Calvi Risorta (CE) - L'antica città di Cales liberata dai pneumatici (24.07.15)
- Calvi Risorta (Caserta) - Un'area di grande valore archeologico, prima abbandonata e poi divenuta una discarica a cielo aperto. Ma oggi qualcosa è cambiato: nell'antica colonia romana di Cales, a Calvi Risorta, nel Casertano, proseguono le operazioni di bonifica e prelievo di pneumatici fuori uso abbandonati.
L'intervento, con sinergie tra pubblico e privato, si svolge nell'ambito del protocollo Terra
dei Fuochi tra ministero dell'Ambiente ed Ecopneus. Donato Cafagna, incaricato del ministro dell'Interno per la Terra dei Fuochi: Il risultato è che oggi quest'area viene rimessa a disposizione della cittadinanza. E' un messaggio concreto, un messaggio di speranza: finora della terra dei fuochi si è parlato per le attività di polizia giudiziaria, per i sequestri, per le aree inquinate scoperte. E' tempo inizino a parlare i cittadini e le amministrazioni comunali con dei fatti concreti che danno speranza di cambiamento e di sviluppo, ha detto Cafagna.
Nell'arco di pochi giorni i rifiuti verranno recuperati per essere poi trasferiti ad aziende autorizzate per il riciclo. Giovanni Corbetta, direttore generale di Ecopneus: L'operazione è particolare per il contesto in cui avviene. Siamo già a buon punto e contiamo di risolvere entro la settimana un problema non solo di natura ambientale ma anche archeologica-storica: questi pneumatici sono finiti in un ambiente che ha una grande valenza, ha sottolineato.
La bonifica del sito archeologico di Cales avviene a pochi passi dalla discarica abusiva scoperta negli scorsi mesi e definita la più grande d'Europa. (24.07.15)
DEMETRA PRESENTA CALES UN'AREA ARCHEOLOGICA DA RISCOPRIRE
L'associazione Demetra di Calvi Risorta, retta dal Dott. Giovanni Marrocco, ha organizzato, per sabato 22 marzo 2014, alle ore 18:00, la presentazione del libro Cales. Un'area archeologica da riscoprire, scritto dall'Archeologa Dott.ssa Concetta Bonacci. L'evento, moderato dal giornalista Salvatore Minieri, si terrà presso il Centro Interparrocchiale Don Milani a Petrulo di Calvi Risorta.
L'opera, che fornisce una ricostruzione storica e archeologica, quasi completa, dell'antica città di Cales, situata sulla via Casilina, a pochi chilometri da Capua, tratta nella prima parte dello sviluppo dell'abitato di Cales e del suo territorio nell'età preromana e romana, mentre nella seconda parte l'autrice denuncia la mancanza di misure di conservazione, restauro e manutenzione dei monumenti ancora esistenti.
Un saggio di valore non soltanto storico-archeologico, ma anche sociale, che ci apre gli occhi sul degrado in cui, nel nostro meraviglioso Paese, sono abbandonate aree di immenso prestigio artistico.
La manifestazione sarà introdotta dal Dott. Giovanni Marrocco e, a seguire, interverranno il Soprintendente per i Beni culturali di Calvi Risorta, Dott. Antonio Salerno, il Presidente dell'ArcheoCAles, Prof.ssa Nicolina Migliozzi e l'Archeologa, autrice del libro, Dott.ssa Concetta Bonacci. Si concluderà con un dibattito finale.
Antica Cales, (ri) spunta il tempio di Augusto
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L'area archeologica di Cales libera dai pneumatici abbandonati
Iniziate il 20 luglio, in soli 6 giorni le operazioni condotte dal Comando Provinciale di Caserta dei Vigili del Fuoco permetteranno di rimuovere tutti i pneumatici abbandonati da anni nel sito archeologico di Cales, presso il Ponte delle Monache. L'intervento ha ricevuto anche il plauso del Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti.
