Festa di San Nicola a San Nicola la Strada 2019: la barca con il Santo esce dalla chiesa
Martedì in Albis 23/4/2019, Festa di San Nicola, patrono di San Nicola la Strada: la barca con la statua del Santo esce dalla chiesa di S.Maria degli Angeli per la processione per le vie della città.
(Video realizzato da “Ubaldo Di Leva Studio” per il quotidiano Corriere di San Nicola diretto da Nicola Ciaramella. Riprese dall’alto del palazzo in Via Appia n.3 dove è in corso “Experience Flight”, esposizione fotografica artistica di Michele Feola)
Chiesa Matrice San Nicola (Mola di Bari)
“La storia è testimonianza del passato, luce di verità, vita della memoria, maestra di vita, annunciatrice dei tempi antichi.”
(Cicerone)
Assemblea 22/05/2013 - Cons. Luigi Cobianchi (Caserta)
Intervento del consigliere comunale di Caserta Luigi Cobianchi, durante l'assemblea pubblica del 22 maggio 2013 presso il salone parrocchiale della Chiesa Santa Maria della Pietà, Largo Rotonda, San Nicola la Strada.
Il Sig. Cobianchi è presidente della commissione consiliare di controllo agli atti della giunta. E' all'opposizione ed è stato eletto nella lista di Futuro e Libertà per l'Italia.
TRAILER Festa Santa Maria la Pietà
Festa Patronale parrocchia Santa Maria la Pietà - San Giuseppe Vesuviano
#Synod2018. Oggi ragazzi e vescovi in pellegrinaggio
Sulla via Francigena, come i pellegrini del passato, fino alla tomba di San Pietro. Padri sinodali, uditori e giovani delle parrocchie di Roma hanno camminato da via della Camilluccia alla Basilica Vaticana. Ad attenderli Papa Francesco, che ha partecipato alla Messa celebrata dal card. Baldisseri.
FESTA DELLA PIETA' 2016
FIACCOLATA-VIDEO DI NELLO GARRO
11-SETTEMBRE
Festa S. Maria di Camino 01.05.2011-2
Festività S. Maria di Camino, 01.05.2011 - Processione per le vie del borgo di Camino.
A Soverato La Pietà del Gagini dal Convento Agostiniano di Petrizzi.
#Soverato #PietàDelGagini #PietàDiMichelangelo
La storia della Madonna della Pietà del Gagini comincia dalla fondazione del monastero che risale al 1510 dai monaci Agostiniani seguaci di Padre Francesco Marini.
A quel tempo il territorio era compreso nel Principato di Squillace governato dalla Signoria dei Borgia.
Qui i monaci Agostiniani vissero per oltre due secoli divulgando la regola e vivendo di carità, in povertà e praticando la preghiera e l’ascesi
Il beato Francesco da Zumpano si dedicò alle opere di bene ed a tutte quelle che aiutarono la comunità per le attività agricole.
La Pietà di Antonello Gagini è una scultura marmorea (per l’esattezza in marmo bianco di Carrara) datata 1521 e di fattura pregevole che, neanche a dirlo, pochissimi conoscono e ancora più pochi hanno mai visto.
Sicché stiamo parlando del bello, e quindi trattandosi di una storia bizzarra, la Pietà di Antonello Gagini è custodita nella Chiesa Matrice di Maria Santissima Addolorata di Soverato Superiore insieme a un Ecce Homo, altra opera del Gagini. Un’opera che secondo un illustre storico dell’arte è un piccolo grande capolavoro che meriterebbe da solo di essere oggetto di visita di pullman di turisti, e che nessuno invece conosce.
La leggenda vuole che la nostra Pietà, a seguito del terribile terremoto del 1783 che provocò importanti danni al convento di Santa Maria della Pietà, fosse trasportata da un carro trainato da buoi. Buoi che pare abbiano deciso di percorrere la strada per Soverato Superiore e giungere esattamente dove il capolavoro attualmente si trova.
In ogni modo la Pietà di Antonello Gagini fu commissionata da Giovanni Martino d’Aquino e dal beato Francesco da Zumpano esattamente così com’è: la più bella ed eccellente di tutte le altre opere realizzate per mano di Antonello Gagini, in marmo bianco e sul basamento doveva recare San Michele Arcangelo e San Giovanni Battista con al centro San Tommaso D’Aquino che calpesta Averroè.
Tuttavia, la bizzarra storia della Pietà di Antonello Gagini non termina nel 1783 quando i buoi trainarono il carro a Soverato Superiore, perché qui il capolavoro arrivò mutilato e di seguito pitturato con l’aggiunta, pare, di macchie di sangue sul Cristo.
