Viaggio Brigata Sassari - VA Liceo Scientifico Ghilarza
La 5^A del Liceo Scientifico Mariano IV di Ghilarza ha lavorato sull'Unità di Apprendimento relativa allo studio di alcuni poeti e scrittori che vissero in prima persona l'esperienza della prima guerra mondiale. A conclusione del percorso didattico, è stata organizzata una visita al Museo della Brigata Sassari.
CARTOLINE DA ARMUNGIA - STORIA DI UN POPOLO IN DIVISA: LA BRIGATA SASSARI NELLA GRANDE GUERRA
In attesa di pubblicare l’intero reportage fotografico-video della mostra ed alcuni editoriali sulle pagine del sito internet principale dell’Archivio Storico Dal Molin, per rendere a tutti gli appassionati il significato del lavoro svolto dal Museo di Armungia, oltre che di un’amicizia e di una stima sincere, anticipiamo il clima straordinario e lo spirito di questa eccezionale iniziativa nella “video-cartolina” da Armungia realizzata con Ruggero Dal Molin e Alberto Cabboi per Stefano Aluisini e Natalino Meneghin dell’Archivio Storico Dal Molin.
Sassari città. Sardegna. italy in 4K
Riprese con Sony FDR AX33 4K-Editing con Pinnacle 19, della città di Sassari in Sardegna. Italy.
Luoghi Visitati.
Chiesa di Santa Maria di Betlem. Stazione Ferroviaria. Chiesa di Sant'Antonio Abate. Antiche Mura Secolo VIII. Palazzo della Frumentaria. Piazza Mercato. Fontana di Rosello. Palazzo Cugia. Palazzo Ducale con Piazza del Comune. Collegium Mazzotti. Cattedrale di San Nicola. Archivolto del Carmine. Piazza Domenico Alberto Azuni. Piazza Castello. Museo Storico. Emiciclo Giuseppe Garibaldi. Piazza Italia. Prefettura e Provincia di Sassari. Tribunale. Belvedere di Sassari.
Ringrazio della Visualizzazione.
MUSEO STORICO EMILIO E JOYCE LUSSU AD ARMUNGIA
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ARMUNGIA, 23 LUGLIO 2016 - Alla scoperta del Museo storico Emilio e Joyce Lussu ad Armungia, paese natale di una delle figure più rappresentative della Brigata SASSARI. La visita guidata al museo è avvenuta dopo l'inaugurazione di una piazza dedicata alla SASSARI, grande unità dell'Esercito che più di ogni altra ha conquistato fama e gloria durante la Grande Guerra. Pesantissimo il tributo di sangue pagato dalla SASSARI e dalla Sardegna intera che nel primo conflitto mondiale perse 13.602 uomini dei 108 mila sardi chiamati alle armi, con una media di 138 caduti ogni mille coscritti.
Dopo l'inaugurazione di piazza Brigata Sassari, abbellita da un murale del maestro Pinuccio Sciola recentemente restaurato, Alberto Cabboi, curatore del Sistema Museale di Armungia, ha accompagnato il comandante del Distaccamento del 151° Fanteria, Col. Sandro Porqueddu e i militari del 151° in una visita guidata al museo dove è ospitata anche una mostra nata dalla collaborazione tra il Museo Lussu e l'Archivio Storico Dal Molin di Bassano del Grappa.
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BRIGATA SASSARI: ARMUNGIA, NEL SEGNO DI LUSSU IL RICORDO DI ROBERTO USAI
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ARMUNGIA, 23 LUGLIO 2016 - Inaugurata ad Armungia, paese natale di Emilio Lussu, una delle figure più rappresentative della Brigata SASSARI, la piazza dedicata alla grande unità dell'Esercito che più di ogni altra ha conquistato fama e gloria durante la Grande Guerra. Pesantissimo il tributo di sangue pagato dalla SASSARI e dalla Sardegna intera che nel primo conflitto mondiale perse 13.602 uomini dei 108 mila sardi chiamati alle armi, con una media di 138 caduti ogni mille coscritti.