L'intervento si svolge nell'ambito delle attività rese possibili dal Protocollo Terra dei Fuochi tra Ministero dell'Ambiente ed Ecopneus, di cui sono firmatari l'Incaricato del Ministro dell'interno per la Terra dei Fuochi, dr. Donato Cafagna, le Prefetture di Napoli e Caserta, i Comuni di Napoli e Caserta.
“L’intervento di Cales ha un particolare valore simbolico perché lancia un messaggio forte: la rinascita di un pezzo del nostro patrimonio culturale, deturpato dall’inciviltà di pochi, che ci auguriamo possa diventare fonte di sviluppo e crescita per il territorio”. Queste le parole di Giovanni Corbetta Direttore Generale di Ecopneus, società senza scopo di lucro tra i principali responsabili della gestione dei PFU in Italia. “Grazie al Protocollo siamo già intervenuti in 17 Comuni Campani con 152 prelievi, che hanno permesso di prelevare 656 tonnellate di PFU; una mole equivalente a oltre 70.000 pneumatici da autovettura, recuperate dalla filiera di Ecopneus senza nessun costo per le casse pubbliche e i cittadini, scongiurando ogni rischio per l’ambiente e per la salute della popolazione in caso di incendio”.
“Oggi torna alla ribalta, ma in modo positivo e costruttivo, il territorio di Calvi risorta” ha dichiarato Donato Cafagna. “Tutela dell’ambiente e della cultura con questa operazione camminano di pari passo, restituendo ai cittadini un bene prezioso. Il risultato di oggi è il frutto di un lavoro reso possibile dal Protocollo voluto dal Ministero dell’Ambiente, che ha messo in campo Forze dell’Ordine, Prefettura, Comune, Vigili del Fuoco insieme ad Ecopneus e con i cittadini, in un impegno concreto e positivo per il territorio. Eliminare i PFU significa rimuovere un rischio ambientale, ma anche valorizzare un bene culturale di particolare valore per l’intera area dell’Agro caleno”, ha concluso Cafagna.
Alla conferenza di quest’oggi sono intervenuti inoltre il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco di Caserta Rosa D’Eliseo, Antonio Salerno della Soprintendenza Archeologia della Campania, Giovanni Marrocco Sindaco di Calvi Risorta, il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Capua, ARPA Campania e la ASL di Caserta. Significativo anche il contributo dei membri della Rete ArcheoCales - che si occupa volontariamente della cura e promozione del sito archeologico - che con le loro segnalazioni e con il coinvolgimento di Legambiente hanno avviato l’iter che ha portato alle operazioni di questi giorni.
Campania - Traffico internazionale di reperti archeologici, 18 arresti (23.01.15)
- Caserta – Un’associazione per delinquere finalizzata allo scavo e al traffico internazionale di reperti archeologici quella sgominata dai carabinieri tra le province di Caserta, Napoli, Salerno, Frosinone e Latina, con l’esecuzione di 18 arresti.
Recuperati oltre 1500 reperti archeologici di diversa natura e datazione, oltre a numerosi reperti contraffatti per un valore complessivo di 1 milione e 600mila euro, insieme ad attrezzature per gli scavi.
L’operazione “Dedalo” è stata eseguita dai militari della stazione di Calvi Risorta (Caserta) e della Tutela del patrimonio culturale, coordinati dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere.
L’indagine fu avviata nel 2011 dopo che a Calvi Risorta, territorio in cui sorgeva un tempo l’antica Cales, si registrò un notevole incremento degli scavi illeciti legati ad un mercato illegale di reperti archeologici non solo circoscritto alla zona casertana ma esteso fino a quella di Pompei e Pozzuoli, nel Napoletano, e Paestum, nel Salernitano.
Oltre ai “tombaroli”, in gran parte provenienti da Mondragone, sono stati individuati i principali ricettatori di riferimento – che smerciavano ad acquirenti italiani e stranieri – e i metodi di esportazione illecita soprattutto attraverso la Spagna e gli Stati Uniti. Individuati anche i sodali che si occupavano del restauro e del trasporto dei reperti.
