Rovereto Santuario della Madonna del Monte - slideshow
Custodito dai Missionari della Consolata dal 1925, il Santuario fu edificato nel 1603 attorno ad un antico tabernacolo cinquecentesco nella cui nicchia si ammira un affresco della Madonna con Bambino e Santi ad opera di un artista ignoto. La chiesa ebbe vari titoli: dell'Assunzione, dell'Annunciazione, della Consolatrice degli afflitti, ma la popolazione ha continuato a chiamarla Madonna del Monte per la collina sulla quale sorge.
Il piccolo santuario, in stile barocco, conserva ancora intatta, nonostante i danneggiamenti delle due ultime guerre, l’originaria atmosfera raccolta e ritirata degli eremiti che lo custodirono fino al 1787. La chiesa venne poi chiusa, ma la speciale devozione popolana per quel santuario portò ad un’apertura forzata nel marzo 1790. Nel 1829 la chiesa e le sue pertinenze vennero acquistate da Giovanni Battista de Tacchi, che la riaprì. L'armoniosa facciata in stile barocco-rococò è opera di Giovanni Scottini di Lizzana (1751). Numerosi e interessanti gli ex-voto. Di grande importanza artistica l'altare maggiore chiuso da una cancellata.
Sospeso tra cielo e terra: il Santuario della Madonna della Corona, una meraviglia tutta italiana
Il Santuario della Madonna della Corona è situato a Spiazzi, sul confine fra Caprino Veronese e Ferrara di Monte Baldo in provincia di Verona, in un incavo scavato nel monte Baldo. Sospeso tra cielo e terra, a 774 metri sul livello del mare, è a strapiombo sulla valle dell’Adige. Meta di pellegrinaggio e luogo di silenzio e di meditazione, è l’ideale per chi cerca un momento di serenità interiore e al tempo stesso desidera godere dello spettacolo della natura.
Fonte video:
Santuario Madonna della Corona
Una piacevole scoperta tra le rocce del Monte Baldo, la storia del luogo è molto interessante come le tecniche di costruzione a tratti inspiegabili… nei pressi ci sono più percorsi per escursioni a piedi di diverse distanze e difficoltà.
Santuario Madonna della Corona
This video is about Santurio Madonna della Corona
TRENTINO- Rovereto- Eremo di San Colombano- Canon Legria HFG10- HD
Nel comune di Trambileno, vicino a Rovereto, vi è questo antico e scenografico eremo incastonato nella roccia, raggiungibile mediante una scala intagliata nella cengia della montagna.
Santuario della Corona HD
Il Santuario della Corona è situato a Spiazzi in provincia di Verona. Luogo di culto molto suggestivo
Sentiero della Speranza-Madonna della Corona
il sentiero dei pellegrini
che porta al santuario
Santuario MADONNA della CORONA (Brentino Belluno - Prov. Verona)
A BRENTINO BELLUNO (Verona) percorriamo l'antico Sentiero del Pellegrino ora detto anche Sentiero della Speranza, che con i suoi 1740 gradini (distribuiti su 2500 metri di agevole/impegnativa salita), congiunge il paese dell'Adige al Santuario MADONNA della CORONA. Questo suggestivo luogo religioso (già romitaggio del XV secolo), si trova nel Comune di Caprino Veronese, frazione di Spiazzi, ed è posto in uno strapiombante incavo roccioso del Monte Baldo.
Santuario Madonna Della Corona 4K Drone Footage
Church on the side of a cliff, Santuario Madonna Della Corona overlooks beautiful Italian mountain landscape in northern Italy near Verona. 4K Drone footage
Music: Peter Sandberg - Dismantle
Святилище Богоматери Короны на скале Монте-Бальдо, Италия
Венето, Третье большое путешествие по Италии, июнь 2017 года.
Sanctuary of Our Lady of the Crown on the rock Monte Baldo, Italy. June 2017. Santuario della Madonna della Corona.
