apparizioni, celebrato 2 anni orsono, vede la presenza di numerosissimi fedeli, ogni giorno, provenienti da tutta Italia. Tanti i fedeli presenti anche alla santa messa di questa mattina a testimonianza di un affetto e di un legame a Maria che non diminuisce mai.
Intervista a:
PADRE GIAMBATTISTA CASONATO
Rettore Santuario Madonna Frassino
Panis Angelicus di Cosciolini
Concerto del Coro M.E. Bossi della Cappella del Duomo di Salò tenuto il 2 febbraio 2008 al Santuario della Madonna del Carmine di San Felice del Benaco. Dirige il Maestro Carlo Ragnoli. Ripresa video Pierantonio Pelizzari.
Pange lingua di M.E. Bossi
Concerto del Coro M.E. Bossi della Cappella del Duomo di Salò tenuto il 2 febbraio 2008 al Santuario della Madonna del Carmine di San Felice del Benaco. Orchestra Gruppo Orchestrale di Brescia. Organo Paolo Ragnoli. Dirige il Maestro Carlo Ragnoli. Ripresa video Pierantonio Pelizzari.
G. Valeri - Sonata brillante op.1 no.2 (San Felice del Benaco, Zanfretta organ, Church St. Felice)
In the video you can listen to the Sonata brillante by Gaetano Valeri, Italian organist and composer, born in Padua in 1760 and died in 1822.
Pupil of Ferdinando Bertoni Turrini, Valeri worked at the Basilica del Carmine and later as organist at the Cathedral of Padua.
Among his pupils were Alessandro Mini and Francesco Nardetti.
Gaetano Valeri is best known for his organ sonatas composed of one, two, and, rarely, three movements.
The protagonist of the video is the Zanfretta organ of the Parish Church of San Felice, San Felice del Benaco (BS), Luca Raggi at the organ, good listening!
Festa Santa Maria di Piedigrotta Pizzo di Calabria VV - 2-7-2015
In occasione della Festa della Madonna delle Grazie, la sacra effige di Maria SS. di Piedigrotta è stata portata, nella sua Grotta, con una caratteristica processione in mare, per le celebrazioni in suo onore.
Peste a Clusone, un affresco nel Santuario della Madonna del Paradiso
A Clusone, nel Santuario della Madonna del Paradiso, è presente un affresco di grande valore storico, come spiega Mino Scandella in questa puntata di “Racconti di Ieri”.
«Nella stesura dell’affresco - introduce Scandella - il pittore Giovan Battista Brighenti segue la cronaca di Bernardino Baldi. È stato strappato nel 1963 dalla facciata della chiesa dei morti quando si pensava di ampliarla. Nonostante la chiesa non sia stata più ingrandita, ma ricostruita in un altro posto, l’affresco è rimasto nella chiesa del Paradiso».
L’affresco rappresenta la peste che si abbatté su Clusone nel 1630. «Può essere diviso - spiega Scandella - in due parti: in alto la narrazione della peste e in basso i fatti successivi ad essa. In alto a sinistra è ben dipinta la Clusone del ‘600. Si vedono infatti le mura, all’esterno della cinta la chiesa di San Defendente e a ovest la chiesa di San Marco che oggi non esiste più».
Sulla destra in alto è rappresentato il miracolo di padre Giacomo di Scalve. «Nell’agosto del 1630 - continua - erano morti alcuni sacerdoti clusonesi tra i quali l’arciprete. Per questo motivo vengono ad assistere gli ammalati nel lazzaretto alcuni frati dalla Val di Scalve tra questi c’era Giacomo che morì intorno al 10 di agosto insieme ai confratelli. La salma doveva essere sepolta nelle fossa comune tra Rovetta e Clusone. Infatti non poteva essere sepolta nel cimitero parrocchiale perché bisognava pagare una tassa. Tuttavia la sepoltura viene impedita. Allora i due membri dell’ufficio di sanità capiscono l’errore fatto: uno che aveva dato la vita per la città non poteva stare in una fossa comune. Così girano il carro e riportano Giacomo verso il cimitero della parrocchia. Un angelo guida il calesse e indica la strada verso il cimitero della città».
In basso si vede la rappresentazione del 1636. «La gente - aggiunge - memore di aver seppellito i concittadini nelle fosse comuni senza funerale, riporta le ossa nel cimitero parrocchiale. Si vedono chiaramente due uomini che riesumano dalle fosse le ossa dei morti e la processione che esce dalla chiesa e va verso la pineta della Selva».
L’affresco è stato restaurato dal figlio di Giovan Battista Brighenti, Antonio che ha aggiunto un particolare “umoristico”. «I carri che vanno verso la pineta per raccogliere i morti - conclude - hanno già dentro le ossa. Si dice che, quando gli abitanti delle Fiorine hanno fatto notare questo errore ad Antonio, lui abbia risposto “ci penseranno gli abitanti delle Fiorine a girare le ruote per farle arrivare nella chiesa parrocchiale”».