A Pompei, nel corso di un sopralluogo, nel giardino di un’abitazione adiacente al sito archeologico, è stato scoperto uno scavo illecito nell’area della “Civita Giuliana”, attraverso il quale era stato intercettato l’ambiente di una villa romana da cui erano state sottratte – e oggi recuperate – delle superfici affrescate.
Tra i reperti recuperati un cratere a campana di grandi dimensioni del IV-II secolo a.C., un’anfora della Magna Grecia con coperchio e un’anfora a due anse verticali, tutti attribuiti al pittore pestano Assteas. (23.01.15)
Antica Cales (Ce), ancora uno smottamento accanto alle terme romane del II sec.d.C.
CASERTA – Ancora uno smottamento nel sito archeologico dell’antica Cales, nel comune di Pignataro Maggiore in provincia di Caserta.Terriccio e arbusti sono scivolati a margine della carreggiata. Il cedimento, accaduto qualche settimana fa, segue il vistoso crollo di alcune strutture delle antiche terme di san Leo risalenti al II sec.d.C., di marzo. Nei fatti però le terme romane, – come hanno fatto osservare più volte gli attivisti e i volontari del sito archeologico - necessitano di un urgente intervento di messa in sicurezza del sito. Nel frattempo i resti rovinati al suolo sono stipati al margine della carreggiata.
OCRICULUM: l'area archeologica (Archeologia & Gopro)
L'antica città romana di Ocriculum, in Umbria.
Nei circa 36 ha in cui si sviluppava il centro romano affiorano i resti di una grande costruzione forse adibita a magazzino, visto il vicino porto fluviale detto dell'Olio, delle terme risalenti al II secolo a.C., del teatro del I secolo d.C. e dell'anfiteatro del I secolo d.C., portati alla luce già nei primi scavi del XVIII secolo.
Ho visitato questo bellissimo sito archeologico nell'ambito della manifestazione OCRICULUM AD 168( )
il parco archeologico:
il sito archeologico:
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INAUGURAZIONE DEL CASTELLO DI CALVI RISORTA
Calvi Risorta (CE) - Proseguono gli scavi nella discarica ex Pozzi Ginori (17.06.15)
- Calvi Risorta (Caserta) - E' la discarica abusiva più grande d'Europa, quella di Calvi Risorta, nell'alto casertano, area ex Pozzi Ginori, da giorni soggetta a scavi da parte delle forze dell'ordine per identificare la quantità di sversamento illegale effettuato.
Ben 25 ettari sotterranei in cui in queste ore sono stati trovati fanghi industriali, buste da oltre venti chili contenente materiale chimico proveniente da un'azienda francese e oramai riversatosi nel terreno, oltre a solventi e vernici.
Il Ministero dell'Ambiente ha annunciato che il sito entrerà nel provvedimento su Terra dei Fuochi per rendere celeri al massimo i tempi di bonifica.
Sul posto opera il Corpo Forestale dello Stato, i Vigili del Fuoco e gli esperti delle Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, dopo il rilievo di onde elettromagnetiche sospette che potrebbero far pensare alla presenza di materiale radioattivo.
Numerose le sostanze rinvenute riconducibili a svariate aziende attive nel settore chimico e delle vernici. Un ennesimo scempio alla Campania Felix, perpetrato da sodalizi criminali e imprenditoria corrotta. (17.06.15)
Teano (CE) - Traffico di reperti archeologici, 4 indagati (21.07.16)
- Teano (Caserta) - I carabinieri di Teano hanno eseguito quattro misure cauterlari (2 agli arresti domiciliari, un obbligo di dimora ed un obbligo di presentazione) nei confronti persone indiziate di aver commesso una serie di furti di beni di interesse storico – archeologico, poi venduti sul mercato illegale anche a noti professionisti della zona.
Recuperati e sottoposti a sequestro più di 170 oggetti di notevole interesse storico appartenenti a varie epoche che vanno dal I-II secolo d.C. al VIII – VI secolo a. C. per valore di circa 500mila euro, tutti affidati alla Sovrintendenza per i Beni Culturali.