L'inaugurazione di piazza Brigata Sassari, abbellita da un murale del maestro Pinuccio Sciola recentemente restaurato, ha costituito anche l'occasione per ricordare la figura di Roberto Usai, caporal maggiore scelto del 151° Reggimento Fanteria Sassari e consigliere comunale di Armungia, morto nel gennaio del 2011 per un malore improvviso a soli 31 anni. Il rapporto tra Armungia e la Brigata SASSARI è stato tratteggiato dal sindaco Donatella Dessì, che ha ricordato come proprio il paese natale di Emilio Lussu sia stato il capofila dei Comuni sardi nei progetti per il recupero del cimitero di guerra su Monte Zebio e in tutte le iniziative volte a curare e mantenere viva la memoria storica di quanto fatto dai sardi in divisa. Il comandante del Distaccamento del 151° Fanteria, Col. Sandro Porqueddu, ha tratteggiato la figura di Roberto Usai, sottolineandone l'impegno come militare nella missione ISAF 2009-2010 e come cittadino impegnato dal 2006 nell'amministrazione del suo paese. Presenti alla cerimonia i genitori di Roberto, Paolo e Bonaria e il fratello Salvatore. Un picchetto d'onore del 151° ha reso gli onori durante la commemorazione dei Caduti. Una corona è stata benedetta dal cappellano del 151°, Don Marco Zara, e dopo il silenzio d'ordinanza eseguito da un trombettiere della Banda della Brigata SASSARI, il sindaco Dessì e il Col. Porqueddu hanno scoperto la targa di intitolazione della piazza.
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BRIGATA SASSARI: 3° BERSAGLIERI COMMEMORA 74° ANNIVERSARIO BATTAGLIA NATALE - LIVE
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CAPO TEULADA, 20 DICEMBRE 2016 - Il TERZO Bersaglieri ha commemorato oggi il 74° anniversario della Battaglia di Natale (Fronte russo 25-31 Dicembre 1941) nella Caserma Salvatore Pisano di Capo Teulada, sede del Reggimento dal 1 Dicembre 2009, momento della sua assegnazione alla Brigata SASSARI. La cerimonia è stata dedicata alla memoria di tutti i Caduti del Reggimento e al Magg. Giuseppe La Rosa, ufficiale del TERZO assegnato al Military Advisory Team del Regional Comand West caduto in combattimento l'8 Giugno 2013 in Afghanistan.
I fatti storici sono stati rievocati dall'82° Comandante del TERZO, Col. Massimo Pecchinotti, anche attraverso la proiezione di filmati girati durante la Campagna di Russia. Un altro filmato ha, invece, illustrato le ultime recenti attività del Glorioso TERZO che ha visto il proprio personale impegnato in Patria, in Medio Oriente e Africa. Durante la cerimonia il comandante della Brigata SASSARI, Gen. Arturo Nitti, ha consegnato al Sergente Maggiore Carlo Cadeddu la Meritorious Service Medal conferita dalla NATO per un'azione compiuta in Afghanistan. Il cappellano militare don Giancarlo Caria ha celebrato la Messa tenendo davanti a se l'altare da campo che fu di don Giovanni Mazzoni, il cappellano del TERZO due volte decorato di Medaglia d'Oro al Valor Militare, caduto a Petropawlovka il 25 dicembre 1941 mentre tentava di portare al riparo dal fuoco nemico un bersagliere ferito. La commemorazione si è conclusa con la visita al Museo Storico del TERZO Bersaglieri che raccoglie i cimeli del Reggimento dal 1861, anno di costituzione del Reparto, e si è recentemente arricchito della divisa di gala del Col. Aminto Caretto donata al Glorioso TERZO per volontà della vedova del Comandante caduto in Russia.
La Bandiera di Guerra del TERZO Bersaglieri è decorata di una Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia, un Ordine Militare d'Italia, tre Medaglie d'Oro al Valor Militare, tre Medaglie d'Argento al Valor Militare, tre Medaglie di Bronzo al Valor Militare, una Medaglia di Bronzo al Merito Civile, una Medaglia d'Argento al Valore dell'Esercito.
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GRANDE GUERRA: MANDAS COMMEMORA CADUTI BRIGATA SASSARI (1)
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MANDAS, 22 NOVEMBRE 2014 - Nel video il convegno col quale l'amministrazione comunale di Mandas, guidata dal sindaco Umberto Oppus, ha ricordato i suoi Caduti nella Grande Guerra. I lavori sono stati moderati dal giornalista e scrittore Paolo Rumiz, con interventi del 42° Comandante della SASSARI, Gen. Arturo Nitti, dell'assessore regionale degli Enti Locali, Cristiano Erriu, del deputato Romina Mura, di Ruggero Olla, padre di Silvio, caduto a Nassiriya, e del direttore del Museo Storico della Brigata SASSARI, Ten. Col. Pasquale Orecchioni che ha curato la rievocazione storica.
