In migliaia per Liliana Segre al memoriale della Shoah di Milano, la famiglia: Siamo commossi
Sfidando la pioggia incessante, migliaia di milanesi si sono radunati davanti al memoriale della Shoah in solidarietà con Liliana Segre, la senatrice a vita che da qualche giorno è sotto scorta per le centinaia di messaggi di odio e minacce che riceve. Tanti i cittadini che hanno letto, da un piccolo palco, poesie e messaggi per far sentire la propria vicinanza alla senatrice: i suoi figli, presenti al raduno, hanno ringraziato la città di Milano per dimostrare ancora una volta l'affetto verso Liliana Segre e la sua famiglia.
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Binario 21 - Memoriale della Shoah di Milano
Il 30 gennaio 1944 dal binario 21 della Stazione Centrale di Milano una umanità dolente, composta di cittadini italiani di religione ebraica di ogni età e condizione sociale, veniva caricata tra urla, percosse e latrati di cani su vagoni bestiame.
All'alba di una livida domenica invernale più di 600 persone avevano attraversato la città svuotata partendo dal carcere di San Vittore su camion telati e avevano raggiunto i sotterranei della Stazione Centrale con accesso da via Ferrante Aporti.
Tutti loro, braccati, incarcerati, detenuti per la sola colpa di esser nati ebrei partivano per ignota destinazione. Fu un viaggio di 7 giorni passati tra sofferenza e ansia.
I bambini da 1 a 14 anni erano più di 40, tra di loro Sissel Vogelmann di 8 anni e Liliana Segre di 13. La signora Esmeralda Dina di 88 anni era la più anziana.
All'arrivo ad Auschwitz la successiva domenica 6 febbraio circa 500 fra loro vennero selezionati per la morte e furono gasati e bruciati dopo poche ore dall'arrivo.
Dal binario 21 era già partito un convoglio con quasi 250 deportati il 6 dicembre del 1943, ne sarebbero partiti altri fino a maggio del 1944.
Il binario 21 è ancora lì. Oggi in disuso e forse destinato ad essere soppiantato da un centro commerciale o da una discoteca.
Per offrire a Milano e alle sue giovani generazioni un memoriale della Shoah e un centro multimediale per la prevenzione del pregiudizio, del razzismo e dell'antisemitismo è dunque nato un comitato composto da enti e professionisti che trasformeranno questo sotterraneo in un luogo di meditazione e di vita.
Già centinaia di milanesi hanno firmato per la loro adesione a questa iniziativa che darà alla nostra città un luogo della Memoria alla Stazione Centrale.
Aiutiamo i nostri più giovani concittadini a crescere in un mondo più solidale e libero dal pregiudizio.
Contro gli orrori della storia recente, contro l'oblio, contro l'indifferenza, per un futuro migliore vi chiediamo di dare la vostra adesione alla raccolta di firme per il Memoriale della Shoah a Milano.
Memoriale della Shoah di Milano- Liceo Amaldi 2018/2019
Memoriale della Shoah di Milano
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Binario 21 - Milan Shoah memorial
The city of Milan was at the center of the Shoah in Italy. Many of the jewish deportees from Italy passed trhough Milan after the German occupation of Italy (september 1943).
Two of the town central locations utilized for the deportation of jews are still in the state in which they were more than 60 years ago.
The San Vittore prison and the Central Station.
In this second location at ground level, track number 21, 600 deportees were taken in the cold winter morning of january 30, 1944 until they filled a complete train.
On this convoy were transported 40 children of all ages.
Among them Sissel Vogelmann (of 8) and Liliana Segre (of 13). link a Sissel web e a testimonianza Segre
The oldest passenger was Esmeralda Dina (of 88).
After seven terrible days on the train they arrived at their unknown destination: Auschwitz Birkenau. It was the morning of February 6.
In a few hours 500 of them were killed with the gas and burned in the Krematoria.
Sissel and her mother followed this fate. Liliana luckily survived to her father Alberto to give us a great lesson of dignity and life. Trhough her accounts we have a clear and dramatic picture of life and death in the Birkenau compound. Tens of thousand students, up to date, have heard Liliana testimonies all over Italy.
Sissel only left child sketches, a few photographs some letter to the grand parents.
For the sake of Memory of these and the other italian deportees we invite everyone to sign our petition to the authorities and send theyr messages (click on the end of the page bar)
Our goal is the estabilishment of a living memorial of the Shoah in Milano located at Track 21.
We forecast a flow of more than 20.000 students per year to visit the memorial and its multimedia exhibition.