Pratica comunque non così estroversa, anche gli artisti romani usavano dipingere le statue per farle sembrare vive, e di certo non furono gli unici.
E ancora, la Pietà di Antonello Gagini mantenne quest’aspetto fino al 1964. A partire da quest’anno furono realizzati i lavori di restauro presso l’Opificio delle pietre dure di Firenze con la realizzazione dei frammenti mancanti per fare rientro nella Chiesa Matrice di Maria Santissima Addolorata di Soverato Superiore nel 1968, altro anno bizzarro.
Oggi la Pietà di Antonello Gagini continua a essere uno degli incredibili capolavori realizzati dell’artista palermitano per i suoi numerosi committenti Calabresi, e assieme uno dei suoi capolavori tra i meno conosciuti. E stiamo parlando di opere che hanno fatto scuola e che continuano ad abbellire gli occhi di chi li guarda.
Secondo alcuni studiosi la Pietà di Antonello Gagini supera addirittura in qualche tratto grammaticale la Pietà Michelangiolesca, secondo altri rappresenta la svolta di pagina di Michelangelo, per i visitatori tutti invece è un tesoro nascosto.
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La Madonna dell'Eremo di Monte Stella nel Comune di Pazzano (RC)
#MonteStella #Pazzano #Santuario
L’Eremo di Santa Maria della Stella o Santuario di Monte Stella, situato sul monte omonimo nel territorio del comune di Pazzano, in provincia di Reggio Calabria, è un santuario creato all’interno di una grotta.
Chi sale all’Eremo di Monte Stella, percorrendo la strada da Pazzano o da Stilo, resta sensibilmente colpito dal luogo, un abisso nelle viscere della terra ove per due secoli circa gli Eremiti vissero in contemplazione e in preghiera.
Il primo documento sull’eremo è il codice greco 598 di Parigi, contenente le opere di Sant’Efrem Diacono, e composto dal monaco Michele.
Le incursioni saracene costrinsero l’Egumeno dell’Eremo a fuggire salvando dei codici preziosi che i monaci avevano trascritto. Cessate le invasioni saracene il successore dell’Egumeno tornò riportando molti dei manoscritti che costituirono il primo fondo di biblioteca nel cenobio di Santa Maria. Da Eremo, di vita intensamente anacoretica e rigorosa, Santa Maria della Stella diviene Monastero (minore) coi Normanni,come si evince da un documento del Conte Ruggero I, che cedette al vescovo di Squillace, Giovanni Niceforo, l’Abbazia di S. Giovanni Theresti di Stilo, l’Abbazia di S. Leonte, la Chiesa di San Nicola e Santa Maria della Stella.
Nel 1522 il monastero divenne Santuario e venne collocata per la prima volta la statua della Madonna della Stella o Madonna della Scala, scolpita dal siciliano Rinaldo Bonanno.
Da eremo di Chiesa bizantina diventò, col passare degli anni, santuario della Chiesa cattolica, e le vecchie icone bizantine vennero abbandonate, e mai più recuperate. Nel secolo XV il Santuario diventa indipendente da San Giovanni Theresti e i Basiliani abbandonarono l’eremo (1670) anche se rimane all’ordine di San Basilio fino al 1946.
Vi si accede scendendo una lunga scalinata (62 scalini) scavata nella pietra. Nel santuario si trovano, oltre alla statua della Madonna, di particolare interesse, il frammento di un affresco di arte bizantina, raffigurante Santa Maria Egiziaca che riceve l’eucarestia dal monaco Zosimo. L’affresco si ritiene sia del X-XI secolo, per la particolare caratteristica delle ciocche disordinate della capigliatura della santa. All’interno della grotta vi sono rappresentazioni della Trinità, di Cristo, dell’Arcangelo Michele e la Pietà.
Attorno alla Madonna di Monte Stella si narra una leggenda. Si racconta che la nave nella quale era imbarcata la statua della Madonna inspiegabilmente si fermò a Monasterace. Da essa partì una luce rivolta verso la grotta di Monte Stella. Dei pastori videro lo strano fenomeno, e la Madonna che sopra un bue si dirigeva verso la grotta. Quando arrivò, iniziò a sgorgare acqua dalla grotta, e vennero portate due giare per raccoglierla. Esse, però miracolosamente non si riempivano mai. All’acqua, come alla Madonna, furono attribuiti poteri taumaturgici.