Prima dell'inizio del convegno una messa di suffragio concelebrata dal parroco di Mandas, don Giancarlo Dessì, cappellano militare del 151° Fanteria negli anni '90, e da don Bruno Mollicone, attuale cappellano del Reggimento costituito a Sinnai il 1 Marzo 1915, alla presenza anche del comandante provinciale dei Carabinieri, Col. Salvatore Cagnazzo, e delle autorità civili e militari del territorio. Il Generale Nitti e due reduci del secondo conflitto mondiale hanno poi scoperto la targa ricordo dedicata ai soldati di Mandas nel Centenario della Grande Guerra posizionata accanto al cippo monumentale sul quale sono incisi i nomi di tutti i Caduti di Mandas. La Banda della Brigata SASSARI e un picchetto d'onore del 151° Fanteria hanno reso gli onori prima del rientro, con la Banda in testa, all'ex convento dove si è svolto il convegno. (SEGUE).
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LA GRANDE GUERRA: I NUMERI DELLA TRAGEDIA SARDA - LIVE
CAGLIARI, 17 DICEMBRE 2011 - Durante la cerimonia di donazione dell'area del Cimitero di Guerra di Casara Zebio ai Comuni sardi il direttore del Museo Storico della Brigata Sassari, Luogotenente Antonio Pinna, illustra il costo della Grande Guerra per la Sardegna in termine di perdita di vite: ogni mille coscritti sardi partiti, 138 sono morti. La media nazionale è, invece, di 104 ogni 1000. Dall'Isola, che al censimento del 1911 faceva registrare una popolazione di poco più 800 mila abitanti, partirono in guerra 108 mila uomini di una fascia d'età compresa tra i 18 e i 45 anni. 13.602 non tornarono a casa.
L'ESERCITO MARCIAVA: TUTTE LE FOTO DELLA TAPPA SARDA
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SASSARI, 18 MAGGIO 2015 - Anche la Sardegna, che con la Brigata SASSARI ha versato il più alto tributo di sangue alla causa della Patria, è stata interessata alla manifestazione “L’Esercito marciava…”, nome evocativo del progetto realizzato per ricordare l’ingresso in guerra dell’Italia e riscoprire il sacrificio di un popolo, di un’intera nazione. Il progetto cade proprio nell’anno in cui si celebra il 100° anniversario della costituzione della gloriosa unità, avvenuta il 1° marzo 1915, data di nascita dei suoi due reggimenti storici, il 151° a Sinnai e il 152° a Tempio Pausania. Per l’occasione, anche nell’Isola sono stati organizzati una serie di eventi promozionali preparatori all’evento conclusivo che si svolgerà il prossimo 24 maggio a Trieste con l’arrivo di una staffetta militare. Ideata allo scopo di rappresentare il movimento di avvicinamento dalle località più lontane del Paese al capoluogo friulano da parte delle migliaia di cittadini chiamati al fronte, la tappa sarda della staffetta è stata effettuata da 31 soldati della Brigata SASSARI che, con il tricolore in mano, simbolo dell’unità nazionale, hanno percorso l’intera Isola, da sud a nord, attraversando 25 comuni e correndo, 24 ore su 24, la distanza complessiva di 245 chilometri. Al via, fissato alle ore 11 del 17 mattina dal comprensorio polisportivo militare “Generale Gastone Rossi” di Cagliari, c’erano i “Dimonios” del 151° Reggimento fanteria “Sassari” con in testa il Comandante del Reggimento, il colonnello Enrico Rosa, primo staffettista della tappa isolana. A Guspini i fanti del 151° hanno ceduto il testimone ai bersaglieri del 3° Reggimento. Il tricolore, passato nel frattempo a Riola Sardo nelle mani dei militari del 5° Reggimento Genio Guastatori, è stato ceduto a Padria e sventolato fino a Sassari dai tedofori del 152° Reggimento fanteria “Sassari”, del Reparto Comando e Supporti Tattici “Sassari” e del Comando Brigata SASSARI, giunti alle ore 18 in piazza Castello, davanti alla caserma “La Marmora, sede del Comando Brigata. Ad attendere l’arrivo della staffetta sarda, oltre al Comandante della Brigata SASSARI, Generale Arturo Nitti, c’erano le massime autorità istituzionali del territorio e numerose scolaresche. Tra esse, anche gli alunni della classe 3a B della scuola media secondaria di 1° grado “Pinna Parpaglia” di Pozzomaggiore, in provincia di Sassari, che il Generale Nitti ha premiato quali vincitori del concorso fotografico nazionale “La via della Grande Guerra” promosso dall’Esercito con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per ricordare la Grande Guerra. Per l’occasione, in piazza Castello sono stati allestiti alcuni spazi espositivi attraverso i quali numerosi cittadini hanno potuto conoscere più da vicino la Forza Armata, la sua storia, i suoi mezzi e soprattutto le opportunità professionali che oggi l'Esercito Italiano mette a disposizione dei giovani. Il Museo storico della Brigata SASSARI, ubicato all’interno della caserma “La Marmora”, è stato aperto al pubblico per consentire ai visitatori di sostare nelle sale espositive in cui sono custodite le tradizioni dei leggendari “Diavoli Rossi”, dalle origini dei loro gloriosi reggimenti fino ai più recenti impegni operativi all’estero. Forte anche del successo di pubblico ottenuto in occasione della recente manifestazione “Monumenti aperti” (con circa 2.500 presenze il Museo storico della Brigata SASSARI è stato infatti uno dei siti più visitati del capoluogo turritano), sono stati esposti per la prima volta i nomi dei 13.602 sardi Caduti nel corso della 1^ Guerra mondiale. Immancabile all’evento la presenza della Banda della Brigata SASSARI che ha eseguito i principali pezzi del proprio repertorio tra i quali “Dimonios”, il celebre inno dei “Diavoli Rossi”. Nel video le foto scattate durante la corsa dai fotografi militari e gentilmente messe a disposizione dall'Esercito Italiano.
