Premio “Città di Montalcino”: il racconto della civiltà contadina
Un’esperienza scientifica di rilievo internazionale, è il “Laboratorio di storia agraria” che, per il 2015, ha preso le vesti di un convegno su “I paesaggi del vino, fra storia e attualità”, e che ha richiamato, come sempre a Montalcino, i nomi più autorevoli del mondo universitario italiano e internazionale per confrontarsi su argomenti che rappresentano le basi della nostra società e forniscono spunti per affrontare il futuro. Al Laboratorio si affianca, poi, il premio “Città di Montalcino” per la storia e la civiltà contadina che per il 2015 ha visto una assegnazione speciale. Per omaggiare la sua “attenzione all’universo degli umili e al recupero delle dimensioni tradizionali e territoriali” il premio speciale è andato a Ermano Olmi, uno dei maestri viventi del cinema italiano, tra i registi più sensibili ai temi del paesaggio e dell’agricoltura. Non potendo essere presente per ritirare il premio - un’opera dell’artista senese Chiara Tambani, appartenente al ciclo di sculture da viaggio, ispirata ai temi della terra e della mitologia classica e popolare accompagnata da pregiate etichette di Montalcino - il maestro ha mandato una lettera di ringraziamento che così iniziava: “caro sindaco con che gioia sarei venuto a Montalcino a ringraziare lei e la giuria e tornare in quei luoghi e ritrovare i paesaggi e abbracciare i fortunati i cittadini di Montalcino che ne possono godere e che spero non sciupino mai”.
Il premio poi, per la sezione storiografica, è stato assegnato allo storico Francesco Panero, ricercatore e professore universitario all’Università di Milano, ed al Gruppo Teatro Angrogna di Torre Pellice, per la sezione spettacolo. Uno studioso e un’artista che, in modi diversi ma ugualmente importanti, hanno dedicato la loro vita e la loro carriera a valorizzare la cultura popolare.
Un incontro piacevole, come ogni anno, risulta essere la consegna dei premi perché, ogni volta, i premiati, con il proprio modo di vedere la storia e la tradizione contadina, regalano a chi ascolta spunti di riflessione. E così, ieri pomeriggio, in una Piazza del Popolo affollata, Panero ha raccontato la storia della vite e del vino in Piemonte, dall’alto Medioevo fino ai giorni nostri, mentre il Teatro Angrogna, attraverso la performance ha rivissuto gioie de dolori della piccola comunità Valdese delle montagne torinesi.
Montalcino: artigianato in via d'estinzione
Montalcino, territorio unico ed irripetibile, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo per il connubio che qui si trova tra storia, arte, architettura, panorama mozzafiato e Brunello, rischia di perdere uno dei suoi volàni, l'artigianato. Si respira, infatti, una certa passività nel cercare soluzioni e idee che consentano di migliorare la qualità della vita di quanti qui abitano, lavorano e investono. Senza dare spazio a progetti in grado di creare posti di lavoro, salvaguardare il patrimonio della città, spesso in decadenza, e animare i giovani verso antiche e nobili arti come l'artigianato, un pezzo di Montalcino morirà. A dirlo sono gli artigiani della città intervistati dalla Montalcinonews che spiegano quanto sia importante, ormai fondamentale, trovare soluzioni e strategie per valorizzare il settore che, in questo antico borgo, rischia di estinguersi.
Sangiovese Toscana i.g.t. Eventus
Der Sangiovese ist ein alter Rebstock, der in dem charakteristischen Hügelgebiet in der Umgebung der Stadt Arezzo in der Toskana angebaut wird. Die besondere Beschaffenheit des Bodens und des Mikroklimas, sind wesentliche Faktoren, die die Feinheit der Geschmacksmerkmale bestimmen. Der Sangiovese di Toscana zeigt sehr angenehme Noten und passt sehr gut zu den typischen geschmacksintensiven
Suppen der Toskana, e benso wie zu deftigen Fleischgerichten, zu Wildschwein und Wild.