We expect turists to come to Milano as they do in Berlin or other towns with a memorial.
We hope the common people who already signed our petition will be our ambassadors to the world and the italian authorities.
In fall 2004 Milan will have a magnificent new exhibition area, but future without Memory is bound to create always more tensions in the society.
Let's leave from Track 21 for a better future.
27 gennaio 2013 Milano - inaugurato il Memoriale della Shoah - l'intervento del card. Scola
Milano
Alla Centrale inaugurato il Memoriale della Shoah
Alla presenza dell'Arcivescovo, in occasione della Giornata della Memoria. La struttura ricorda la deportazione e l'olocausto degli ebrei
30 gennaio 2014 - Stazione centrale di Milano - Binario 21 - il giorno della memoria
Il Memoriale della Shoah di Milano (Binario 21) sorge in un'area della Stazione Centrale situata al di sotto dei binari ferroviari ordinari. L'area era originariamente adibita al carico e scarico dei vagoni postali e aveva accesso diretto a Via Ferrante Aporti. Tra il 1943 e il 1945 questo fu il luogo in cui centinaia di deportati furono caricati su vagoni merci, che venivano sollevati tramite un elevatore e trasportati cosìì al sovrastante piano dei binari. Una volta posizionati alla banchina di partenza, venivano agganciati ai convogli diretti ai campi di concentramento e sterminio (Auschwitz-Birkenau, Bergen Belsen) o ai campi italiani di raccolta come quelli di Fossoli e Bolzano.
Dagli stessi binari partirono anche numerosi deportati politici, destinati al campo di concentramento di Mauthausen o ai campi italiani.
(dal sito
- Riprese di Giancarlo Iasoni
Rome's Jewish Ghetto and Milano's Binario 21
During my trip to Italy I encountered two important places. Rome's Jewish ghetto in Trastevere has so much to see, feel and talk about. As you walk around the neighborhood you'll see copper cobblestones outside of homes that represent the Roman-Jews who were deported to Auschwitz and murdered there. In Milan, underneath Milano Centrale train station is Binario 21, where thousands of Italian-Jews were secretly taken to a platform and placed in livestock cars to be deported to Auschwitz.
Da Spalletti a Donnarumma: il mondo del calcio al Memoriale della Shoah
SPORT (Milano). Importanti esponenti del mondo del calcio si sono riuniti questo pomeriggio al Binario 21 di Milano per visitare il Memoriale della Shoah. C'era, tra gli altri, il Commissario della Lega Serie A Carlo Tavecchio, il dg della Figc Marco Brunelli, il presidente della Lega Serie B Mauro Balata, Zanetti, Carnevali e due giocatori del Milan: Donnarumma e Conti. Presente anche Luciano Spalletti, tecnico dell'Inter, Beppe Bergomi, Beppe Baresi, Sandro Mazzola e Gianni Rivera. (Redazione/alaNEWS)
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Milano, il cardinale Scola in sinagoga: dialogo anche con Islam
Milano (askanews) - Il dialogo tra cristiani ed ebrei, ma anche il necessario confronto con il mondo musulmano. Di questo ha parlato l'arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, durante la sua visita alla sinagoga centrale di via Guastalla, in occasione della giornata del dialogo ebraico-cristiano, dove è stato accolto dal rabbino capo Alfonso Arbib. Nella nostra Milano - ha detto Scola - la comunità ebraica e quelle cristiane sono a mio avviso chiamate chiamate a un compito profetico. Quello di essere un terreno fecondo in cui possa mettere radici e svilupparsi l'incontro e il confronto tra i membri di tutte le religioni, a partire dagli altri figli di Abramo, i musulmani.
Per Scola la visita è frutto del sincero desiderio di superare le incomprensioni e le difficoltà che, anche lungo la storia del nostro Paese, hanno visto coinvolte la comunità ebraica di Milano è quella cattolica. Il cardinale ha ricordato anche gli 896 ebrei milanesi deportati dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale che, nelle parole dell'arcivescovo, restano una ferita inferta a tutta la nostra comunità civile, come ci ricorda il Binario 21 Memoriale della Shoah di Milano. E non ci sfuggono le responsabilità storiche di taluni figli della Chiesa nel favorire oggettive ingiustizie contro i membri del popolo ebraico.
