Fortezza di Civitella del Tronto | Abruzzo, Italy
Un breve ma intenso viaggio sulla Fortezza di Civitella del Tronto
Director: Andrea Pugliese by AProduction
Music: Honor Him - Hans Zimmer
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Regno dei Borbone/Savoia - La Fortezza di Civitella del Tronto e la fuga di Vittorio Emanuele
ABRUZZO DOCUMENTARIO - Speciale di Rai 3 sull'assedio di Civitella e sulla fuga di Vittorio Emanuele III a Crecchio il 9 settembre 1943
Documentario del marzo 2012, diviso in due parti: la prima della fortezza borbonica, e la seconda della resistenza in Abruzzo durante la seconda guerra mondiale, a cominciare dalla venuta del re Vittorio Emanuele III al castello di Crecchio, in fuga da Roma.
La rocca aragonese di Civitella, sorta su una probabile preesistenza medievale, fu completamente trasformata a partire dal 1564 da Filippo II d’Asburgo - re di Spagna - che, a seguito di un’eroica resistenza dei civitellesi contro le truppe francesi guidate dal Duca di Guisa, ordinò la costruzione della Fortezza, una struttura più sicura così come la vediamo oggi.
Nel 1734, dalla dominazione degli Asburgo si passò a quella dei Borboni che operarono importanti modifiche alla struttura militare e si opposero valorosamente all'assedio dei francesi nel 1806 e a quello dei piemontesi del 1860/61. Dopo il 1861 la Fortezza venne lasciata in abbandono, depredata e demolita dagli stessi abitanti di Civitella del Tronto.
Oggi la sua struttura è completamente visitabile, grazie ad un importate intervento di restauro curato dalla Sovrintendenza di L'Aquila (1975/1985). La visita si sviluppa attraverso tre camminamenti coperti, le vaste piazze d'armi, le cisterne (una delle quali visitabile), i lunghi camminamenti di ronda, i resti del Palazzo del Governatore, la Chiesa di San Giacomo e le caserme dei soldati.
Notevole e suggestivo è il panorama che si gode dalla Fortezza a partire dal vecchio incasato sottostante con le singolari case-forti (Civitella del Tronto aderisce al circuito “I Borghi più belli d’Italia”), per proseguire con i massicci del Gran Sasso, della Laga, della Maiella, dei Monti Gemelli fino al Mare Adriatico.
All'interno della Fortezza è visitabile il Museo delle Armi che si sviluppa su quattro sale dove sono conservate armi e mappe antiche, queste ultime connesse alle vicende storiche di Civitella del Tronto. Tra le armi si segnalano alcuni schioppi a miccia del XV secolo, pistole a pietra focaia, un cannone da campagna napoleonico e dei piccoli cannoni detti falconetti da marina.
Storia della fortezza borbonica di Civitella del Tronto (Servizio Rai3)
La struttura della fortezza, ancora chiaramente distinguibile a dispetto dei posteriori lavori di manutenzione e dei restauri eseguiti nel dibattuto intervento moderno di ristrutturazione, mantiene la generale fisionomia della grandiosa sistemazione spagnola, che avvenne durante la seconda metà del 1500; questa ristrutturazione aveva mutato la già possente fortificazione aragonese, costruita su un più vecchio castello, appartenente all’epoca medievale, nella straordinaria piazzaforte vicereale ordinata da Filippo II, solo in parte modificata e resa più potente nell’Ottocento. La complessa struttura, costruita con la pietra calcarea giallognola, che proviene dalle cave di Ioannella, situate nelle vicinanze, occupa tutta la cima dell’altura ed è circondata da robuste mura che, grazie ad una serie di bastioni, assicuravano il fuoco di sbarramento incrociato sull’assalitore.
La salita di accesso
Sul lato meridionale, allo stesso livello del centro abitato una volta difeso da mura, la cinta protettiva è resa doppia da una “falsabraga”. La fortezza, non attaccabile a settentrione e a occidente, appariva più vulnerabile sul versante est dove per questo motivo si convogliarono le azioni difensive maggiormente consistenti, che furono costituite da solidi bastioni posti a diverse altezze e da piattaforme munite. Situando l’entrata della roccaforte dentro al nucleo abitato, gli spagnoli incorporarono inscindibilmente il centro urbano nel sistema di difesa. Superata, appunto, la “Porta di Napoli” ad oriente, sola porta urbana che si è conservata con l’aspetto di fine ’500 e moderno (della Porta di Vena ad occidente è rimasto il passaggio a volta, mentre è sparita la meridionale Porta delle Vigne), si attraversa una strada lastricata che conduce sino all’entrata della fortezza, difesa dal bastione di San Pietro.
