Ponti della Valle, Acquedotto Carolino, Valle di Maddaloni
L'acquedotto Carolino (noto anche come acquedotto di Vanvitelli) è l'acquedotto nato per alimentare il complesso di San Leucio e che fornisce anche l'apporto idrico alla Reggia di Caserta (o meglio alle reali delizie costituite dal parco, dal giardino inglese e dal bosco di San Silvestro), prelevando l'acqua alle falde del monte Taburno, dalle sorgenti del Fizzo, nel territorio di Bucciano (BN), e trasportandola lungo un tracciato che si snoda, per lo più interrato, per una lunghezza di 38 chilometri.[1] L'opera ha richiesto 16 anni di lavori e il supporto dei più stimati studiosi e matematici del regno di Napoli (primo fra tutti Luigi Vanvitelli), destando, per l'intero tempo di realizzazione, l'attenzione da parte dell'Europa intera, tanto da essere riconosciuta come una delle opere di maggiore interesse architettonico e ingegneristico del XVIII secolo
4k Acquedotto Carolino Ponti della Valle di Maddaloni Foto antropologiche di Antonio Tortora
Acquedotto Carolino Ponti della Valle di Maddaloni
Foto antropologiche di #antoniotortora fino ad ultraHD
foto:
acquedotto:
eremo:
pubblicazione sul blog antoniotortora.it (3 marzo 2015)
con descrizione della storia dell'acquedotto
Acquedotto Carolino nonchè Ponti della Valle - Valle di Maddaloni (Caserta)
Acquedotto Carolino costruito da Luigi Vanvitelli per portare l'acqua nella Reggia di Caserta. Patrimonio protetto dall'Unesco...
Video girato da Clemente del Monaco...
L'acqua che viene da lontano - L'Acquedotto Carolino
Da dove proviene l'acqua che alimenta la bellissima Reggia di Caserta? Da uno straordinario progetto di Luigi Vanvitelli voluto nel 1750 da re Carlo III di Borbone.
Alla metà del Settecento Carlo III di Borbone decide di costruire per sé e per la sua dinastia, nella piana dove oggi si trova la città di Caserta, una reggia grandiosa come quella di Versailles. L’architetto Luigi Vanvitelli procura l’acqua necessaria per le fontane del parco costruendo un acquedotto, oggi considerato tra le più grandi opere idrauliche dell’antichità, degno di figurare nell’elenco dei capolavori da salvare patrocinati dall’UNESCO.
Quaranta chilometri di condotte sotterranee, di gallerie, di pozzi e terrapieni, di ponti, tra i quali figurano i cosiddetti “Ponti della Valle” ispirati ai grandi acquedotti sospesi romani.
L’Acquedotto Carolino oltre a servire la Reggia di Caserta e le fontane del suo parco, favorisce lo sviluppo dei paesi nella Valle di Maddaloni, nel territorio che oggi fa parte del Parco Regionale del Taburno e per più di un secolo, fa girare le ruote che muovono i torcitoi nella filanda reale di S. Leucio.
L’acquedotto del Vanvitelli e tutta la realtà che si muove attorno ad esso mostrano quanto il meridione d’Italia avrebbe potuto continuare ad essere, cioè un simbolo di civiltà e di sviluppo economico.
PRODUZIONE TECNO 77 CINEMATOGRAFICA PER GEO & GEO - RAITRE 2006
Inaugurazione dei Ponti della Valle di Maddaloni
Inaugurazione dei Ponti della Valle di Maddaloni, un percorso Virtuale guidato attraverso tutti i siti interessati dal Corso dell'Acquedotto Carolino
VALLE DI MADDALONI 14 APRILE 2016 UNESCO di Caserta: ILLUMINAZIONE DELL'ACQUEDOTTO CAROLINO
La costruzione di un acquedotto, che portasse l’acqua dalle sorgenti del Fizzo alle vie d’acqua del Palazzo Reale di Caserta, fu uno straordinario successo tecnico che diede ulteriore fama all’architetto Luigi Vanvitelli che riuscì così a smentire tanti uomini di scienza che avevano teorizzato che mai l’acqua del Fizzo sarebbe giunta a Caserta. I calcoli di Vanvitelli e dei suoi collaboratori e l’abilità delle maestranze avevano consentito di superare tutte le difficoltà, particolarmente quella di riuscire a dare al condotto una pendenza media di solo mezzo millimetro per metro di percorso. Fra il 1753 ed il 1755, fu compiuto il primo tronco dell’acquedotto dalle sorgenti del Fizzo, poste alle falde del Taburno, al monte Ciesco, superando una palude, il fiume Enza, con un ponte, e la collina del Prato, dove fu trovata un’altra sorgente.