LAGO D'ORTA - IL SANTUARIO DELLA MADONNA DEL SASSO
QUESTA VOLTA SONO A PELLA, SULLA SPONDA OCCIDENTALE DEL LAGO D'ORTA, UN POSTO DAVVERO MOLTO CARINO E TRANQUILLO, CON UNA BELLA PASSEGGIATA SUL LUNGOLAGO. OGGI VI VOGLIO FAR CONOSCERE UN LUOGO ECCEZIONALE, POCO CONOSCIUTO MA DAVVERO BELLO, MERITA TANTISSIMO, E’ IL SANTUARIO DELLA MADONNA DEL SASSO.
QUESTA CHIESA SORGE SU UNO SPERONE ROCCIOSO A STRAPIOMBO SUL LAGO D'ORTA, PROPRIO DI FRONTE ALL’ISOLA DI SAN GIULIO, ED È UN POSTO MERAVIGLIOSO ALMENO PER TRE MOTIVI: ANZITUTTO IL SANTUARIO, CHE DI PER SÉ È DAVVERO UN'ATTRAZIONE, SECONDO PER IL PANORAMA CHE OFFRE: LO SPERONE ROCCIOSO DOVE SORGE IL SANTUARIO È CONOSCIUTO CON IL BALCONE DEL CUSIO (ALTRO NOME CON CUI E’ CONOSCIUTO IL LAGO D’ORTA), TERZO MOTIVO PER LA STORIA CHE RUOTA ATTORNO A QUESTO LUOGO, CHE È UN PO' STORIA E UN PO' LEGGENDA… MA ANDIAMO CON ORDINE…
ANZITUTTO DOVETE SAPERE CHE DALL'IMBARCADERO DI PELLA PARTE UN SENTIERO PER RAGGIUNGERE LA MADONNA DEL SASSO, BASTA SEGUIRE IL CARTELLO CHE INDICA T36. È UN BEL PERCORSO PANORAMICO, IL TRACCIATO NON PRESENTA ALCUNA DIFFICOLTÀ, NON SERVONO PARTICOLARI ATTREZZATURE, NON SERVONO I BASTONI, PERÒ DOVETE TENER CONTO CHE SONO CIRCA 4 KM E MEZZO E 400 METRI DI DISLIVELLO, PER CUI CI VUOLE ALMENO UN’ORA E MEZZA DI CAMMINO. UNA VOLTA ARRIVATI AL SANTUARIO SARETE RIPAGATI DELLA FATICA E POTRETE GODERE DI UNA MERAVIGLIOSA VISTA SU TUTTO IL LAGO D’ORTA, IL PROMONTORIO DI ORTA SAN GIULIO E L’ISOLA DI SAN GIULIO! UNO DEI PANORAMI PIÙ BELLI CHE IO ABBIA MAI VISTO!
IL SANTUARIO DELLA MADONNA DEL SASSO SI ERGE SU UNO SPERONE ROCCIOSO DI GRANITO. STRIDE CHE UN LUOGO COSÌ BELLO E ROMANTICO SORGA PROPRIO DOVE SI CONSUMÒ UNA TRAGICA STORIA D’AMORE E DI GELOSIA.
LA LEGGENDA NARRA DI UN GIOVANE E VALOROSO SOLDATO DI NOME AICARDO, DIVENUTO CELEBRE PER LE SUE PRODEZZE IN BATTAGLIA, INNAMORATO D’UNA BELLISSIMA RAGAZZA DI PELLA DI NOME MARIA, CHE BEN PRESTO SPOSO’.
UN GIORNO AICARDO, DOVENDOSI ASSENTARE DA PELLA PER UN IMPEGNO CON UN GRUPPO DI SOLDATI AD ARONA, CHIESE AD UN AMICO INGLESE, ANCH’EGLI SOLDATO, DI BADARE ALLA MOGLIE E ALLA MADRE DELLA RAGAZZA IN SUA ASSENZA.
DURANTE IL RIENTRO DI AICARDO SUL LAGO D’ORTA A PELLA ERA IN CORSO UN SACCHEGGIO.