La chiesa di San Giacomo
Un primo tratto di scalinata porta alla piazza d’armi del Cavaliere, protetta dai bastioni di Sant’Andrea e San Paolo; un’altra rampa conduce ad una seconda piazza d’armi difesa sul lato sud dal bastione di San Giovanni e risolta ad ovest dalle rovine di accampamenti militari. Si arriva dunque alla cima dell’altura dove si trovano i resti del Palazzo del Governatore, che fu inaugurato nel 1574, e della chiesa di San Giacomo, che fu costruita nel 1585 e fu consacrata nel 1604. Questi due edifici erano difesi a settentrione dall’omonimo baluardo. Alle loro spalle si succedono, lungo la via principale con direttrice est-ovest, alcune caserme, dei magazzini e delle armerie fino all’area dove una volta si ergeva la chiesa del Carmine e che termina ad occidente con un’enorme cisterna.
Le Caserme
Le tracce del castello angioino-aragonese sono tuttora riconoscibili nelle rimanenti parti di mura e fondazioni dietro la chiesa di San Giacomo e in certi susseguirsi di massi squadrati identificabili nelle abitazioni degli ufficiali e nel terrapieno della cerchia muraria. Si attribuiscono agli interventi degli spagnoli, eseguiti dopo l’assedio avvenuto nel 1557, la maggior parte delle strutture sopravvissute tranne i bastioni più avanzati ad oriente, ritoccati nell’Ottocento, e le costruzioni murarie dei recenti restauri.Fanno parte della ricostruzione del XVI secolo le strutture della prigione “Calabotto del Coccodrillo”, all’altezza della prima rampa, e la cinta delle mura difensive, compreso il terrapieno di rinforzo sul versante sud che porta la data del 1564. Civitella, citata per la prima volta in una fonte documentaria nel 1001, si collocava strategicamente sulla linea del confine tra la conca aprutina e quella ascolana e quindi molto presto prese un ruolo propriamente strategico-militare. Nessuna fonte testimonia quale fosse l’assetto originario della rocca; ma è documentata l’importanza rilevante del presidio nel XII e più in particolare nel XIII secolo.
La piazza d’armi
Furono proprio gli Angioini a iniziare un arrangiamento delle strutture sveve alle strategie militari più moderne, rendendo la rocca più potente con delle torri di fiancheggiamento. In un secondo momento, con l’arrivo delle artiglierie, la fortezza venne modificate strutturalmente; Alfonso I d’Aragona, infatti, verso la metà del 1400, ordinò che venisse rafforzata e ampliata con mura possenti equipaggiate di bastioni per farne il perno del sistema di difesa dei confini minacciati. Intorno alla metà del XV secolo Civitella appariva come una munita piazzaforte migliorata con le sue cinque torri che vennero successivamente distrutte, in parte, nel 1495 dai cittadini stessi che si opposero al giogo dei castellani.
I BORGHI PIU' BELLI D'ITALIA - CIVITELLA DEL TRONTO
Immagini di Mario Granatiero
Civitella del Tronto (TE) - I Borghi piu Belli d'Italia
Civitella del Tronto (TE) - Abruzzo, in un video del Club dei Borghi più Belli d'Italia
CIVITELLA DEL TRONTO
Descrizione
CIVITELLA CONCORRE PER IL BORGO DEI BORGHI
Civitella del Tronto - Teramo - AP Drones
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Ballo Debuttanti ( giovedì-mattina )
Ballo Debuttanti:
Ballo Debuttanti ( giovedì-mattina ) racconta l'escursione delle Debuttanti 2013 all'imponente Fortezza Borbonica che domina il suggestivo borgo medioevale.
Le Debuttanti 2013 arrivano a Civitella del Tronto a bordo delle splendide auto messe a disposizione dalla Concessionaria Toyota Di Ferdinando; attraversano a piedi la soleggiata piazza principale del borgo, fanno merenda con il tipico panino con porchetta, e improvvisano un presentat-arm!
Poi salgono in cima alla Fortezza su due altissime scale mobili, e scendono attraversando La Ruetta, la via più stretta d'Italia.
Dalla Fortezza che domina il paesaggio, collegamento in diretta con l'emittente locale Teleponte, e simpatica intervista alle ragazze, che danno una bella testimonianza della loro esperienza al Ballo delle Debuttanti.