COMANDO BRIGATA SASSARI
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L'ESERCITO MARCIAVA: TUTTE LE FOTO DELLA FRAZIONE SARDA
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SASSARI, 18 MAGGIO 2015 - Anche la Sardegna, che con la Brigata SASSARI ha versato il più alto tributo di sangue alla causa della Patria, è stata interessata alla manifestazione “L’Esercito marciava…”, nome evocativo del progetto realizzato per ricordare l’ingresso in guerra dell’Italia e riscoprire il sacrificio di un popolo, di un’intera nazione. Il progetto cade proprio nell’anno in cui si celebra il 100° anniversario della costituzione della gloriosa unità, avvenuta il 1° marzo 1915, data di nascita dei suoi due reggimenti storici, il 151° a Sinnai e il 152° a Tempio Pausania. Per l’occasione, anche nell’Isola sono stati organizzati una serie di eventi promozionali preparatori all’evento conclusivo che si svolgerà il prossimo 24 maggio a Trieste con l’arrivo di una staffetta militare. Ideata allo scopo di rappresentare il movimento di avvicinamento dalle località più lontane del Paese al capoluogo friulano da parte delle migliaia di cittadini chiamati al fronte, la tappa sarda della staffetta è stata effettuata da 31 soldati della Brigata SASSARI che, con il tricolore in mano, simbolo dell’unità nazionale, hanno percorso l’intera Isola, da sud a nord, attraversando 25 comuni e correndo, 24 ore su 24, la distanza complessiva di 245 chilometri. Al via, fissato alle ore 11 del 17 mattina dal comprensorio polisportivo militare “Generale Gastone Rossi” di Cagliari, c’erano i “Dimonios” del 151° Reggimento fanteria “Sassari” con in testa il Comandante del Reggimento, il colonnello Enrico Rosa, primo staffettista della tappa isolana. A Guspini i fanti del 151° hanno ceduto il testimone ai bersaglieri del 3° Reggimento. Il tricolore, passato nel frattempo a Riola Sardo nelle mani dei militari del 5° Reggimento Genio Guastatori, è stato ceduto a Padria e sventolato fino a Sassari dai tedofori del 152° Reggimento fanteria “Sassari”, del Reparto Comando e Supporti Tattici “Sassari” e del Comando Brigata SASSARI, giunti alle ore 18 in piazza Castello, davanti alla caserma “La Marmora, sede del Comando Brigata. Ad attendere l’arrivo della staffetta sarda, oltre al Comandante della Brigata SASSARI, Generale Arturo Nitti, c’erano le massime autorità istituzionali del territorio e numerose scolaresche. Tra esse, anche gli alunni della classe 3a B della scuola media secondaria di 1° grado “Pinna Parpaglia” di Pozzomaggiore, in provincia di Sassari, che il Generale Nitti ha premiato quali vincitori del concorso fotografico nazionale “La via della Grande Guerra” promosso dall’Esercito con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per ricordare la Grande Guerra. Per l’occasione, in piazza Castello sono stati allestiti alcuni spazi espositivi attraverso i quali numerosi cittadini hanno potuto conoscere più da vicino la Forza Armata, la sua storia, i suoi mezzi e soprattutto le opportunità professionali che oggi l'Esercito Italiano mette a disposizione dei giovani. Il Museo storico della Brigata SASSARI, ubicato all’interno della caserma “La Marmora”, è stato aperto al pubblico per consentire ai visitatori di sostare nelle sale espositive in cui sono custodite le tradizioni dei leggendari “Diavoli Rossi”, dalle origini dei loro gloriosi reggimenti fino ai più recenti impegni operativi all’estero. Forte anche del successo di pubblico ottenuto in occasione della recente manifestazione “Monumenti aperti” (con circa 2.500 presenze il Museo storico della Brigata SASSARI è stato infatti uno dei siti più visitati del capoluogo turritano), sono stati esposti per la prima volta i nomi dei 13.602 sardi Caduti nel corso della 1^ Guerra mondiale. Immancabile all’evento la presenza della Banda della Brigata SASSARI che ha eseguito i principali pezzi del proprio repertorio tra i quali “Dimonios”, il celebre inno dei “Diavoli Rossi”.
