croci bianche a piacenza
il 10 ottobre l'Anmil di Piacenza con l'aiuto di numerosi volontari ha piantato a Piacenza nel vallo delle mura farnesiane 1140 croci di legno. Il laboratorio di Alberto Esse ha realizzato, per l'occasione, questo video
Piacenza Città delle Tre C
Pensato per un minimo di due giocatori fino ad un massimo di sei, Piacenza Città delle Tre “C” è stato realizzato come materiale didattico; lo scopo è duplice, far divertire i partecipanti e allo stesso tempo dare informazioni di base su Piacenza e il suo territorio. Ogni parte del gioco fornisce informazioni: a partire dal tabellone, che rispecchia il tracciato delle mura farnesiane cittadine, per arrivare alle singole caselle e agli altri elementi del gioco, a cui corrispondono vie e altri luoghi esistenti, con domande ed eventi reali. L’obiettivo del gioco è semplice: diventare il giocatore più ricco.
La scatola base ha come tema unico la città di Piacenza; schede di approfondimento, fonti e altro materiale sono disponibili gratuitamente nello spazio digitale del progetto, insieme ad integrazioni e nuovi tabelloni tematici (Espansioni). Un’opportunità unica, che permette al gioco di essere sempre aggiornato: viene presentata non solo la cittadina e il suo territorio, ma anche Enti, Istituzioni, Attività Commerciali e Associazioni, realizzando un prodotto che espone la Realtà che ci circonda e che ogni giorno viviamo.
Il dialogo è il nostro credo, i fatti il nostro biglietto da visita.
Contatti
piacenzaeprovincia.eu
trec@piacenzaeprovincia.eu
Network Antagonista Piacentino - Flash mob NoGelmini 4 dicembre 2010
In modo spontaneo e autorganizzato, 40 ragazzi si danno appuntamento per violare i sigilli di un monumento storico di Piacenza, le mura farnesiane, in un flash mob che parla il linguaggio del conflitto e della riappropriazione: dalla torre di Pisa alla Mola Antonelliana fino alle mura di Piacenza gli studenti gridano No Gelmini!!!
PARCO NUOVO La tua casa nel verde a due passi dal centro di Piacenza
parconuovo.it - marco.calegari@parconuovo.it
PARCO NUOVO è il complesso residenziale che sta nascendo a Piacenza
all'angolo tra via Conciliazione e corso Europa, a cinque minuti a piedi dal Faxall e dalle mura farnesiane.
Gli appartamenti di PARCO NUOVO si affacciano su un parco di 120 mila mq,
sono vicini all'asilo nido comunale, al supermercato Esselunga,
dotati di un'ampia area parcheggio e permettono di raggiungere velocemente la stazione ferroviaria, la tangenziale Sud e l'autostrada.
Oltre ai giardini privati, alle ampie terrazze e ai box auto collegati direttamente agli interni, gli appartamenti sono corredati di spazi comuni esclusivi, area bimbi e fitness room condominiale.
Le tecnologie innovative impiegate, come il fotovoltaico, il teleriscaldamento per impianto a pavimento, i condotti di ventilazione per il ricambio dell'aria e il controllo dell'umidità oltre al sistema per la raccolta dell'acqua piovana, permettono un risparmio energetico fino al 30%, per una casa bella ed ecologica.
1140 croci contro le morti bianche
il 10 ottobre l'Anmil di Piacenza con l'aiuto di numerosi volontari ha piantato a Piacenza nel vallo delle mura farnesiane 1140 croci di legno
Cortometraggio: CASTELL'ARQUATO, borgo medievale tra i più belli d'Italia
PRECISAZIONE IMPORTANTE: L'ACRONIMO A.I.C. ACCANTO AL NOME DEL REALIZZATORE E/O REGISTA, SIGNIFICA “Accademia Italiana dI Cinematografia” DA NON CONFONDERSI CON ALTRE DI DIVERSO SIGNIFICATO.
