San Maurizio Caramanico Terme Abruzzo,Italy
La Chiesa e la Via S.Maurizio
Appena giunti nella piazza Garibaldi conosciuta dagli abitanti come piazza del Mercato,si può ammirare la Chiesa di San Nicola di Bari.
Proseguendo troviamo Porta delle Nasse e per questa strada è facile notare le icone, immagini sacre scolpite in pietra locale dagli scalpellini del posto. Lungo le facciate delle case poste sulle strade principali, infatti, erano aperte delle nicchie ove erano collocati dei lumi ad olio accesi per la notte. Proseguendo, si raggiunge facilmente la fine del paese chiuso dalla Chiesa di San Maurizio e dal complesso dell'ex convento delle Clarisse. Di origine antichissima, considerando che il 1° documento risale al 1301, la chiesa è parte integrante del sistema di fortificazione che chiude il paese. Del complesso monastico delle Clarisse sappiamo che fu fondato nel 1636 da Giovan Battista Castruccio.
notizie storiche dal link della Provincia di Pescara su Caramanico Terme — presso Abruzzo,Italy
Uno sguardo su Santa Lucia del Mela (Città d'Arte)
Le origini di Santa Lucia del Mela, l'antica Mankarru, si perdono nella notte dei tempi. Reperti greci e due tombe romane del II secolo. a.C. attestano la presenza in questi luoghi di insediamenti greco-romani. Nella galleria delle carte geografiche in Vaticano, Padre Ignazio Daddi, (nella parte classica dipinta a rilievo, con l'italiano del tempo (1529)) chiama questa città Santa Locia. La storica vetta del Mankarru o Mankarruna, grazie alla posizione strategica, è stata un importante presidio militare per tutte le dominazioni che si sono succedute. Sui resti di una cinta muraria ellenica i Bizantini edificarono un fortilizio ricostruito dagli Arabi tra l'837 e l'851. Sul declivio del colle i Musulmani costruirono anche una moschea fortezza trasformata nell'alto Medioevo nella Chiesa di S. Nicola. Nella zona esisteva, come ricorda il nome di una via, un Lavacro dei Saraceni, lavatoio pubblico riservato alle donne musulmane ed una tomba con l'iscrizione araba andata perduta. Con l'avvento dei Normanni, il conte Ruggero, per adempiere al voto, dopo la vittoria sugli arabi, fece costruire una chiesa ai piedi del castello dedicandola alla Santa martire Lucia di cui era devoto (1094). Da quella data l'arcaico nome Mankarru scompare per far posto a quello cristiano di Santa Lucia. Nel 1206, con l'istituzione della Prelatura Nullius da parte di Federico II di Svevia che aveva scelto il nostro sito come luogo di svago e di riposo, il tempio ruggeriano diviene Cattedrale. D'allora ben 67 Prelati si sono succeduti sulla cattedra luciese rendendo memorabile la nostra città che si è via via arricchita di magnifiche chiese e di numerose opere d'arte. Fatto ancor più singolare, il Prelato di Santa Lucia era insignito dell'onore di svolgere le mansioni di cappellano Maggiore del regno e come tale aveva il diritto di sedere in Parlamento all'11 posto. Con Federico II di Aragona la città venne fortificata con una munita cinta muraria ed il castello ristrutturato. Con un proclama si invita la popolazione della Piana soggetta a ricorrenti scorrerie piratesche a stabilirsi a S. Lucia, che venne anche ripopolata con una colonia lombarda. Fu anche sede di un'importante Giudecca, una numerosa comunità ebraica individuata nell'attuale zona della Candelora fino al 1492, anno della loro espulsione dal Regno di Sicilia. Fiorente e stata l'industria della seta e l'attività mineraria dovuta allo sfruttamento di galena argentifera. La città, in quanto demaniale, poteva vantare molte famiglie nobili. Magnifiche chiese, palazzi, fontane avanzi di architettura medievale e rinascimentale fanno di Santa Lucia del Mela una città, meta d'obbligo per gli amanti del turismo culturale.