Dopo alcune foto-ricordo, si torna al Circolo Teramano: le Debuttanti sono attese per il pranzo bon-ton dal Maestro di Galateo Roberto Apruzzese.
Vuoi vivere anche tu una settimana da principessa, intensa istruttiva e indimenticabile? Clicca sul link nella descrizione, e scopri come partecipare al Gran Ballo delle Debuttanti d' Abruzzo 2014!
Ballo Debuttanti Abruzzo:
Vanni Macchiagodena: SINTESSENZE in mostra alla Fortezza di Civitella del Tronto manortiz
Vanni Macchiagodena: SINTESSENZE
Il neologismo Sintessenze vuole indicare il proposito ultimo della ricerca di Vanni Macchiagodena, evidenziando la tensione fra sintesi ed essenza che anima da sempre il percorso ventennale dell’artista molisano. La mostra presso la Fortezza di Civitella del Tronto si prefigge di cogliere i punti salienti di questo percorso, rivisitando e aggiornando le correlazioni tra le tre modalità della sua produzione artistica: scultura, pittura e grafica. Dice Macchiagodena a proposito: “Ambisco a riproporre un tema, una figura, un’idea che manchi di tutti i riferimenti iconografici tipici per quel tema o quella figura, ma riesca comunque a trasmettere il suo messaggio essenziale e trans-storico. Concepire una sintesi, cogliere l’essenza di un’idea, comporta una sbozzatura quotidiana, che va fatta con coerenza e rispetto per la propria arte e tradizione.” La mostra, a cura di Anthony Molino, rimarrà aperta dal 17 aprile fino al 10 maggio.
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L'Abruzzo dei Castelli - Con voce narrante - by Icaro Droni
info@icarodroni.it 327-8199405
L'ABRUZZO DEI CASTELLI - Edizione Speciale - con voce narrante (Michele Mastandrea) su testi ed approfondimenti del blogger LEO DE ROCCO (
Questa Edizione contiene ben 23 castelli ed 8 importanti torri, a far da collante a queste meravigliose opere una suggestiva voce narrante che vi terrà piacevolmente incollati allo schermo.
Di seguito, alcune schede di approfondimento a cura di LEO DE ROCCO:
Castello di Rocca Calascio:
Il suggestivo Castello di Rocca Calascio si trova tra l’Altopiano di Navelli e Campo Imperatore, a circa 1500 metri d'altezza, sulle montagne dell’Abruzzo aquilano che fanno da cornice al Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. La pietra bianchissima che lo compone, fondendosi con la roccia, sembra fare tutt'uno con i precipizi circostanti. Il colpo d'occhio è straordinario, un contesto paesaggistico e architettonico unico al mondo: uno di quei panorami che non ci si stanca mai di ammirare. La costruzione primaria dell'edificio risale all'anno Mille, ma solo alla fine del Trecento è attestata la funzione di torre di avvistamento su alcuni documenti ancora conservati.
Nei pressi del Castello scorgiamo la piccola chiesa a pianta ottagonale di Santa Maria della Pietà, eretta alla fine del 1500. Secondo i racconti popolari la chiesetta fu voluta dagli abitanti di Calascio dopo essere riusciti a tenere testa ad una banda di briganti. La bellezza del luogo e l’importanza strategica del Castello non sfuggirono ad una delle famiglie più importanti d’Europa che contribuirono a fare la storia d’Italia, i Medici di Firenze che, verso la fine del 1500 acquistarono il Castello di Calascio e il suggestivo borgo di Santo Stefano di Sessanio per incrementare i loro possedimenti e sfruttare il fiorente commercio della lana e dello zafferano.
La Fortezza di Civitella del Tronto:
La “Fedelissima” così Filippo II d’Asburgo chiamava la Fortezza di Civitella del Tronto, una delle opere di ingegneria militare più importanti e imponenti d’Europa: 500 metri di lunghezza e 25.000 metri quadrati di superficie. L’attuale forma della Fortezza è il risultato dei lavori di ampliamento eseguiti dal 1559, su una preesistente costruzione medievale.
La imponente costruzione è divisa in due parti: una difensiva e l’altra usata a scopo abitativo dai soldati. L’architettura di questa Fortezza abruzzese si basa su una serie di camminamenti, cunicoli, fossati e piazze. La piazza chiamata del “Cavaliere” era adibita a centro di raccolta delle truppe per l’addestramento e l’organizzazione della difesa in caso di attacco. La seconda piazza fungeva da raccolta di acque piovane che alimentavano un grande pozzo-serbatoio. La terza piazza, la più grande e per questo denominata “Gran Piazza”, è situata nella parte più alta e panoramica della Fortezza, a circa 650 metri sul livello del mare.