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BRIGATA SASSARI RICEVE CITTADINANZA ONORARIA THIESI - LIVE (07)
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THIESI, 4 SETTEMBRE 2013 - Nel corso di una seduta solenne del Consiglio Comunale di Thiesi, il sindaco Gianfranco Soletta ha conferito la cittadinanza onoraria alla Brigata SASSARI. Alla vigilia del centenario di fondazione della gloriosa Unità, il Consiglio Comunale, con gli auspici dell'Associazione Nazionale Brigata Sassari, ha deciso di rendere tutti i sassarini propri concittadini nel ricordo del Generale di Corpo d'Armata Giuseppe Musinu, di Thiesi, che della SASSARI è una delle figure più rappresentative. Musinu è entrato nella leggenda per essere passato per ultimo sul ponte della Priula, sul Piave, alla guida del suo reparto in perfetto ordine di combattimento, dopo aver contrastato l'avanzata delle truppe nemiche che avevano sfondato a Caporetto, proteggendo così la ritirata del resto del Regio Esercito. Fate il vostro dovere sempre, qualsiasi incarico abbiate!, questa l'ultima raccomandazione del Gen. Musinu ai suoi sassarini il giorno del suo centesimo compleanno, il 23 Marzo 1991, un anno prima della sua morte. Nel video l'intervento del direttore del Museo Storico della Brigata SASSARI, del Gen. Manlio Scopigno, 41° comandante della SASSARI, e del sindaco di Thiesi, Gianfranco Soletta. (7/8 - SEGUE).
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GRANDE GUERRA: MANDAS COMMEMORA CADUTI BRIGATA SASSARI (5)
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MANDAS, 22 NOVEMBRE 2014 - Nel video il convegno col quale l'amministrazione comunale di Mandas, guidata dal sindaco Umberto Oppus, ha ricordato i suoi Caduti nella Grande Guerra. I lavori sono stati moderati dal giornalista e scrittore Paolo Rumiz, con interventi del 42° Comandante della SASSARI, Gen. Arturo Nitti, dell'assessore regionale degli Enti Locali, Cristiano Erriu, del deputato Romina Mura, di Ruggero Olla, padre di Silvio, caduto a Nassiriya, e del direttore del Museo Storico della Brigata SASSARI, Ten. Col. Pasquale Orecchioni che ha curato la rievocazione storica.
Prima dell'inizio del convegno una messa di suffragio concelebrata dal parroco di Mandas, don Giancarlo Dessì, cappellano militare del 151° Fanteria negli anni '90, e da don Bruno Mollicone, attuale cappellano del Reggimento costituito a Sinnai il 1 Marzo 1915, alla presenza anche del comandante provinciale dei Carabinieri, Col. Salvatore Cagnazzo, e delle autorità civili e militari del territorio. Il Generale Nitti e due reduci del secondo conflitto mondiale hanno poi scoperto la targa ricordo dedicata ai soldati di Mandas nel Centenario della Grande Guerra posizionata accanto al cippo monumentale sul quale sono incisi i nomi di tutti i Caduti di Mandas. La Banda della Brigata SASSARI e un picchetto d'onore del 151° Fanteria hanno reso gli onori prima del rientro, con la Banda in testa, all'ex convento dove si è svolto il convegno.