Fra il 1755 ed il 1762, fu forato il monte Croce, dove le maestranze si trovarono in tali difficoltà da decidere di sospendere i lavori in segno di protesta per i pericoli connessi al duro scavo. E il Vanvitelli dovette rimuovere anche questo ostacolo.
Seguì la perforazione dei monti Castrone, Acquavivola, Sagrestia, Fiero, Fano, Durazzano.
Nel 1755 si giunse alla foratura del monte Longano, da cui Vanvitelli decise di raggiungere il monte Garzano mediante la costruzione di un ponte che superasse la grande vallata fra i due monti. Quel ponte, detto i Ponti della Valle, con i suoi 529 metri di lunghezza, fu il ponte più lungo d'Europa, all'epoca, e - con triplici arcate in numero di. 19; 29, 43 dal basso verso l’alto - ricalca quelli romani ma li supera in grandiosità.
Si forò quindi il monte Garzano con tre anni di duro lavoro e usando la polvere da sparo. Nel 1759 Carlo di Borbone inaugurò questo primo blocco di lavori.
Nel 1762, l’acquedotto funzionava in pieno fino all'imbocco del traforo del monte Garzano. L’inaugurazione di questo tratto ebbe momenti drammatici perché l’acqua ritardò a raggiungere la fine della condotta tra lo scetticismo di molti, il disagio del giovane Ferdinando IV e il panico di Vanvitelli. Finalmente l’acqua arrivò tra gli applausi della folla ed il re, raggiante, abbracciò Vanvitelli e lo gratificò di 1000 ducati. Originato dalla esigenza di approvvigionare la grande città che sarebbe sorta intorno alla reggia e al fine di potenziare l’alimentazione idrica della città di Napoli esso doveva servire anche al rifornimento idrico delle reali delizie ed all’alimentazione delle fontane e dei giochi d’acqua in esse presenti.
A partire dal 1752, nel “ tenimento” di Airola (BN), alle falde del Taburno, a 254 metri sul livello del mare, furono individuate numerose sorgenti, tutte appartenenti al principe della Riccia, che ne fece dono al re. Acquisito il benestare del sovrano si passò alla fase operativa dividendo il lavoro in tre tronchi: dal Fizzo al monte Ciesco; da quest’ultimo al monte Garzano ; dal Garzano alla reggia. Il condotto, largo metri 1.20 , alto 1.30 e lungo 38 chilometri, è quasi interamente interrato , tranne le parti che passano sui ponti, ed è segnalato da 67 torrini, caratteristiche costruzioni a pianta quadrata e copertura piramidale, destinate a sfiatatoi e ad accessi per l’ispezione. I lavori iniziarono nel 1753, nei primi due tronchi, più tardi nel terzo e furono completati nel 1770 con una spesa complessiva di 622.424 ducati.
Battaglia Ponti della Valle di Maddaloni
Primo Ottobre 1860- Battaglia cruenta tra i garibaldini di Nino Bixio e i Borboni (Austriaci) di Von Meckel. A quest'ultimo morì sull'acquedotto suo figlio Emil, tenente dei dragoni, con una palla in fronte. Recatosi sul posto, con la spada sguainata,gli rendeva l'ultimo onore, gridando «Vive le roi!».
Ponti della Valle di Maddaloni illuminati e non
VALLE DI MADDALONI INAUGURAZIONE ILLUMINAZIONE ACQUEDOTTO CAROLINO
Ponti della valle, Valle di Maddaloni, Caserta
acquedotto carolino, progettato da Luigi Vanvitelli, per il rifornim,ento idrico delle cascate della Reggia di Caserta e le seterie di San Leucio
Acquedotto carolino, Valle di Maddaloni, Caserta
Acquedotto vanvitelliano riforniva di acqua proveniente dal monte Taburno le cascate della Reggia di caserta
Time lapse acquedotto carolino ponti valle di maddaloni
Acquedotto Carolino innevato a Valle di Maddaloni (CE)_Aerial Parade
Gli Aerial Parade sono brevi clip di riprese video aeree per scoprire dall'alto nuovi punti di vista e dare voce allo splendido patrimonio architettonico, naturalistico e culturale dell'Italia
The Aerial Parade are short clips of aerial video to discover new points of view and give voice to the wonderful architectural, naturalistic and cultural heritage of Italy
Ponti Della Valle Maddaloni
Ho creato questo video con l'Editor video di YouTube (
In Volo su Acquedotto Carolino Maddaloni...(CE)
team amici del pedale attraversando l'acquedotto carolino valle di maddaloni
Acquedotto Carolino / Acquedotto di Vanvitelli - Maddaloni, Caserta
My new video for Tourist by Chance and the first of my new series, 'Discover Italy', with a focus on the UNESCO World Heritage Sites and not only, in beautiful Italy.