Testo tratto da: Santa Lucia del Mela: Città d'Arte, Libero Rappazzo,2007.
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A San Valentino in AC (Pe) i festeggiamenti in onore di San Nicola da Tolentino
A San Valentino in AC (Pe) i festeggiamenti in onore di San Nicola da Tolentino
e la riedizione delle tradizionali Conghe de Sande Nicole
Scrive Silvio Pascetta, demoetnoantropologo:
A proposito delle Conghe de Sanda Nicóle, come ho detto in un altro post su questa pagina, esse sono un atto di devozione a S. Nicola, ritenuto protettore del grano e del pane. Questo tipo di offerte ai santi, che si portano in processione, sono diffuse dappertutto in Abruzzo, nel Sud e in molte parti del mondo, per esempio in Spagna.
Questi doni assumono svariati aspetti, qui ho voluto presentarne alcuni. Per rimanere in Abruzzo e Molise, ci sono i famosi cesti fiorati di Bucchiano, le conche del Dono di Lanciano, le conghe rescagnàte(conche riveste a festa) di Collelongo(AQ), i cesti con il pane di Gildone(CB).
Poi ci sono, soprattutto in Basilicata, la tradizione delle cinte, costruzioni fatte con le candele come offerta.
Le cinte fatte di candele, a volte, assumono vere e proprie forme artistiche come quelle di Avigliano e di S. Gregorio Magno.
Le Gregne costruzioni artistiche di spighe di grano. Le cinte e le gregne vengono portate in testa da uomini e donne e, in alcuni casi, sono portate su delle stanghe.
Quelli che portato le cinte e le gregne, spesso durante la processione ballano. Io stesso ho potuto assistere alla tarantella delle cinte, al santuario della Madonna del Pollino.
Del resto le portatrici dei cesti di Bucchianico eseguono un specie di ballo detto la ciammaichèlle alla fine, quando sono in piazza.
In Sardegna ci sono i pani processionali di Sant'Antioco. Addirittura a Mineo, in Sicilia vengono portati in processione mazzi di fiori da uomini scalzi...
A S. Valentino le offerte votive oscillano tra i cesti e le conche. Nella foto più antica, prima del 1920 si vedono solo i cesti con i fiori e le pizzelle, nelle foto più recenti, dopo l'ultima guerra, ci sono solo conche con fiori e pizzelle.
Ho riflettuto molto su questa apparente incongruenza, ma non ne sono venuto a capo....
L'unica cosa è rimanere fedeli a quello che diceva mia nonna e altri anziani: ...alla precessejùne del Sanda Nicoule a mèzzejòrne se purteive, pe lu Sande, nu mezzâtte de räne u dândre nu canastre u dândre na conghe. Chi puteive ci'agghjugneive assupre li fjeuri, le pezzâlle i li tarîlle ...
(....alla processione di S. Nicola a mezzo giorno si portava per il Santo, un mezzetto di grano o dentro un canestro o dentro una conca. Chi poteva ci aggiungeva sopra i fiori, le pizzelle e i taralli...)
I video del sito notiziedabruzzo.it
Fai - Lodi 2012 - Collegio e Chiesa di San Francesco
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EX CONVENTO SANTA CATERINA E AUDITORIUM ANNUNZIATA, FORSE RIAPERTURA A FINE MESE
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Giuseppe Verri
Collaboratore Tecnico Enti Ricerca
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Accanto alla basilica è presente l'ingresso alle catacombe di San Gennaro, antiche aree cimiteriali sotterranee risalenti al II secolo le quali rappresentano il più importante monumento del cristianesimo a Napoli.
È stata realizzata su modello della basilica di San Pietro a Roma sia negli esterni (compresa la cupola) che negli interni, tanto da essere anche conosciuta come La piccola San Pietro.
La costruzione della basilica, su progetto dell'architetto Vincenzo Veccia, è durata quarant'anni, dal 6 gennaio 1920, quando fu posata la prima pietra, al 26 aprile 1960, giorno della solenne consacrazione.
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