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L'ESERCITO MARCIAVA: ARRIVATO L'ULTIMO TEDOFORO FRAZIONE SARDA
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SASSARI, 18 MAGGIO 2015 - Anche la Sardegna, che con la Brigata SASSARI ha versato il più alto tributo di sangue alla causa della Patria, è stata interessata alla manifestazione “L’Esercito marciava…”, nome evocativo del progetto realizzato per ricordare l’ingresso in guerra dell’Italia e riscoprire il sacrificio di un popolo, di un’intera nazione. Il progetto cade proprio nell’anno in cui si celebra il 100° anniversario della costituzione della gloriosa unità, avvenuta il 1° marzo 1915, data di nascita dei suoi due reggimenti storici, il 151° a Sinnai e il 152° a Tempio Pausania. Per l’occasione, anche nell’Isola sono stati organizzati una serie di eventi promozionali preparatori all’evento conclusivo che si svolgerà il prossimo 24 maggio a Trieste con l’arrivo di una staffetta militare. Ideata allo scopo di rappresentare il movimento di avvicinamento dalle località più lontane del Paese al capoluogo friulano da parte delle migliaia di cittadini chiamati al fronte, la tappa sarda della staffetta è stata effettuata da 31 soldati della Brigata SASSARI che, con il tricolore in mano, simbolo dell’unità nazionale, hanno percorso l’intera Isola, da sud a nord, attraversando 25 comuni e correndo, 24 ore su 24, la distanza complessiva di 245 chilometri. Al via, fissato alle ore 11 del 17 mattina dal comprensorio polisportivo militare “Generale Gastone Rossi” di Cagliari, c’erano i “Dimonios” del 151° Reggimento fanteria “Sassari” con in testa il Comandante del Reggimento, il colonnello Enrico Rosa, primo staffettista della tappa isolana. A Guspini i fanti del 151° hanno ceduto il testimone ai bersaglieri del 3° Reggimento. Il tricolore, passato nel frattempo a Riola Sardo nelle mani dei militari del 5° Reggimento Genio Guastatori, è stato ceduto a Padria e sventolato fino a Sassari dai tedofori del 152° Reggimento fanteria “Sassari”, del Reparto Comando e Supporti Tattici “Sassari” e del Comando Brigata SASSARI, giunti alle ore 18 in piazza Castello, davanti alla caserma “La Marmora, sede del Comando Brigata. Ad attendere l’arrivo della staffetta sarda, oltre al Comandante della Brigata SASSARI, Generale Arturo Nitti, c’erano le massime autorità istituzionali del territorio e numerose scolaresche. Tra esse, anche gli alunni della classe 3a B della scuola media secondaria di 1° grado “Pinna Parpaglia” di Pozzomaggiore, in provincia di Sassari, che il Generale Nitti ha premiato quali vincitori del concorso fotografico nazionale “La via della Grande Guerra” promosso dall’Esercito con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per ricordare la Grande Guerra. Per l’occasione, in piazza Castello sono stati allestiti alcuni spazi espositivi attraverso i quali numerosi cittadini hanno potuto conoscere più da vicino la Forza Armata, la sua storia, i suoi mezzi e soprattutto le opportunità professionali che oggi l'Esercito Italiano mette a disposizione dei giovani. Il Museo storico della Brigata SASSARI, ubicato all’interno della caserma “La Marmora”, è stato aperto al pubblico per consentire ai visitatori di sostare nelle sale espositive in cui sono custodite le tradizioni dei leggendari “Diavoli Rossi”, dalle origini dei loro gloriosi reggimenti fino ai più recenti impegni operativi all’estero. Forte anche del successo di pubblico ottenuto in occasione della recente manifestazione “Monumenti aperti” (con circa 2.500 presenze il Museo storico della Brigata SASSARI è stato infatti uno dei siti più visitati del capoluogo turritano), sono stati esposti per la prima volta i nomi dei 13.602 sardi Caduti nel corso della 1^ Guerra mondiale. Immancabile all’evento la presenza della Banda della Brigata SASSARI che ha eseguito i principali pezzi del proprio repertorio tra i quali “Dimonios”, il celebre inno dei “Diavoli Rossi”.
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La mostra Gli antichi caffè di Sassari. Nell'Archivio storico rivive la città dell'Ottocento
Fino al 5 gennaio l'Archivio storico della città ha ospitato la mostra Gli antichi caffè di Sassari- Moda, socialità e commercio nella Sassari dell'Ottocento tra Risorgimento e Unità d'Italia, organizzata dall'Associazione culturale Aristeo. Un viaggio attraverso stampe, cartoline, immagini d'epoca, oggetti, rievocazioni storiche e scritti di personaggi di spicco di un periodo particolarmente ricco di fermenti politici e culturali. Servizio tg di 5stelle del 3 gennaio 2012 di Giulia Bardanzellu (immagini di Valter Fanni)
Benvenuti a SASSARI - Visitate la SARDEGNA
Città d’arte e storico polo di riferimento culturale ed economico del nord Sardegna, ha dato i natali a personaggi di spicco della Repubblica italiana.
