Ciclabile di corso Venezia - Milano
Questa mappa mostra una serie di criticità che limita l'utilizzo delle piste ciclabili a Milano, frenando lo sviluppo della mobilità ciclabile:
Ti sei imbattuta/o in una pista ciclabile fatta male o per qualche motivo impercorribile?
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Corti racconti di Milano - Zona Corso Venezia
Questo video ti farà scoprire i tesori nascosti di Milano, come il Quadrilatero del Silenzio, la Villa Reale Belgioioso, ma anche i segreti del Quadrilatero della Moda e del centro storico. Rappresenta un assaggio dell'itinerario Corso Venezia di XMILAN tour quiz.
Racconti - Alisa Nesterova e Irene Malara
Riprese - Emanuele Boetti
Musica - Ale Kape Sicardi
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Da San Babila a Porta Venezia, Milano. Realizzato da Alberto Gabrieli e Luciano Piovani.
La zona di Corso Venezia è ideale per chi vuole unire la bellezza e la tranquillità. Si può passeggiare in mezzo ad antichi edifici e rilassarsi nel secondo parco più importante di Milano: i Giardini Pubblici di via Palestro. Realizzati alla fine del '700, ospitano al suo interno il Museo di scienze naturali e il Planetario. Corso Venezia è una delle strade commerciali più lunghe d'Europa: parte da Piazza San Babila e arriva a Porta Venezia, ma la direttrice prosegue oltre, fino a Piazzale Loreto. Piazza San Babila, sebbene si trovi a poche centinaia di metri dal Duomo, ha caratteristiche moderne. Gran parte dei suoi edifici risalgono agli anni '30, tra questi anche il primo grattacielo di Milano, la Torre Snia Viscosa. Corso Venezia è considerata una delle vie più eleganti di Milano. Nel '700 molte famiglie nobili vi costruirono le proprie residenze. Corso Venezia termina a piazza Oberdan, dove si trova Porta Venezia, uno dei più antichi varchi di ingresso alla città. Oltre Porta Venezia si apre Corso Buenos Aires, una lunga strada stracolma di negozi.
Se volete far shopping, questo è uno dei luoghi più adatti.
Videopresentazione nell'ambito del progetto Inside Milano della IVE dell'Itsos Albe Steiner di Milano.
Milano corso Buenos Aires corso Venezia piazza San Babila piazza Meda piazza della Scala
Milano Corso Buenos Aires Corso Venezia Piazza San Babila
Dolce&Gabbana Boutique - Corso Venezia 15, Milan
In the boutique of Corso Venezia 15 in Milan, Dolce&Gabbana combines craft heritage with a modern vision, creating elegant garments of timeless masculine beauty. #DGMen #DGFattoAMano #DGLovesMilano
The Furla House showroom, Corso Venezia, Milan
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Opening day at the new Furla House showroom and press office - 21.2.14
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CROMIA boutique - Corso Venezia, Milano
Un piccolo sguardo ai prodotti Cromia all'interno della boutique di Corso Venezia, Milano.
Music credits:
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Da piazzale Loreto a corso Venezia
Partiamo da Loreto direzione centro e, dopo aver percorso tutto corso Buenos Aires, attraversiamo piazza Oberdan e quindi eccoci in corso Venezia.