La memoria da proteggere
Alla stazione centrale di Milano, al binario 21 stanno per concludersi i lavori del memoriale della Shoah. Un ultimo finanziamento pubblico è stato criticato da Brunetta, Forza Italia ha poi chiesto scusa. Per tutti questo è un luogo da proteggere. Servizio di Carmelo Schininà
Liliana Segre, Milena Santerini - Combattere l'odio - 20/05/2019
Liliana Segre, introdotta e intervistata da Milena Santerini, lancia un appello all'impegno per combattere pregiudizio e violenza ovunque, da internet alla strada, e illustra la proposta di legge che ha presentato per raggiungere questo obiettivo.
Si concludono così gli appuntamenti del ciclo Premesso che non sono razzista. Come nasce il pregiudizio e come combatterlo, stagione culturale 2018/2019 del Memoriale della Shoah di Milano, organizzata sotto la direzione di Marco Vigevani.
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Video di Nathan De Pas Habib:
Liliana Segre, platform 21: I left for Auschwitz from here. Now here we welcome refugees
“La stazione centrale era il posto dal quale partivamo per la montagna o per il mare. Quel giorno, invece, fummo caricati come merci e dai sotterranei spediti verso destinazione ignota”. Il 30 gennaio 1944 Liliana Segre, allora tredicenne, veniva deportata ad Auschwitz insieme a suo padre e centinaia di altri ebrei. Dei 605 che partirono sul “convoglio 6”, solo 22 tornarono indietro. Fra questi, anche la neo senatrice a vita che da oltre 20 anni partecipa a questa cerimonia, organizzata insieme alla Comunità di Sant’Egidio. “Oggi - spiega Segre - l’indifferenza che allora fu causa della Shoah colpisce coloro che cercano rifugio nel nostro paese. Qui nel memoriale ospitiamo ogni anno queste persone per alcuni mesi”. Alla cerimonia, anche molti ragazzi e bambini, perché la memoria di quel che è stato venga tramandata. Proprio nel Memoriale della Shoah dal 2015 oltre 7500 profughi sono stati accolti dalla Comunità di Sant'Egidio con letti e pasti caldi.
intervista di Anna Silvia Zippel
video di Edoardo Bianchi e Francesco Gilioli
Viaggio nella Memoria - Testimonianza di Liliana Segre_ parte 5
Una delle più autorevoli Voci della Memoria italiana, Liliana Segre – tra le fondatrici del Memoriale della Shoah di Milano –
testimonia con eccezionale lucidità la propria esperienza di giovane ebrea (aveva 14 anni) deportata ad Auschwitz.
Liliana venne liberata il primo maggio 1945 al campo di Malchow, un sottocampo del campo di concentramento di Ravensbrück. Dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati al Campo di concentramento di Auschwitz, Liliana è tra i soli 25 sopravvissuti.
Liliana tentò assieme al papà e ai suoi nonni prima di nascondersi e dopo l’8 settembre 1943, di fuggire in Svizzera; catturati alla frontiera subirono l’umiliazione del carcere e poi la deportazione ad Auschwitz-Birkenau, dove rimase sola ad affrontare l’inferno del campo di sterminio e del lavoro forzato; sopravvissuta ad Auschwitz e alla marcia della morte, Liliana fece, unica della sua famiglia ritorno a Milano.
Dopo lo sterminio nazista visse con i nonni materni, di origini marchigiane, unici superstiti della sua famiglia. Nel 1948 conobbe Alfredo Belli Paci, cattolico, anch'egli reduce dai campi di concentramento nazisti per essersi rifiutato di aderire alla Repubblica Sociale. I due si sposarono nel 1951 ed ebbero tre figli.
Della sua esperienza, per molto tempo, Liliana Segre non ha mai voluto parlare pubblicamente. Ha deciso di interrompere questo silenzio nei primi anni '90 e da allora si è resa disponibile a partecipare a decine e decine di assemblee scolastiche e convegni di ogni tipo per raccontare ai giovani la propria storia anche a nome dei milioni di altri che l'hanno con lei condivisa e che non sono mai stati in grado di comunicarla.
Shoah a Milano, il Binario21 dimenticato
Alla Fondazione per il Memoriale della Shoah mancano 6 milioni di euro per completare il museo permanente al Binario21 della Stazione Centrale di Milano (quello dal quale partivano i deportati italiani per Auschwitz). Ma non sembra esserci una gara di solidarietà e attivismo per raccoglierli. L'indifferenza sembra ormai farla da padrone nella nostra società?
Francisco Goya diceva: il sonno della ragione genera mostri.
Memoriale Shoah binario 21 Milano
27 gennaio 2015 in servizio i nostri volontari con i colleghi della Provincia
Viaggio nella Memoria - Testimonianza di Liliana Segre_ parte 1
Una delle più autorevoli Voci della Memoria italiana, Liliana Segre – tra le fondatrici del Memoriale della Shoah di Milano –
testimonia con eccezionale lucidità la propria esperienza di giovane ebrea (aveva 14 anni) deportata ad Auschwitz.