L’AMICO INGLESE DIFESE CON ONORE E LEALTA’ MARIA E LA MADRE DALLE VIOLENZE E DAI SOPRUSI DEI SACCHEGGIATORI, PORTANDO PRIMA IN SALVO MARIA, NASCONDENDOLA IN UNA CASUPOLA SULLA ROCCA IN MODO CHE I SACCHEGGIATORI NON LA POTESSERO TROVARE, E POI CORSE DI NUOVO IN PAESE A PROTEGGERE LA MADRE.
AICARDO, CHE STAVA RIENTRANDO DA ARONA, ERA VENUTO A CONOSCENZA DEL SACCHEGGIO, MA RIUSCI’ A RAGGIUNGERE PELLA SOLTANTO IL MATTINO SEGUENTE. NON TROVANDO LA MOGLIE ED ESSENDO IN ANSIA PER LA SUA ASSENZA CREDETTE ALLE MALELINGUE CHE DICEVANO CHE LA GIOVANE ERA STATA VISTA LA NOTTE PRECEDENTE CORRERE VIA INSIEME AL SOLDATO INGLESE VERSO LA MONTAGNA.
AICARDO, ACCECATO DALLA GELOSIA E CONVINTO DI ESSERE STATO TRADITO DALLA DONNA, LA ANDO’ A CERCARE SULLA MONTAGNA E LA TROVO’ NASCOSTA NELLA CASUPOLA SULLA ROCCA. SENZA PROFERIRE PAROLA LA TRASCINO’ FINO ALL’ESTREMA PUNTA DELLO SPERONE, LE DIEDE UNA SPINTA FACENDOLA PRECIPITARE NEL VUOTO E FUGGI’ VERSO IL PAESE, MA BEN PRESTO SI ABBATTÉ NELLA MADRE CHE INSIEME AD ALTRI PAESANI SI DIRIGEVA AL SASSO.
IN POCHI ISTANTI LA MADRE VENNE A SAPERE DELL’ACCADUTO E MALEDISSE AICARDO, RACCONTANDOGLI CHE IN REALTA’ L’AMICO INGLESE AVEVA NASCOSTO MARIA IN CIMA ALLA RUPE PER NASCONDERLA E POI ERA TORNATO IN PAESE AD AIUTARLA.
AICARDO, DUNQUE, CORSE DI NUOVO VERSO IL PRECIPIZIO. LA LEGGENDA DICE CHE MARIA NEL CADERE SI ERA AGGRAPPATA AD UNA DEBOLE PIANTICELLA CHE USCIVA DALLA ROCCIA MA QUANDO RIVIDE SPUNTARE LA TESTA DI AICARDO DALLA PUNTA DEL PRECIPIZIO, SI SPAVENTO’ AL PUNTO CHE LASCIO’ LA PRESA E SI LASCIO’ CADERE NELL’ABISSO.
LA TRISTE FINE DELLA BELLA MARIA FU COMPIANTA IN TUTTA LA REGIONE, CON UNA CROCE PIANTATA SUL LUOGO DELLA TRAGEDIA IN SUO RICORDO. SUI CAPITELLI DELLE COLONNE DELLA BASILICA SI PUÒ NOTARE UN CUORE TRAFITTO, QUALCUNO DICE CHE SI RIFERISCA ALLA TRISTE STORIA DELLA DONNA PRECIPITATA DAL BURRONE, IN REALTÀ È IL SIMBOLO DELLA MADONNA ADDOLORATA, A CUI ERA STATA DEDICATA UNA PRECEDENTE CAPPELLA SUI CUI RESTI SAREBBE IN SEGUITO SORTA LA CHIESA ATTUALE.
IL SANTUARIO DELLA MADONNA DEL SASSO FU COSTRUITO IN STILE BAROCCO, CON UNA PIANTA A CROCE GRECA CHE PRESENTA UNA SOLA NAVATA E UNA GRANDE CUPOLA AFFRESCATA.
AL SUO INTERNO RISALTA IL GRANDE CICLO PITTORICO DI LORENZO PERACINO, PITTORE E SCULTORE ORIGINARIO DELLA VALSESIA.