Le attività investigative, avviate alla fine di gennaio c.a. a seguito della denuncia di un furto perpetrato nel Museo Archeologico di Teano, si sono protratte per alcuni mesi, attraverso intercettazioni telefoniche, servizi di osservazione e pedinamento degli indagati, acquisizione di riprese visive con sistemi di videosorveglianza.
In tal modo è stato raccolto un grave compendio indiziario nei confronti dei predetti soggetti, disvelando l'esistenza di un organizzazione delinquenziale, ben strutturata, con articolata ripartizione di compiti, la cui vocazione criminale era la commissione di furti (o presso Musei o presso abitazioni private); furti la cui determinazione nel commetterli era fortemente accentuata dalla consapevolezza di poter contare su ricettatori di professione nel settore dei beni di interesse archeologico artistico storico, molto ricercati per arredare sontuose abitazioni e per collezionisti. Infatti, dopo la commissione dei furti, i beni venivano ceduti agli intermediari, che, a loro volta, li rivendevano anche a noti professionisti del circondario. Nel corso delle indagini sono stati recuperati e sottoposti a sequestro oltre 200 oggetti di notevole interesse storico appartenenti a varie epoche che vanno dal I-II secolo d.C. (e quindi a contesti monumentali) che al IX - VI secolo a. C. (e quindi a necropoli) per valore di circa 500mila euro, tutti affidati alla Sovrintendenza per i Beni Culturali.
Tra gli oggetti sequestrati presso le abitazioni degli indagati vi sono: elementi architettonici in marmo; coppe biansate; Olpe in terracotta grezza; varie sculture in terracotta; sculture in avorio; lucerne in ceramica nera; sculture in ceramica rossa, anfore e piatti in terracotta grezza a vernice nera; coppe biansate in bucchero; statuette votive; vari oggetti in metallo e pietra; monili, fibule, spille e orecchini; testine votive in terracotta; varie monete; rocchetto in terracotta; statue di varie dimensioni; anfore in terracotta tipo dressel; crateri a campana biansate.
I militari dell'Arma, a riscontro delle ipotesi investigative, hanno eseguito anche perquisizioni domiciliari (apparentemente occasionali) nei confronti di alcuni soggetti, nel corso delle quali sono stati rinvenuti e sequestrati complessivamente 33 oggetti di interesse archeologico e culturale appartenenti all'epoca romana. Inoltre si è accertata la commissione di vari furti commessi nel Comune di Teano anche presso abitazioni ed esercizi commerciali, che ha permesso il parziale recupero della refurtiva tra cui motoseghe, decespugliatoi ed attrezzatura varia utilizzati in agricoltura. (21.07.16)
Scavi di Stabia: 9000 visite in meno nel 2017? Non è un problema il nostro è un turismo diverso
I dati diramati dal parco archeologico di Pompei non intimoriscono lo staff delle Ville Arianna e San Marco. Non è possibile stabilire una media. Noi siamo fuori dai grandi giri turistici e chi viene, lo fa perché è interessato
L'OGGETTO DEL DESIDERIO ASSTEAS - Sant'Agata de' Goti, Sindaco Carmine Valentino
L’iniziativa, realizzata grazie alla collaborazione tra la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta e il Comune di Sant’Agata de’ Goti, segna finalmente il ritorno del celebre cratere di Assteas, raffigurante il rapimento di Europa, nella sua terra di origine. Il vaso fu rinvenuto, infatti, da scavatori clandestini negli anni Settanta del secolo scorso proprio nella necropoli sannitica di Sant’Agata de’ Goti, l’antica Saticula. Dopo essere stato ceduto dai tombaroli per un milione di lire e un maialino, transitò sul mercato antiquario e nel 1981 fu acquistato dal Paul Getty Museum di Malibu per 380.000 dollari. Nel 2007 il cratere è stato restituito all’Italia, grazie a complesse indagini investigative svolte dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale; da allora è stato esposto in maniera permanente presso il Museo Archeologico Nazionale di Paestum e ospitato in prestigiose sedi – Palazzo del Quirinale e Palazzo Massimo a Roma, Palazzo dell’Unesco di Parigi – all’interno di mostre temporanee, ma mai nel suo luogo di ritrovamento.L’esposizione prevede un percorso espositivo molto suggestivo in cui, mediante videoproiezioni, sarà narrata a trecentosessanta gradi la storia del vaso dal momento della sua crezione nel IV secolo a.C. fino al suo ritorno a Sant’Agata de’ Goti.La mostra resterà aperta fino al 17 maggio 2015, data in cui il cratere lascerà Sant’Agata de’ Goti per essere esposto a Palazzo Reale di Milano, nell’ambito degli eventi previsti per Expo 2015. Successivamente sara' esposto nel Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino di Montesarchio.