Noi guidiamo, ma guardate anche voi le strade... :-)
Corso Venezia
In questo tratto di corso Venezia spicca la bellezza di Palazzo Silvestri Fontana
Cartoline, corso venezia, Milano
c6.tv
Milano di sera in Corso Buenos Aires fino a Porta Venezia
Milano la sera in corso Buenos Aires, tra luci e colori elettrici, nella via più commerciale d'europa, un breve giro notturno fino ad arrivare in Porta Venezia, una delle antiche porte delle mura milanesi, che come si intuisce è quella che conduceva sulla strada per Venezia, in città esistono molte altre porte 11 in totale: Porta Garibaldi, Porta Nuova,Porta Romana,Porta Sempione,Porta Ticinese,Porta Venezia,Porta Volta,Porta Magenta,Porta Lodovica,Porta Vittoria,Porta Vigentina
se volete approfondire l'argomento c'è questo bel articolo da leggere:
ciao ;)
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Da corso Venezia a casa degli Omenoni
Per le strade di Milano in sella al nostro scooter
Live da Corso Venezia a San Babila! Milano, Domenica 10 Novembre 2019
Passeggiata domenicale milanese in diretta FB dal Planetario, Museo di Storia Naturale, Corso Venezia, San Babila
Armani Casa Corso Venezia Milan Winter Installation 2017
PORTA VENEZIA (MILANO, ITALY)
Porta Venezia, Milano, Lombardia, Italia. Nome acquisito solo nel 1860 è una delle porte storiche della città. Prima era chiamata Porta Orientale, ovvero Porta Renza, o Argentea. Fu la prima ad essere restaurata da Giuseppe Piermarini, che progettò dal 1782 la trasformazione della porta in stile neoclassico e la sistemazione del terrapieno dei bastioni. La Porta Argentea risaliva alla cinta romana: era rivolta verso Argentiacum e Argentia, rispettivamente le odierne Crescenzago e Gorgonzola e da qui il nome. Anche l'appellativo Renza è una corruzione popolare di Argentia. Essa sorgeva nello spazio dell'odierna piazza S.Babila e metteva in comunicazione la città con la Brianza orientale e la strada per Bergamo. Nelle mura medievali essa era collocata all'incrocio dell'attuale corso Venezia con le vie Senato e S.Damiano sulla fossa difensiva, oggi cerchia dei Navigli, e si apriva naturalmente nella medesima direzione. L'attuale porta, architettonicamente diversa, sorge dov'era collocata nel seicento lungo le mura spagnole. Secondo le cronache seicentesche un certo Pietro Antonio Lovato, dopo aver abbandonato l'esercito dei Lanzichenecchi, entrò a Milano per questa porta con vestiti ed averi infetti per la peste: da questi si sarebbe diffusa la terribile epidemia del 1630 nella città ambrosiana. Da questa porta inoltre Renzo Tramaglino compie il suo ingresso a Milano nei Promessi Sposi. Già all'epoca della peste Manzoniana la porta aveva perso la sua originaria funzione difensiva e veniva usata per i controlli daziari. Fu il Piermarini nel 1782 a occuparsi della sistemazione del tratto di bastioni compreso fra Porta Venezia e Porta Nuova, nell'ambito di un progetto più vasto che prevedeva anche la costruzione dei giardini pubblici e la sistemazione dell'area della porta: venne spianata la sommità del terrapieno e questo fu trasformato in viale alberato da cui, con un'ampia scalinata, si accedeva ai giardini. La porta avrebbe dovuto essere ricostruita in stile neoclassico, ma questa parte del progetto non venne mai realizzata. Nel successivo periodo napoleonico le porte furono concepite come un elemento estetico dello spazio urbano, che doveva essere adeguato allo status della capitale del Regno d'Italia. Per questo motivo il governo del Melzi d'Eril pianificò un generale rifacimento delle porte di ingresso in Milano, previa demolizione di quelle spagnole e l'alberatura dei bastioni: il progetto per Porta Orientale passò nelle mani (1806) di un allievo del Piermarini, il Cagnola, che realizzò un arco trionfale effimero, ovvero provvisorio, per celebrare l'ingresso del viceré Eugenio di Beauharnais. Il progetto definitivo prevedeva un arco trionfale aperto su tre lati di ordine dorico-rinascimentale e fiancheggiato da due caselli daziari. Non se ne era fatto ancora nulla nel 1825, quando da Porta Orientale fece il proprio ingresso trionfale in città l'imperatore Francesco II, accompagnato dalla moglie Carolina Augusta di Baviera. I caselli daziari di porta Venezia, senza più l'arco, vennero realizzati tra il 1827 ed il 1828 su progetto dell'architetto bresciano Rodolfo Vantini, a seguito di un concorso bandito nel 1826 (cui parteciparono 32 concorrenti). Nel 1833 vennero collocate le statue e i rilievi che dettero all'opera il suo aspetto definitivo. Nel 1860 venne ribattezzata Porta Venezia, in nome della città rimasta austriaca dopo la seconda guerra d'indipendenza (1859) e nel 1882 la grande piazza, su cui sboccano ben otto strade, venne intitolata a Guglielmo Oberdan, l'irredentista giuliano impiccato dagli austriaci.
Ufficio Corso Venezia - Milano
Prestigioso ufficio di 200 mq in Corso Venezia.
Uno spazio multifunzionale di mq 200, accatastato a/10, con altezze superiori a metri 3.60, ufficio trasformabile in studio abitazione, ubicato in importante contesto d'epoca, adiacente quadrilatero della moda.