IL SANTUARIO È PUNTO DI ARRIVO DEL PERCORSO ESCURSIONISTICO “LE VALLI DELLA FEDE”, UN ITINERARIO CHE COLLEGA I SANTUARI MINORI DEL BIELLESE CENTRALE E ORIENTALE CON IL LAGO D'ORTA. IL TRACCIATO DI QUESTO ITINERARIO È ISPIRATO AL PERCORSO CHE SAN CARLO BORROMEO RIPETÉ PRESUMIBILMENTE PIÙ VOLTE DURANTE GLI ANNI NEI QUALI FU ARCIVESCOVO DI MILANO, NELLA SECONDA META’ DEL ‘500.
Santuario della Madonna di Monte Berico a Vicenza
Il Santuario della Madonna di Monte Berico è un luogo di culto cattolico di Vicenza, situato sull'omonimo colle che domina la città.
È il risultato dell'integrazione di due chiese: la prima quattrocentesca in stile gotico, la seconda, della seconda metà del Seicento, è una basilica in forme barocche. Nel maggio del 1904 papa Pio X l'ha elevata al rango di basilica minore.
Santuario Madonna della Corona
Santuario Madonna della Corona - O Santuario na Rocha.
Visita a Madonna della Corona - Como Chegar ao Santuario.
Incrivel Santuario na Montanha - Como Fotografar o Santuario.
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Il santuario italiano sospeso nella roccia: Madonna della Corona è un dono della natura
Sospeso in un’atmosfera mistica tra montagna e cielo è uno dei luoghi più suggestivi e affascinanti del nostro paese. Il Santuario Madonna della Corona è incastonato nella roccia a 775 metri di altezza, nel cuore del Monte Baldo, a Spiazzi, in provincia di Verona. Da sempre luogo di silenzio e meditazione, circondato da una suggestiva “corona” di monti da cui il santuario prende il nome. Meta di pellegrinaggio fin dal medioevo, il santuario un tempo era raggiungibile solo a piedi attraverso il Sentiero della Speranza che parte dal paese Brentino Belluno. Un’esperienza dura e faticosa che mette alla prova mente e corpo, con oltre 1.500 gradini da salire e due ore di cammino da percorrere. Fatica ripagata dallo spettacolo di un paesaggio da sogno che dona forza e pace allo spirito e riconcilia con la natura.
Documenti medievali attestano che almeno dalla seconda metà del 1200 esisteva un monastero dove vivevano degli eremiti. La chiesa attuale fu poi costruita nel 1530, trasformata in santuario nel 1625. Oggi questo luogo magico è perfetto per gli amanti del trekking e delle escursioni in qualsiasi momento dell’anno, anche se, come siamo purtroppo abituati a vedere spesso negli ultimi anni, l'intervento dell'uomo rischia di turbare la sua incontaminata natura.
Si ringrazia per la gentile concessione dei video:
Diego Bedeschi
Giorgio Gasparro
1001 Monasteri e Santuari in Italia da visitare almeno una volta nella vita
La scrittrice Chiara Giacobelli ci illustra il suo ultimo lavoro letterario, 1001 Monasteri e Santuari in Italia da visitare almeno una volta nella vita, attraverso i Luoghi di culto più importanti e belli d'Italia, ad iniziare dalla Santa Casa di Loreto, per passare attraverso i Santuari di Oropa, a quello di San Luca, al Santuario della Madonna di Monte Berico, al Santuario della Madonna di Pompei..... e tanti, tanti altri ancora. Tutti luoghi di grande bellezza, ma sopratutto di intensa Spiritualità.