Dall'Abbazia di Frassinoro all'Ospitale di San Pellegrino in Alpe
Cammini Storici Channel
Video 1 su 5: Visita Abbazia di Maguzzano con Vittorio Messori
Prima parte della straordinaria visita all'antica Abazia di Maguzzano, nel comune di Lonato sul Garda, con un gruppo di circa 200 persone guidate da Vittorio Messori e da Gabriele Lovisetto, presidente del Comitato Parco del Garda.
BRESCIA Chiesa di Santa Maria dei Miracoli
Dopo la peste che aveva afflitto la città tra il 1480 e il 1484, si diffuse a Brescia la notizia che un affresco votivo raffigurante una Madonna col Bambino dipinto in facciata a una casa lungo il corso del quartiere di San Nazaro aveva poteri miracolosi. Sull'onda del fervore religioso popolare, il Comune avviò nel 1486 le trattative per l'acquisto della casa. Nel 1488 fu finalmente inaugurato il cantiere del primitivo santuario, costituito da una parte degli interni della chiesa e, soprattutto, dalla maestosa facciata in marmo cesellato, la cui esecuzione è probabilmente da attribuire alla bottega dei Sanmicheli, da poco insediatisi in città, forse proprio in concomitanza con l'ottenimento di questa eccezionale commessa, e all'epoca unica bottega di scultori attiva a Brescia in grado di operare su un manufatto di livello tecnico e culturale così elevato[1].
La facciata dei Sanmicheli, corrispondente al livello più basso e raffinato della facciata attuale, viene compiuta entro l'anno 1500. Nel frattempo, l'edificio religioso subisce un rapido sviluppo, anche grazie al crescere del numero di fedeli e delle elemosine e, probabilmente a cantieri ancora aperti, viene deciso per il suo ampliamento, portando il santuario alla dimensione definitiva. Le partiture architettoniche interne, connotate da caratteri decorativi elaborati e raffinati, vengono forse realizzati da Gasparo Cairano e bottega. Lo stesso scultore realizza inoltre il ciclo di Apostoli per la prima cupola, interposto al ciclo di Angeli del Tamagnino, entrambi consegnati e pagati nel 1489[1].
Nel corso dei secoli, il santuario si arricchisce di opere, soprattutto pittoriche, tra cui una tela del Moretto e il ciclo di teleri con le Storie di Gesù per il presbiterio, dipinto da una serie di autori bresciani tra cui Tommaso Bona e Pier Maria Bagnadore. Anche le pareti e le volte della chiesa vengono affrescate e stuccate da vari autori. Gran parte dell'apparato pittorico parietale viene distrutto durante la seconda guerra mondiale, quando l'edificio viene gravemente danneggiato dai bombardamenti che, miracolosamente, non intaccano la facciata e le pregiate sculture della prima cupola. Negli anni successivi il santuario viene profondamente ricostruito, salvando tuttavia gran parte del patrimonio originale, perlomeno scultoreo.
Il santuario di S. Maria dei Miracoli si presenta oggi come un edificio dalla configurazione assai originale, di complessa lettura a causa di una lunga vicenda di stratificazioni e aggiunte successive, costantemente limitate dai vincoli del preesistente, fitto tessuto urbano e sostanzialmente prive di un progetto unitario di base. In borgo S. Nazaro, sul muro esterno della casa di un certo Federico Pelaboschi, esisteva nel Quattrocento un'immagine della Vergine ritenuta miracolosa; intorno a essa era sorta un'edicola votiva, probabilmente a contenere un altare e a ricovero delle offerte sollecitate dalla devozione popolare. Il luogo doveva tuttavia rivelarsi assai interessante sotto il rispetto economico, oltre che sotto il profilo devozionale, se nel 1486 il Consiglio comunale di Brescia deliberava di acquistare casa Pelaboschi e tre anni più tardi acquisiva altre case adiacenti. Nacque così l'idea di creare una prima cappella, concepita probabilmente come semplice stabilizzazione degli apparati provvisori e verosimilmente strutturata come un protiro a due ordini formato dalla sovrapposizione di due arcosolii voltati a lacunari, il superiore a protezione dell'immagine miracolosa, l'inferiore con accesso a un locale retrostante adibito a sagrestia, ricavato dalla stessa casa Pelaboschi.
Ben presto si manifestò l'esigenza di progettare un organismo più ampio; anche il vescovo della città e il doge veneziano si interessarono alla questione e il ruolo di procuratori della fabbrica spettò a due figure di spicco nella vita culturale bresciana del tempo come il nobile Giovan Pietro Averoldi, padre del mecenate Altobello e legato al governo della Serenissima, e l'umanista 'antiquario' Giovanni Maria Tiberino.
(I lavori per la costruzione della chiesa furono ultimati solo nel 1581, quando l'immagine sacra venne condotta all'interno,sull'altare maggiore).
Monte della Madonna 2°
Seconda passeggiata sui colli, questa volta la meta è il monte della Madonna a Teolo, con foto e il video girato dal drone di Diogo, un amico della passeggiata dei colli. Splendida giornata!!!!