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Incoronazione e processione della statua della Madonna del Castello
Per la prima volta nella storia della città di Castrovillari, la Patrona principalissima, Santa Maria del Castello, è stata festeggiata, il 30 aprile e il 1 maggio 2018, nella Chiesa della Santissima Trinità anziché nel santuario a lei dedicata, il cui accesso è chiuso per via dei lavori di rifacimento della strada che porta al colle del santuario diocesano, franato nel marzo 2012. La celebrazione del 30 aprile, presieduta dal vicario diocesano per la pastorale, sacerdote Giovanni Maurello e l’incoronazione della statua della Madonna della Pace e del Castello, effettuata dal Rettore del Santuario della Madonna del Castello, mons. Carmine De Bartolo al mattino del 30 aprile. Nel pomeriggio dello stesso giorno, la processione per le principali vie della città, alla quale ha partecipato anche il parroco della Chiesa della Santissima Trinità, don Nicola De Luca.
FROSOLONE - COLLEGIATA CHIESA DI SAN PIETRO APOSTOLO
FROSOLONE
Collegiata Chiesa di San Pietro Apostolo
Aggregata alla Basilica Vaticana di
San Pietro in ROMA
in cui si venera
MARIA SS. IMMACOLATA
proclamata
Regina e Patrona di
FROSOLONE
con Decreto Pontificio del
16 febbraio 1928
CASSINO (Fr) - B.V. della PIETA' 2017 - RIENTRO della PROCESSIONE
Cassino (Fr) - Loc- S. Angelo in Theodice - 14 Maggio 2017
Festività di Maria SS. della Pietà
Rientro della Processione
Processione del primo maggio 2017 . Pastene Bene
Incontro con zi Cosimo cavalluzzo al confine Benevento Pietrelcina camminata del primo maggio 2017
Andria | Concerto di Pasqua alla chiesa di San Nicola con il maestro Michele Lorusso
È stata la musica del compositore austriaco Joseph Haydn la protagonista indiscussa del concerto pasquale organizzato ad Andria, nella chiesa di San Nicola. Ad esibirsi, l'Orchestra Sinfonica dell'Area Metropolitana di Bari, diretta dal maestro andriese Michele Lorusso.
Ruvo di puglia - cattedrale
BANDA CITTA' DI CASERTA - SAN NICOLA LA STRADA
BANDA CITTA' DI CASERTA - SAN NICOLA LA STRADA
Col Dino verso S. Bortolo delle montagne in lessinia
Petrizzi, processione Beata Vergine Addolorata 2015
PETRIZZI (CZ) - OGGI LA FESTA DELLA BEATA MARIA VERGINE LA PROCESSIONE, SECONDO TRADIZIONE SI EFFETTUA LA QUARTA DOMENICA DI SETTEMBRE. Fino a metà degli anni '70 era l'ultima grande festa con bande musicali e venditori ambulanti. Anche una straordinaria fiera (soprattutto di bestiame poi abolita per la peste suina ed ovina) di tutto il comprensorio soveratese e serrese. La devozione ai dolori di Maria fu assai prima popolare che liturgica, diffusa particolarmente dai Serviti e dai Passionisti (cf 17 febbraio e 19 ottobre), e contempla i sette momenti messi in rilievo dai Vangeli. Fu papa Pio VII, che in ricordo delle sofferenze inflitte da Napoleone alla Chiesa nel suo capo, introdusse nella liturgia la celebrazione dei dolori di Maria. La compartecipazione dolorosa della Madre dei Salvatore alla sua opera di salvezza (Lc 2,33-35) è testimoniata nell’ora della croce da Giovanni che l’ha ricevuta in Madre (Gv 19,25.27). Attualmente, questa memoria dei dolori di Maria si concentra meglio su lei, la Addolorata, e sul sacrificio di Cristo, che lei stessa offre con lui al Padre. E il gesto in cui la ritrae l’arte raffigurandola nella «Pietà», espressione dei «martirio» intimo della Madre del Crocifisso.
5. BARI: 16 maggio 2016 Cattedrale, Processione statua di San Nicola fino al Porto
16.05.2016 BASILICA PONTIFICIA DI SAN NICOLA - BARI
Cattedrale Processione fino al Porto. Celebrazione Eucaristica per la Gente di Mare presieduta da fr. Ciro Capotosto OP, Rettore della Basilica. Rientro in Basilica. Spettacolo del Gruppo “Militia Sancti Nicolai”
Itinerario della Processione Cattedrale - Piazza Odegitria - Piazza Federico II di Svevia - Via Ruggero il Normanno - Lungomare Antonio De Tullio - Capitaneria di Porto (Santa Messa) - Strada Porto Nuovo - Piazza San Pietro - Strada Santa Scolastica - Strada Annunziata - Largo Annunziata - Piazza Santa Maria - Strada Martinez - Piazzetta 62 Marinai - Basilica San Nicola