Rovereto
Rovereto (IPA: /roveˈreːto/, Roveredo in trentino) è un comune italiano di 40 044 abitanti della provincia autonoma di Trento. Rovereto è un importante centro industriale, turistico e culturale del Trentino, e viene talvolta citato come Città della Quercia (la quercia è nello stemma cittadino). Rovereto è un comune situato quasi al centro della Vallagarina nell'ultimo tratto fra le montagne percorso dal fiume Adige prima del suo ingresso nella pianura Padana. Si trova a circa 25 km a sud di Trento e a 70 km a nord di Verona. Ad est si estendono gli altipiani di Folgaria e Lavarone e a sud-est la Vallarsa ed il Pasubio. A nord si alza la catena del monte Bondone. Il lago di Garda dista circa 15 km, in direzione ovest A Rovereto e nella Vallagarina in generale, vi sono inverni relativamente freddi e nevosi ed estati calde e temporalesche, specie nelle ore del pomeriggio. Un lieve sollievo dall'afa estiva è procurato dalla brezza tardo-pomeridiana che interessa in particolare la zona del torrente Leno e che scende dalla zona della Vallarsa, ad est della città. Negli ultimi anni si è assistito ad un lento innalzamento della temperatura anche in questa zona ed alla comparsa occasionale del fenomeno della nebbia, un tempo confinata solo alle aree padane. Anche le nevicate sono diminuite in frequenza ed intensità. In occasione dell'intensa nevicata del 26-27 gennaio 2006 sono stati registrati dei dati di accumulo nevoso straordinari, di circa 60 cm. La nevicata era stata più intensa nelle zone sud-orientali della regione. Nella Valle dell'Adige si erano avuti quantitativi più ingenti a sud fino a Trento, mentre risalendo lungo la valle i valori, seppur cospicui, diminuivano[4]. L'ultima nevicata di un certo rilievo è quella dell'11-12 febbraio 2013 con 30 cm. misurati in alcuni quartieri della città. Episodi a parte (come l'ultimo citato in cui a Rovereto ha nevicato più che a Trento), la nevosità di Rovereto è inferiore a quella di Trento, essendo quest'ultima più riparata dagli afflussi caldi da sud in grado di trasformare la neve in pioggia. Rovereto (204 m s.l.m.) è il capoluogo della Comunità della Vallagarina del Trentino, nonché centro principale dell'omonima valle, situata nella zona meridionale della regione. La Vallagarina, caratterizzata da ampie distese di vigneti, è percorsa dal fiume Adige, in passato importante asse commerciale tra Veneto e Trentino-Alto Adige; legna e merci venivano trasportate per mezzo di zattere lungo il fiume. Dalla città, verso est, hanno inizio la valle di Terragnolo e la Vallarsa, percorsa dal torrente Leno: poco sopra Rovereto trova luogo la diga di san Colombano col suo lago, sovrastato dall'omonimo eremo. Le vette più importanti in prossimità di Rovereto sono il monte Stivo (2059 m), il Coni Zugna (1864 m), il monte Finonchio (1603 m circa) e il monte Biaena (1615 m). Un polmone verde della città è costituito dal cosiddetto bosco della città, una zona boschiva fornita di sentieri e anche percorsi attrezzati per lo sport. L'etimologia di Rovereto (Roboretus) deriva dal latino. Nella toponomastica romana Roboretum indicava una selva di querce, pianta che abbondava nella valle ed è stata assunta quale effigie dello stemma comunale[5]. In Botanica il rovere è correlato a una specie di quercia indigena dell'Europa, la Quercus petraea, meno alta della quercia comune, che fornisce un legno particolarmente duro. Durante la dominazione austriaca fu in uso anche il toponimo tedeschizzato Rofreit o Rovereith. Il borgo di Rovereto si presenta nel Medioevo come un insediamento storicamente meno antico e meno blasonato rispetto ad altri, senz'altro minori, sparsi nella Vallagarina, raccolti attorno alle varie pievi. E infatti le prime notizie che lo riguardavano ci informano che esso dipendeva, sia per la giurisdizione ecclesiastica che per la civile, da Lizzana. Nel 1225 Jacopino da Lizzana vi insediò un villicum, poi arrivarono i nuovi signori di quella castellania: i Castelbarco legati alla dinastia veronese dei Della Scala. Attorno al 1300 Guglielmo di Castelbarco innalzò a Rovereto la cerchia delle mura (La Terra), vi insediò un Giudice e rinsaldò i rapporti della Vallagarina con Verona. Questi si mantennero poi nei secoli sempre molto stretti, come ci assicurano gli Statuti della Magnifica Comunità di Verona ove si afferma che la fortificatissima Valle di Lagaro (Lagari Munitissimus) faceva parte della giurisdizione veronese. Questa situazione, che precede la nascita del Principato vescovile di Trento Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Introduzione alla psicopatologia dell’adulto - 13 marzo 2014 - Rovereto (TN) Italy