Castello di Roccascalegna:
Il Castello di Roccascalegna è situato su uno sperone di roccia, una singolare ubicazione che rende ancora più affascinante il luogo. La bellezza di questo Castello, uno dei più conosciuti in Abruzzo, è completata da una lunga e panoramica scalinata che conduce ad un ponte levatoio quindi ad un portone in legno massiccio.
Curiosa la leggenda che accompagna la storia di questo suggestivo Castello. Secondo i racconti, il barone De Corvis, antico padrone del castello e signorotto del circondario, imponeva la regola della “ius primae noctis”: tutte le neo spose erano obbligate a passare la prima notte di nozze al castello, ma non in compagnia dei propri mariti bensì dell’eccentrico barone. Sempre secondo i racconti lo “ius primae noctis” ebbe termine con l’accoltellamento del barone da parte di una sposa ribelle o di un marito geloso travestito da sposa.
I Borghi più Belli d'Italia, tesori unici (parte 2)
Scopri i Borghi più Belli d’Italia esplorando un’Italia ancora nascosta. Piccoli gioielli che raccontano la storia del nostro Paese, che tutelano e valorizzano il patrimonio artistico, culturale ed enogastronomico italiano, migliorando accessibilità, ospitalità e fruizione del territorio.
1. Introdacqua (Abruzzo)
2. Pacentro (Abruzzo)
3. Pettorano sul Gizio (Abruzzo)
4. Scanno (Abruzzo)
5. Villalago (Abruzzo)
6. Civitella del Tronto (Abruzzo)
7. Nusco (Campania)
8. Atrani (Campania)
9. Castellabate (Campania)
10. Locorotondo (Puglia)
11. Cisternino (Puglia)
12. Alberona (Puglia)
13. Bovino (Puglia)
14. Pietramontecorvino (Puglia)
15. Vico del Gargano (Puglia)
16. Roseto Valfortore (Puglia)
17. Otranto (Puglia)
18. Presicce (Puglia)
19. Santa Severina (Calabria)
20. Castiglione di Sicilia (Sicilia)
Vieni a scoprire i Borghi più Belli d'Italia in Virtual Tour
Italia Virtual Tour è un portale di marketing territoriale creato per valorizzare le bellezze del nostro paese: siti archeologici, monumenti, chiese, comuni, musei e parchi naturali.
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Santo Stefano di Sessanio - Abruzzo Maggio 2017
Passeggiata tra le vie del meraviglioso borgo medievale di Santo Stefano di Sessanio in Abruzzo. In data maggio 2017
FESTIVAL BORGHI PIU' BELLI D'ITALIA: CASTEL DEL MONTE
TVUNO L'AQUILA - tvunoaq.tv
Festival internazionale dei Borghi più belli d'Italia a castel del Monte nel giorno della presentazione del Piano di Ricostruzione del borgo.
RIPATRANSONE Belvedere del Piceno - HD
© CLAUDIO MORTINI -
Ripatransone , borgo di 4.400 abitanti della provincia di Ascoli Piceno nelle Marche.
Il capoluogo, situato su un alto colle (494 m s.l.m.) a breve distanza dal mare (12,5 km), è fra i centri più antichi della provincia, nella quale possiede anche uno dei territori comunali più estesi (74,16 km²).
Città d'arte con numerose strutture museali, vive di turismo, di mobilifici e d'agricoltura, emergendo nella produzione dell'olio e del vino. È detta Belvedere del Piceno per l'ampia visione panoramica che offre.
Ripatransone sorge alla sommità del crinale che si innalza tra le valli parallele del fiume Tesino (a sud) e del torrente Menocchia (a nord). La parete è estremamente ripida su tre lati, mentre a est declina più dolcemente verso il litorale. L'altitudine ha un picco di 508 m sul Colle San Nicolò. Geologicamente i colli ripani risalgono al Pliocene e sono costituiti di calcare, sabbia, argilla e arenaria. Ai tradizionali colli cittadini si affiancano, negli immediati dintorni, altre rilevanti alture come il Castellano (432 m) a nord e il Monte Attone (493 m) a sud est.
Abitata fin dalla preistoria, fu un'importante centro della civiltà picena (IX-III secolo a.C) grazie alla sua posizione inaccessibile. In epoche successive la sua importanza crebbe sino ad essere elevata a città vescovile nel 1571.