Salvatore Mineri e Giuseppe Conte parlano della discarica tossica più grande d'Europa
La ex Pozzi a Calvi Risorta(Caserta)
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Il territorio di Pollentia - Urbs Salvia Ricostruzione 3D
La fondazione di una città impone l'esigenza tecnico-politica di riorganizzare il territorio per la nuova comunità.
Tale sistemazione avveniva attraverso le predisposizione di un Catasto, cioè un sistema di organizzazione dei paesaggi nel quale si regola il rapporto fra città, spesso posta tra pianura e montagna, e campagna di cui è strumento di penetrazione.
Teano in movimento prima visita guidata all'antico Teatro Romano 22 Febbraio 2015
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Stefanaconi (VV) - Scoperta discarica di rifiuti pericolosi (25.07.19)
- Stefanaconi (Vibo Valentia) - I carabinieri del Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale di Vibo Valentia, coadiuvati dai colleghi delle stazioni forestali di Vibo Valentia e Spilinga, hanno operato il sequestro preventivo di un’arteria stradale in località “Castelluccio” di Stefanaconi, lungo la Tangenziale Est, sotto il castello di Vibo.
La strada, per una lunghezza di circa due chilometri, i cui lavori di realizzazione sono risultati ultimati nelle immediate adiacenze del serbatoio dell’acqua che serve il suddetto comune, è risultata in stato di abbandono da anni. Nel corso del tempo, ciò ha favorito lo scarico e l’abbandono incontrollato di rifiuti lungo tutto l’asse viario, fino a generare una vera e propria discarica di rifiuti.
Un triste spettacolo di degrado ambientale è quello cui hanno dovuto assistere i carabinieri forestali. Numerosissimi, infatti, i cumuli di rifiuti, appartenenti alle categorie più disparate, rinvenuti abbandonati lungo tutta l’arteria e riconducibili ad attività di aziende, imprese ed opifici in genere, quali pneumatici usurati, batterie esauste di veicoli a motore, parti meccaniche e di carrozzeria di auto. Rinvenuti, tra i rifiuti più pericolosi, numerose maniche filtranti, utilizzate da forni industriali per la verniciatura di prodotti metallici, nonché lastre in eternit. La pericolosità di tale prodotto, a seguito lo smaltimento illegale, può essere causa di gravi problemi per la salute dell’uomo e per l’ambiente, data la possibile liberazione nelle matrici ambientali di fibre di amianto, normalmente legate alla malta cementizia, a seguito di disfacimento.
I servizi espletati dai militari, anche grazie al posizionamento strategico di videocamere di sorveglianza, hanno consentito di segnalare all’autorità giudiziaria i titolari di due diverse aziende, contestando loro il reato di abbandono incontrollato di rifiuti speciali non pericolosi sul suolo derivanti dall’esercizio delle rispettive attività commerciali nonché, di contestare illeciti amministrativi, comportanti sanzioni per un importo complessivo di circa 5mila euro, nei casi di abbandono di rifiuti solidi urbani, riconducibili ad attività domestiche, da parte di soggetti privati.
La strada sottoposta a sequestro, è stata affidata in custodia alla Provincia di Vibo Valentia, quale Ente proprietario. Il comune di Stefanaconi e la Provincia di Vibo Valentia sono stati invitati, secondo quanto di rispettiva competenza, ad effettuare, con ogni consentita urgenza, le necessarie opere di bonifica del sito. (25.07.19)