Liliana venne liberata il primo maggio 1945 al campo di Malchow, un sottocampo del campo di concentramento di Ravensbrück. Dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati al Campo di concentramento di Auschwitz, Liliana è tra i soli 25 sopravvissuti.
Liliana tentò assieme al papà e ai suoi nonni prima di nascondersi e dopo l’8 settembre 1943, di fuggire in Svizzera; catturati alla frontiera subirono l’umiliazione del carcere e poi la deportazione ad Auschwitz-Birkenau, dove rimase sola ad affrontare l’inferno del campo di sterminio e del lavoro forzato; sopravvissuta ad Auschwitz e alla marcia della morte, Liliana fece, unica della sua famiglia ritorno a Milano.
Dopo lo sterminio nazista visse con i nonni materni, di origini marchigiane, unici superstiti della sua famiglia. Nel 1948 conobbe Alfredo Belli Paci, cattolico, anch'egli reduce dai campi di concentramento nazisti per essersi rifiutato di aderire alla Repubblica Sociale. I due si sposarono nel 1951 ed ebbero tre figli.
Della sua esperienza, per molto tempo, Liliana Segre non ha mai voluto parlare pubblicamente. Ha deciso di interrompere questo silenzio nei primi anni '90 e da allora si è resa disponibile a partecipare a decine e decine di assemblee scolastiche e convegni di ogni tipo per raccontare ai giovani la propria storia anche a nome dei milioni di altri che l'hanno con lei condivisa e che non sono mai stati in grado di comunicarla.
Viaggio nella Memoria - Testimonianza di Liliana Segre_ parte 4
Una delle più autorevoli Voci della Memoria italiana, Liliana Segre – tra le fondatrici del Memoriale della Shoah di Milano –
testimonia con eccezionale lucidità la propria esperienza di giovane ebrea (aveva 14 anni) deportata ad Auschwitz.
Liliana venne liberata il primo maggio 1945 al campo di Malchow, un sottocampo del campo di concentramento di Ravensbrück. Dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati al Campo di concentramento di Auschwitz, Liliana è tra i soli 25 sopravvissuti.
Liliana tentò assieme al papà e ai suoi nonni prima di nascondersi e dopo l’8 settembre 1943, di fuggire in Svizzera; catturati alla frontiera subirono l’umiliazione del carcere e poi la deportazione ad Auschwitz-Birkenau, dove rimase sola ad affrontare l’inferno del campo di sterminio e del lavoro forzato; sopravvissuta ad Auschwitz e alla marcia della morte, Liliana fece, unica della sua famiglia ritorno a Milano.
Dopo lo sterminio nazista visse con i nonni materni, di origini marchigiane, unici superstiti della sua famiglia. Nel 1948 conobbe Alfredo Belli Paci, cattolico, anch'egli reduce dai campi di concentramento nazisti per essersi rifiutato di aderire alla Repubblica Sociale. I due si sposarono nel 1951 ed ebbero tre figli.
Della sua esperienza, per molto tempo, Liliana Segre non ha mai voluto parlare pubblicamente. Ha deciso di interrompere questo silenzio nei primi anni '90 e da allora si è resa disponibile a partecipare a decine e decine di assemblee scolastiche e convegni di ogni tipo per raccontare ai giovani la propria storia anche a nome dei milioni di altri che l'hanno con lei condivisa e che non sono mai stati in grado di comunicarla.
Binario 21: partenza Milano, destinazione Auschwitz
L'ormai tradizionale ritrovarsi presso Binario 21 della Stazione Centrale, per ricordare la deportazione degli ebrei, con la notizia che lì nascerà il Memoriale della Shoà di Milano.
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Servizio di Annamaria Braccini
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Milano. Giornata della Memoria: FARE MEMORIA davanti all'ex Albergo Regina
(mi-lorenteggio.com) MIlano, 26 gennaio 2013 - Una lapide in via Santa Margherita angolo via Silvio Pellico dal 27 gennaio 2010 -- Giornata della memoria, 65 anni dopo la liberazione dell'albergo Regina per ricordare, per non dimenticare, affinché questi crimini non debbano mai più ripetersi.
Era stata una petizione popolare, con 1.700 firme raccolte dai sopravvisuti della Shoah e dell'ANPI, per fare memoria: per avere una lapide in memoria del passato, per capire il presente, in difesa della democrazia e dell'umanità. Leggi la news completa al link