Accesso pedonale indipendente e possibilità di carico e scarico da una finestra nel cortile condominiale.
Piano seminterrato molto finestrato con bellissimi affacci su giardino di una residenza storica milanese.
Possibilità di boxes e posti auto in viale Maino.
L'immobile, ben tenuto e conservante le caratteristiche interne dell'appartamento d'epoca, si presta a svariati usi: dallo studio professionale allo show room di moda.
Arredato design, possibilità di locazione per eventi temporary.
Showroom in Corso Venezia, Milano
Via Gabrio Serbelloni, in uno stabile d’epoca di prestigio del 900, proponiamo in locazione , ufficio al 4° piano con ascensore, di 210 mq, composto da ingresso, sala riunioni con balconata, altri cinque locali, 2 bagni, biesposto, luminoso, cablato, riscaldamento e condizionamento centralizzati, servizio di portierato.
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Porta Venezia - Milano Invita 089
Porta Venezia (già Porta Orientale fino al 1860, Porta Riconoscenza in epoca napoleonica, in milanese anche Porta Renza) è una delle sei porte principali di Milano, ricavata lungo i bastioni spagnoli, oggi demoliti. Posta a nord-est della città, si apriva lungo la strada per Gorgonzola. Caratterizzata oggi dalla presenza dei caselli neoclassici dell'architetto Rodolfo Vantini (1827-1828), sorge al centro di piazza Oberdan, allo sbocco di corso Venezia.
In passato Porta Orientale identificava inoltre uno dei sei sestieri storici in cui era divisa la città, il Sestiere di Porta Orientale.
CORSO VITTORIO EMANUELE II (MILANO, ITALY)
Zona di corso Vittorio Emanuele II e chiesa di S.Carlo al Corso, Milano, Lombardia, Italia. Immagini di archivio e recenti. Tracciato viario tra piazza del Duomo e Porta Venezia. La strada ha origine molto antica (nell'epoca romana era l'arteria che portava verso nord-est). Nei secoli XVII e XVIII portava il nome di Corsia dei Servi, dal convento dei servi di Maria che officiavano la chiesa di S.Maria. L'antica Corsia dei Servi fu regolarizzata ed ampliata negli anni venti e trenta del XIX secolo: le vecchie case di origine medievale furono sostituite da palazzi di maggior prestigio in stile neoclassico. A metà del corso sorse l'edificio più monumentale, la chiesa di S.Carlo al Corso. Dopo i lavori la strada prese il nome di corso Francesco, in onore del sovrano austriaco del Lombardo-Veneto. Il nome attuale, in onore del primo Re d'Italia, fu adottato ai tempi dell'Unità. La strada subì gravi danni dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e nel dopoguerra fu quasi integralmente ricostruita con la realizzazione di portici su entrambi i lati. Fu la prima strada di Milano ad essere pedonalizzata a metà degli anni ottanta. In quegli stessi anni perse però una delle sue caratteristiche: quella della concentrazione dei cinematografi di prima visione. Molti di essi vengono infatti attualmente utilizzati dai grandi negozi della moda. La chiesa di S.Carlo al Corso fu costruita in sostituzione della chiesa medievale di S.Maria dei Servi, sede milanese dell'ordine dei Serviti. L'edificio attuale è un bell'esempio di stile neoclassico, ispirato al Pantheon romano, con significative somiglianze con la chiesa di S.Francesco da Paola a Napoli con il colonnato di piazza del Plebiscito.
L'architetto fu il monzese Carlo Amati (1832), autore pure del progetto definitivo della facciata del Duomo, anche se il cantiere fu effettivamente guidato nel 1838-1847 dell'architetto Filippo Pizzigalli. Il complesso sostituisce un antico convento dei Servi di Maria fondato fin dal 1290 e soppresso da Napoleone nel 1799. La nuova chiesa fu realizzata in ringraziamento della cessazione di un'epidemia di colera e dedicata a S.Carlo Borromeo, il vescovo milanese che si era occupato delle grandi epidemie di peste del XVI secolo. L'intervento, risalente agli anni tra il 1814 e il 1847, creò un edificio a pianta circolare preceduto da una bella piazza porticata e introdotto da un pronao su colonne corinzie. Nel progetto originario al sagrato della chiesa avrebbe dovuto corrispondere sull'altro lato della strada un'esedra porticata.