Storia Una delle sue principali caratteristiche è sicuramente il ricco patrimonio storico e artistico, riconosciuto e sentito dai propri cittadini ai quali si deve la fondazione del Museo Civico fin dal 1877.
Il centro si presenta medioevale nell'impianto urbano, con edifici rinascimentali e barocchi pur non mancando palazzi nobiliari di epoca settecentesca e di tardo ottocento, visibili soprattutto lungo il Corso Vittorio Emanuele II, asse principale che attraversa la città da sud a nord. Nei quartieri più popolari si trovano numerose viuzze e vicoli, tra i quali quello che vanta il guinness del più stretto d'Italia: 43 cm.
Dell'antica cinta muraria (XV-XVI°) restano il Torrione con la Porta di Monte Antico (secoli XV-XVI), un secondo torrione con merli ghibellini così restaurato nel 1958, la Porta San Domenico, la Porta Cuprense ed il Torrione con porta detto Donna Bianca.
Nel dedalo di anguste vie del quartiere di Roflano si trova una curiosità molto appetita dai turisti: il vicolo più stretto d'Italia. Scoperto nel 1968, è ampio 43 cm all'altezza delle spalle di un uomo medio, ma poco più in alto si restringe a 38 cm. Il vicolo ha strappato il primato alla via Baciadonne di Città della Pieve (53 cm) e in seguito ha resistito alle pretese di altri comuni, fra cui la vicina Civitella del Tronto.
Deruta, I borghi più belli d'Italia 2013
I borghi più belli d'Italia, intervista straordinaria al Maestro Romano Ranieri di Deruta, fondatore della scuola d'arte ceramica Romano Ranieri Deruta.
Camminata da Pitigliano a Sovana
Registrata con SjCam4000
Gita in Abruzzo Circolo Assago Primo tempo
In Abruzzo con il circolo anziani di Assago - Settembre 2019 - PRIMO TEMPO
1° GIORNO: SULMONA
Partenza ore 5,45 in bus GT da Assago per l’Abruzzo. Pranzo libero durante il viaggio.
Arrivo a Sulmona, nel pomeriggio incontro con la guida per una passeggiata in questa città, paese natale dell’illustre poeta Ovidio e famosa per la produzione dei confetti. Oltrepassate le monumentali porte di accesso alla città, il centro storico di Sulmona offre ai suoi visitatori numerosi tesori, come il maestoso Fontanone di Piazza Garibaldi realizzato in calcare della
Majella o l’Acquedotto monumentale che incanta grazie alle sue 21 arcate e al percorso sinuoso delle sue condotte. Successivamente proseguimento per raggiungere l’hotel, sistemazione nelle camere assegnate, cena e pernottamento.
2° GIORNO: PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO
Prima colazione in hotel. Partenza in bus per una giornata tra i magnifici scenari del Parco Nazionale d’Abruzzo: una guida naturalistica accompagnerà il gruppo alla scoperta dei panorami più suggestivi e di bellissimi paesi e luoghi incantati. Tappa obbligata è Scanno, uno dei borghi più belli d’Italia, conosciuto per i suoi scorci mozzafiato e per le sue piccole botteghe di oreficeria. Proseguendo si raggiungerà Villetta Barrea, piccola cittadina dalla storia antica legata ai Sanniti, dove ci si fermerà per il pranzo in ristorante. Successivamente proseguimento per Pescasseroli, capitale storica del Parco Nazionale d’Abruzzo. Rientro in hotel nel tardo pomeriggio, cena e pernottamento.
3° GIORNO: LA TRANSIBERIANA D’ABRUZZO
8.30 Ritrovo dei partecipanti alla stazione di Sulmona
9.00 Partenza in treno storico: la prima parte del percorso prevede un itinerario panoramico che risale la Valle Peligna e il Colle Mitra superando
Pettorano sul Gizio e Cansano, entrando nel territorio del Parco Nazionale della Majella. 10.00 Arrivo a Campo di Giove per una sosta prolungata per vivere LA GIORNATA DEL PASTORE. I viaggiatori verranno accolti alla stazione con animazione tematica; successivamente con una passeggiata si arriverà alla Pasticceria Mattarello dove verrà
servita una colazione BAULETTO DEL PASTORE. Inoltre si assisterà ad una lezione dimostrativa sulla filiera della lana e sull'arte casearia.