If you love discovering places that are off the beaten track or you simply love Italy, give Tourist by Chance a like!
Music: Joey Pecoraro - follow this talented artiest at
Aqueduct of Vanvitelli (Carolino), Valle di Maddaloni, Caserta, Campania, Italy, Europe
The Aqueduct of Vanvitelli or Caroline Aqueduct is an aqueduct built to supply the Reggia di Caserta and the San Leucio complex, supplied by water arising at the foot of Taburno, from the springs of the Fizzo, in the territory of Bucciano (BN), which it carries along a winding 38 km route (mostly underground). Commissioned by Charles of Bourbon and designed by Luigi Vanvitelli (after whom it derives its two names), its construction began in March 1753 and concluded with its opening on 7 May 1762. Of particular architectural value is the perfectly preserved 529-metre-long (1,736 ft) section in tufa bridging the Valle di Maddaloni between Monte Longano (to the east) and Monte Garzano (to the west) - this section was made a World Heritage Site in 1997 and (modelled on ancient Roman aqueducts) is made of three rows of arches, 55.8 metres (183 ft) high at its highest point.
Vie borboniche delle acque - Acquedotto Carolino, visitato da Airola - TgR Campania 15 nov. 2014
-- TgR Campania itinerante, visitando Airola, passa a visitare le vie delle acque in Valle di Maddaloni, in particolare l'acquedotto borbonico inaugurato il 7 maggio 1762.
§ Acquedotto vanvitelliano: progettato dall'architetto del Regno di Napoli, Luigi Vanvitelli, su commissione del Re Carlo di Borbone (da cui l'appellativo di Carolino).
§ Vie delle acque dei Borboni, del '700: partono delle sorgenti del Fizzo, a Bucciano, piccolo Comune vicino ad Airola, e si diramano dalle falde del Taburno per essere utilizzate anche dalle cascate della Reggia di Caserta - Molto interessante è il loro ponte sull'Isclero.
§ fonte: wiki 2014 - Acquedotto_Carolino ( L'acquedotto Carolino (noto anche come acquedotto di Vanvitelli) è l'acquedotto nato per alimentare il complesso di San Leucio e che fornisce anche l'apporto idrico alla Reggia di Caserta (o meglio alle reali delizie costituite dal parco, dal giardino inglese e dal bosco di San Silvestro), prelevando l'acqua alle falde del monte Taburno, dalle sorgenti del Fizzo, nel territorio di Bucciano (BN), e trasportandola lungo un tracciato che si snoda, per lo più interrato, per una lunghezza di 38 chilometri. L'opera ha richiesto 17 anni di lavoro e il supporto dei più stimati studiosi e matematici del regno di Napoli (primo fra tutti Luigi Vanvitelli), destando, per l'intero tempo di realizzazione, l'attenzione da parte dell'Europa intera, tanto da essere riconosciuta come una delle opere di maggiore interesse architettonico e ingegneristico del XVIII secolo. I lavori dell'acquedotto, progettato da Luigi Vanvitelli su commissione di re Carlo di Borbone (da cui l'appellativo di Carolino), presero il via nel marzo del 1753. Il 2 agosto 1754 re Carlo conferì ad Airola il titolo di città come ricompensa formale per lo sfruttamento delle sorgenti di Bucciano, che all'epoca era un casale della stessa Airola. L'opera compiuta fu inaugurata il 7 maggio 1762. Le condotte in ferro furono realizzate.. (..)
:tag ingegneria idraulica dei Borbone di Napoli, Regno di Napoli, Reggia di Caserta, Aqueduct of Vanvitelli, I ponti della Valle di Maddaloni e l'Acquedotto Carolino,
In auto tra la New Energy Carburanti Maddaloni e l'Acquedotto Carolino
si intravedono anche i PONTI DELLA VALLE nonchè ACQUEDOTTO CAROLINO, struttura borbonica patrimonio dell'Unesco