Fondata nel Medioevo, quando la popolazione dell’antica Turris Libisonis si rifugiò gradualmente nell’entroterra, Sassari sorge su un tavolato calcareo segnato da valli e gole e contornato da colline coltivate. Oliveti e boschi completano la cornice del quinto territorio per estensione in Italia. È la seconda città sarda per popolazione (128 mila abitanti), cuore di un’area che ne accoglie il doppio. Divenne Comune nel 1294 con la promulgazione degli Statuti sassaresi, che rappresentano un corpus di leggi fondamentale della storia isolana. Nel XIX secolo si espanse oltre le mura trecentesche, che la cingevano collegate da 36 torri. Oggi ne restano sei. Al posto del castello sorse la caserma La Marmora, ora museo della Brigata Sassari, protagonista di vicende militari del XX secolo. I sassaresi più influenti sono stati Enrico Berlinguer e i presidenti della Repubblica Antonio Segni e Francesco Cossiga. Fontana di Rosello e Piazza d’Italia sono i due simboli della città. Il centro è composto da edifici signorili, luoghi d’arte e cultura. Tanti i musei, tra cui il Mus’A, il Biasi, il padiglione Tavolara e, soprattutto, il museo nazionale Sanna, un concentrato di archeologia. La testimonianza preistorica più imponente (ed enigmatica) è l’altare di monte d’Accoddi, piramide a gradoni che ricorda i santuari mesopotamici, edificato nel IV millennio a.C., restaurato nel III e frequentato fino all’età del Bronzo. Nel Sassarese ci sono anche dolmen, domus de Janas, menhir e 150 siti nuragici, tra nuraghi, villaggi, tombe di Giganti e pozzi sacri. Tra gli edifici di culto il più antico è la chiesa di sant’Apollinare. Mentre spicca la cattedrale di san Nicola di Bari, armoniosa sovrapposizione di stili architettonici (volte gotiche, facciata barocca, decori classici) costruita a partire dal XIII secolo. La penultima domenica di maggio si svolge l’affascinante Cavalcata Sarda, sfilata di costumi tradizionali. A Ferragosto si celebra la festa ‘grande’, la Discesa dei Candelieri, processione di monumentali ceri di legno portati a spalla lungo le vie, sino alla chiesa di santa Maria di Betlem, per sciogliere il voto alla Vergine che, secondo leggenda, salvò la città dalla peste. Suggestivi sono i riti della Settimana Santa. A proposito di tradizione, ecco la cucina: la favata e le ‘monzette’, lumachine cotte con la pastella. Non mancano giardini e parchi, fra cui l’oasi verde del parco di Monserrato. La distesa di sabbia di Platamona, nel golfo dell’Asinara, è storicamente la ‘spiaggia dei sassaresi’. Sul versante occidentale, a nord di Capo Caccia, troverai i colori abbaglianti di Porto Ferro, con sabbia fine, e di Porto Palmas, con piccoli ciottoli levigati. Più a nord ecco l’Argentiera, simbolo di archeologia mineraria, un tempo in auge, oggi villaggio fantasma.
Museo storico militare Brigata Catanzaro 14.09.2014 (слайд-шоу)
Il Museo storico militare Brigata Catanzaro si trova nel comune di Catanzaro, nel Parco della Biodiversità mediterranea; è un museo specialistico dedicato alla Brigata Catanzaro che custodisce armi, divise, documenti, cartine geografiche e altri cimeli utilizzati nelle varie guerre dal periodo napoleonico alla seconda guerra mondiale.
Військово-історичний музей військової частини Катандзаро розташовується в місті Катандзаро, в парку середземномор’ського біорізноманіття; Це спеціалізований музей, присвячений військовій частині Катандзаро , в якому знаходиться зброя, обмундирування, документи, карти та інші пам'ятні речі, які використовувалисяся в різних війнах починаючи з наполеонівських часів до Другої світової війни включно.
I retroscena di una creazione artistica
Il Direttore del Museo Storico della Brigata Sassari, Luogotenente Antonio Pinna, racconta i retroscena della nascita del complesso monumentale dedicato dallo scultore Gianni Argiolas alla Brigata Sassari.