Infine si raggiungerà il ristorante per il pranzo
14.30 Partenza del treno storico per attraversare le ultime montagne della Majella.
14.50 Arrivo alla stazione di Palena per una breve sosta intermedia nel punto più panoramico della tratta sul Quarto di Santa Chiara. Sosta fotografica di 40 minuti
15.30 Partenza del treno per raggiungere Rivisondoli-Pescocostanzo attraversando gli Altopiani Maggiori d'Abruzzo.
15.40 Arrivo alla stazione di Rivisondoli-Pescocostanzo per la visita del borgo di Pescocostanzo (sosta di 1 ora e 45 min).
17.35 Partenza del treno da Rivisondoli-Pescocostanzo per il rientro a Sulmona previsto per le ore 19.00
4° GIORNO: L’AQUILA E LE GROTTE DI STIFFE
Prima colazione in hotel. Partenza in bus per raggiunge San Demetrio ne' Vestini, dove si trova l’ingresso alle meravigliose Grotte di Stiffe. Una guida accompagnerà il gruppo in una piacevole passeggiata tra lo sciabordio di laghi ed il fragore delle cascate create nel tempo da un antico fiume sotterraneo. Successivamente proseguimento per L’Aquila per il pranzo in hotel. Nel pomeriggio visita guidata de L’Aquila, che lasciatasi alle spalle i tragici eventi del 6 aprile 2009, è tornata ad essere una splendida città medievale delle numerose attrattive culturali e artistiche, una fra tutte la famosa Fontana delle 99 Cannelle.
Successivamente sistemazione in hotel a L’Aquila o rientro in hotel, cena e pernottamento.
5° GIORNO: CIVITELLA DEL TRONTO E TORTORETO
Prima colazione in hotel e partenza in bus per Civitella del Tronto, città-fortezza baluardo settentrionale del Regno di Napoli al confine con lo Stato Pontificio. Una guida accompagnerà il gruppo alla scoperta della sua imponente Fortezza, situata in posizione strategica, che rappresenta una delle più grandi ed importanti opere di ingegneria militare d’Europa (NB: a parte il primo tragitto con scalinate, la visita di svolge in piano). Dopo la visita, il gruppo si sposterà in bus a Tortoreto Lido per un buon pranzo di pesce. Successivamente proseguimento per il rientro in sede, previsto per la tarda serata.
Poppi, uno dei borghi più belli d' Italia.
Qualche immagine di Poppi, in provincia di Arezzo, un grazioso paese situato a 437 slm da dove domina la piana del Casentino. Fiore all'occhiello del paese è il Castello dei Conti Guidi, uno dei più importanti esempi di architettura medievale. Il tutto è da visitare. Il brano musicale è The Sultans dream di Ayman.
ABRUZZO - PIETRACAMELA Dove volano le Aquile - HD
© CLAUDIO MORTINI™◊
Tra i comuni piu' alti della provincia di Teramo Pietracamela e' l'unico ad avere l' intero territorio compreso nel Parco del Gran Sasso - monti della Laga. Entrando nel paese ci si accorgere subito che si tratta di un borgo di montagna davvero antico, dove molte delle case risalgono al 1500 e addirittura al 1400. A testimoniare le sue remote origini non sono solo la struttura urbanistica e l' architettura delle case piu' antiche, ma anche la cadenza e le inflessioni del particolarissmo dialetto locale. Dal fondo acciottolato dei vicoli ai piccoli balconi che si sporgono dalle case, dalla cornice di montagne grandiose che mettono un po' in soggezione alle distese vellutate dei prati, ogni centimetro di Pietracamela merita senza dubbio di far parte del Club dei Borghi più Belli d'Italia. E l'aggettivo bello è riduttivo per questo paese di bambole dell'Abruzzo, in provincia di Teramo, incluso nella Comunità Montana del Gran Sasso: è timido e discreto anche se potrebbe permettersi la superbia delle città più importanti, e i 200 abitanti che lo popolano sono pronti ad accogliere con un'ospitalità squisita i visitatori. Sarà per il panorama idillico che si scorge sullo sfondo, per l'atmosfera un po' magica o per il particolarissimo dialetto pretarolo, diverso da quello dei paesi vicini: fatto sta che Pietracamela si presenta come un'oasi di pace e serenità, lontana anni luce dalla frenesia di ogni giorno. Incastonata alle falde pittoresche del Gran Sasso, protetta dai roccioni che circondano i prati retrivi della zona, Pietracamela è tra le località più elevate della provincia, ed è intrisa di tutto il fascino che i borghi di montagna portano nel cuore.