. Il promontorio su cui sorge Castell'Arquato è una delle prime colline che si incontrano venendo dalla pianura, essa qui finisce e si restringe fino a formare una stretta valle, dal punto di vista strategico dunque permetteva una visione completa della pianura e delle colline retrostanti, oltre al controllo della strada di fondovalle. Del primitivo castrum romano del III secolo a. C. non restano tracce se non nel nome più antico castrum arquatum, a significare il borgo che, adagiandosi sulla collina, ne riprende la forma arcuata. Per avere notizie documentali bisogna attendere l'VIII secolo, in epoca longobarda, quando un nobile e potente signore de' nostri, nomato Magno nel 758 fece ricostruire la chiesa Collegiata; lo stesso Magno nel 772 cedette tutti i suoi beni nel borgo, la chiesa e il borgo stesso al vescovo di Piacenza. Il dominio vescovile si protrasse fino al 1220, quando il vescovo mise in vendita il borgo favorendone l'acquisto da parte degli homines arquatesi per la cospicua somma di 700 £ piacentine, a cui aggiunsero altre 200 £ per avere il diritto di riscuotere le decime della chiesa. Seguì un periodo di governo comunale che terminò nel 1290 allorché il borgo venne conquistato dal piacentino Alberto Scoto che, consolidato il suo dominio sulla città, andava estendendo la sua influenza nel contado.
Egli inaugurò il periodo signorile e tenne il potere fino al 1317 quando fu sconfitto dai Visconti. I signori di Milano mantennero il dominio sul borgo fino all'estinzione nel 1447; seguiti dagli Sforza che lo acquisirono nel 1449 e successivamente, nel 1466, lo vendettero a un ramo cadetto, gli Sforza di Santa Fiora, che lo tennero fino al Settecento. Molti furono anche i famosi capitani di ventura che ne furono infeudati dai Visconti e dagli Sforza, tra gli altri: i Piccinino, Tiberto Brandolino da Forlì, Borromeo dè Borromei, Bartolomeo Colleoni.
Nel 1707, estintasi la dinastia degli Sforza di S. Fiora, Castell'Arquato venne incluso nel Ducato farnesiano di Parma e Piacenza, passò poi ai Borbone ed in seguito subì l'invasione napoleonica. Con il Congresso di Vienna entrò a far parte del Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla sotto la guida di Maria Luigia d'Austria e, nel 1860, del nuovo stato unitario.
Numerosi i suoi monumenti, fra cui la chiesa Collegiata, onsacrata nel 1122 con dedicazione all'Assunta, è stata costruita con l'arenaria locale, ricchissima di fossili marini e conserva l'aspetto massiccio e severo tipico degli edifici romanici. Le absidi sono movimentate da elementi verticalizzanti, sottili monofore, semicolonne e archetti pensili. La facciata, ancora più semplice, è priva di elementi decorativi. L'ingresso laterale, aperto alla fine del '300, è stato ornato con una lunetta scolpita nel 1140. L'arcaica semplicità dell'interno, con le ombre che si addensano fra i pilastri facendo emergere elementi decorativi e simbolici concentrati sui capitelli e sugli altari, crea una suggestione di remota bellezza. Di segno opposto è la luminosità della cappella dedicata a S. Caterina, con affreschi della seconda metà del '400.
Poi c'è il palazzo del Podestà, che venne edificato a partire dal 1293 per volontà di Alberto Scoto e successivamente ampliato con l'aggiunta di una serie di avancorpi in epoca tardo viscontea. Caratteristico l'ingresso direttamente dal primo piano e le finestre con decorazioni in terracotta stampata. Sulla muratura sono leggibili tracce di pitture e di stemmi in pietra.
Il palazzo di Giustzia invece si trova nel Quartiere Monteguzzo, sviluppatosi nella parte bassa della collina alla fine del XIII secolo; fu costruito a partire dal 1292 per volontà di Alberto Scoto, era destinato a sede del giudice ma venne infine utilizzato come dimora dallo stesso Scoto. Alla base, a un livello inferiore rispetto alla piazza, venne realizzata la fontana captando l'acqua di due sorgenti appena oltre le mura. Sul muro della fontana sono visibili gli stemmi antichi del borgo, della famiglia Scotti e De Spectinis. All'altezza del primo piano, le finestre a sesto acuto con belle cornici in cotto indicano una seconda fase costruttiva quattrocentesca. Il Torrione Farnese venne probabilmente edificato a partire dal 1530 per volontà di Bosio II Sforza di Santa Fiora, signore di Castell'Arquato dal 1527 al 1535. Si tratta di un edificio dalle caratteristiche architettoniche particolari, tali da renderne problematica l'interpretazione.
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