Sassari, con il Fai alla scoperta della città
SASSARI 20 marzo 2016 – Una finestra che si apre su uno spaccato di Sassari per molti ancora poco conosciuto o, addirittura, sconosciuto e svela un patrimonio storico, culturale, architettonico e di archeologia industriale. L’occasione di questa vista unica nel suo genere l’hanno offerta le due giornate del Fai (19 e 20 marzo) che hanno permesso di scoprire due “monumenti” della storia di Sassari: la chiesa di San Paolo fuori le mura e l’ex stabilimento Ardisson. I siti si trovano sulla stessa strada, cioè via San Paolo, nell’area compresa tra l’ingresso del cimitero monumentale di Sassari e l’accesso a Sassari da Santa Maria e viale Porto Torres.
Leggi il comunicato stampa integrale su andreabazzoni.it
PER IL LIBANO CON LA BRIGATA SASSARI
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SHAMA, 13 AGOSTO 2016 - Dal 18 aprile scorso la Brigata SASSARI ha assunto la responsabilità del Settore Ovest della Missione UNIFIL. Nelle foto del Public Information Office del contingente italiano, la testimonianza del lavoro dei nostri soldati nell'ambito dei compiti previsti per la Forza multinazionale di interposizione delle Nazioni Unite nel Libano del Sud. Il mandato di UNIFIL consiste nel garantire il rispetto della risoluzione 1701 dell'11 agosto 2006 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, che soluzione prevede il monitoraggio della cessazione delle ostilità tra Israele e Libano, l’assistenza al governo libanese nell’esercizio della propria sovranità sul territorio e nel garantire la sicurezza dei propri confini, in particolare dei valichi di frontiera con lo Stato di Israele. UNIFIL, inoltre, ha lo scopo di assistere la popolazione civile e sostenere le Forze Armate Libanesi nelle operazioni di sicurezza e stabilizzazione dell’area per prevenire un ritorno delle ostilità e creare le condizioni per una pace duratura.
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Emigrati sardi e garibaldini a Tula (Sassari), cento anni dopo la Grande Guerra
Servizio andato in onda sull'emittente TV Videolina.
Ha preso il via sabato 31 ottobre l’evento La Grande Guerra: 1914 – 1918. Cento anni dopo… Il ricordo, organizzato dall’Amministrazione Comunale per celebrare il centenario del primo conflitto mondiale e per dare, così, un piccolo contributo all’immenso patrimonio che la Memoria Storica rappresenta.
In mattinata nell’Auditorium si è tenuta una conferenza, che ha visto nella veste di relatori diversi esperti. Aldo Borghesi, professore di storia e direttore dell’Istituto per la Storia dell’Antifascismo e della Società Contemporanea nella Sardegna Centrale, ha tracciato un quadro d’insieme sulla tragedia che un secolo fa sconvolse il pianeta e ha sottolineato che le cause scatenanti non possono essere ridotte all’attentato di Sarajevo. Borghesi, quindi, ha ripercorso le vicende relative ai vari fronti. Alberto Monteverde, storico militare e presidente del Club Modellismo Storico Cagliari, attraverso le immagini di archivi pubblici e privati ha parlato del coinvolgimento dei sardi, ponendo l’accento sulla figura del generale Carlo Sanna e sull’abilità che questi aveva come comunicatore. Monteverde, inoltre, ha presentato la mostra “La Guerra a fuoco. Immagini, documenti e oggetti dai campi di battaglia”, curata dal summenzionato Club e accreditata dal Comitato Sardo Grande Guerra. Antonello Tedde, presidente della sezione “Teresita Garibaldi” La Maddalena dell’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini, ha analizzato approfonditamente la partecipazione degli isolani alla Legione Garibaldina delle Argonne, soffermandosi sulle vicissitudini del sassarese Enrico Butta e del cagliaritano Augusto Alziator, entrambi giornalisti. Battista Saiu, presidente del Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella, ha presentato la mostra “Gli emigrati italiani e la Grande Guerra. La Legione Garibaldina delle Argonne”, curata dal suddetto Circolo e accreditata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per gli Anniversari di Interesse Nazionale. L’intervento di Saiu, interamente in lingua sarda, ha suscitato molta curiosità e attenzione nel pubblico, soprattutto tra gli studenti della locale scuola secondaria di primo grado.
I lavori, dopo l’introduzione del Sindaco Andrea Becca e della sottoscritta, sono stati coordinati da Paolo Vacca, direttore responsabile del giornale online «Con la Brigata “Sassari”», che ha arricchito il dibattito con significativi aneddoti.
Entrambe le mostre sono visitabili nell’Auditorium Comunale di corso Repubblica n. 80 fino a mercoledì 4 novembre dalle ore 16.00 alle ore 18.00.
Francesca Violante Rosso,
Assessore alla Comunicazione e alla Cultura del Comune di Tula