Università degli Studi di Trento - Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive
Corso di laurea magistrale in Psicologia - Psicopatologia Clinica, a. a. 2013/2014
Ciclo di incontri
Dalla neurobiologia all’esperienza soggettiva nei disturbi mentali
Introduzione alla psicopatologia dell’adulto
Giovedì 13 marzo 2014
Aula Magna - Palazzo Istruzione - Corso Bettini, 84 - Rovereto (TN) Italy
Madonna della Corona - Il ''Sentiero dei Pellegrini''
2.5km 600D+ 1500scalini... Video che ripercorre passo-passo nei suoi scorci più belli la suggestiva salita del ''Sentiero dei Pellegrini'' al famoso santuario della ''Madonna della Corona'' incavato nella parete rocciosa del M.Baldo
Lo storico Sentiero dei Pellegrini (o sentiero della Speranza) che dal fondo della Val d'Adige, in località Brentino, sale al Santuario della Madonna della Corona è uno degli itinerari più belli e frequentati del veronese, sia per gli aspetti paesaggistici e le valenze culturali e sia quale vera e propria Via Crucis di fede. Se il Santuario è indubbiamente uno dei più suggestivi ed il più ardito d'Italia, il sentiero storico non è da meno e permette di raggiungere la Basilica nel modo migliore.
Da Brentino si sale la caratteristica scala selciata, poco dopo il sentiero s'inoltra nella boscaglia e più oltre si trova la croce di cemento che domina la valle e la prima stazione della Via Crucis. Dopo alcuni tornanti il sentiero dirige decisamente verso l'interno del grande vajo e diventa via via più aereo e panoramico, con affascinanti visioni sui grandiosi paretoni rocciosi e l'orrido fondo della gola.
A metà percorso, quando uno scorcio permette di vedere alto il Santuario, la traccia aggredisce decisamente il verticale e repulsivo paretone del monte Cimo.
Sembra non vi siano passaggi praticabili. Ed invece un'arditissima scalinata, completamente scavata sulla roccia, incide il verticale paretone e sale a zig zag, cambiando direzione in una suggestiva grotta, nicchia per un piccolo Santuario.
Un ponte a due campate di pietra getta un passaggio sul burrone e si appoggia alla verticale parete sotto il Santuario che si raggiunge tramite una incredibile scalinata completamente scavata nella roccia. Il seicentesco ponte è chiamato 'Ponte del Tiglio' per il fatto che fino ad allora il passaggio si affrontava cavalcando un albero di tiglio cresciuto di traverso causa un grosso masso.
Quest'ultimo tratto era il percorso originario anche per i pellegrini provenienti dal soprastante paese di Spiazzi prima della costruzione, del 1922, della galleria che permette un facile accesso dal piazzale dove arrivano i bus-navetta.
il sentiero
Difficoltà: facile e percorribile da tutti, tuttavia si tenga presente che è una vera escursione alpina e come tale va affrontata in maniera adeguata. Sconsigliabile in inverno, per neve e tratti ghiacciati che potrebbero essere pericolosissimi. Quasi tutto l'itinerario è sul versante nord.
Tempo di percorrenza: circa due ore per la salita ed un'ora e trenta per la discesa, ma con un buon passo si può salire in poco più di un'ora come nel mio caso
Dislivello: circa 600 metri, superati anche grazie ad oltre 1500 gradini.
Caratteristiche: continua alternanza tra gradinate, gradini scolpiti nella roccia, gradini selciati e tratti di sentiero. A tratti la salita è abbastanza ripida. Tratti più suggestivi a metà percorso con le scale scolpite sul verticale fianco del monte Cimo e la lunga scalinata finale tra il Ponte del Tiglio ed il Santuario, con i caratteristici sette capitelli che richiamano i Sette Dolori di Maria.
#madonnadellacorona #santuario #viacrucis
PARROCCHIA SAN PIETRO DI ROVERETO
Concerto di Campane per la Festa di N.S. del Monte Carmelo Zoagli.
Genova Carillons 16 luglio 2019.